tag:blogger.com,1999:blog-73041065854863202182024-02-07T11:04:06.537+01:00N2S!
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blog di Nello Esposito rifugio dell'identità duosiciliana, napoletana e stabiese.duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.comBlogger292125tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-72817607636130425212019-07-23T19:09:00.002+02:002019-07-23T19:09:24.448+02:00Una bella catastrofe per riscoprire la "Napoletanità"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxKTFTvYoeTjJA7J5crLuzivfet2PcMwMClbX3QzOi33IJJgHmjYI3JkwZFM3eZ57BAEdasPbRUaWDy9Uxbm8Qqhl73zdhkagilrl5yxxkFFTUhAnERw_a-ZAZYmJV3NIrh9TbkUJVWOE/s1600-h/zluciano.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5282900026765919458" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxKTFTvYoeTjJA7J5crLuzivfet2PcMwMClbX3QzOi33IJJgHmjYI3JkwZFM3eZ57BAEdasPbRUaWDy9Uxbm8Qqhl73zdhkagilrl5yxxkFFTUhAnERw_a-ZAZYmJV3NIrh9TbkUJVWOE/s200/zluciano.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 200px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 142px;" /></a><link href="file:///C:/DOCUME%7E1/pc/IMPOST%7E1/Temp/msoclip1/01/clip_filelist.xml" rel="File-List"></link><!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:View>Normal</w:View> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:DoNotOptimizeForBrowser/> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><style> <!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} </style> <br />
--> <div class="MsoNormal">
<span style="color: rgb(255 , 0 , 0);">Questo è un articolo che avevo salvato come bozza. oggi lo posto.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: rgb(255 , 0 , 0);"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: rgb(255 , 0 , 0);">di Luciano De Crescenzo</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Spesso si parla di Napoli in modo negativo perché la cattiveria è in aumento e non solo quella dei criminali della cronaca nera ma anche quella della cosiddette persone perbene, per non parlare della spazzatura che, di tanto in tanto, si ripropone, come i peperoni.</div>
<div class="MsoNormal">
Ùa proposito di rifiuti ricordo, con un pizzico di nostalgia, che noi De Crescenzo di rifiuti, praticamente, non ne avevamo. Alla fine della giornata il tutto si riassumeva in un pacchettino che non andava oltre i duecento grammi, costituito prevalentemente da bucce di ortaggi e frutta, che un addetto ai lavori, detto “<i>o munnezzaro</i>” veniva fin sopra il terzo piano a ritirare di persona. Dalla quantità di immondizia si capiva se una famiglia era ricca o povera. Oggi i napoletani sono ricchi perché la <i>munnezza</i> è tanta. Pensiamo ad esempio a questo Natale. Se consideriamo che in una casa a festeggiare siano una quindicina di persone e ognuno porti quattordici regali, sotto l’albero ci saranno almeno duecentodieci pacchi. Un paio di minuti dopo l’apertura dei doni, il pavimento sarà un tappeto di scatole, scatoline, scatoloni, carte e nastri colorati…</div>
<div class="MsoNormal">
E allora cosa mi auguro per la mia città nel nuovo anno? Una bella catastrofe!</div>
<div class="MsoNormal">
Quando l’astuzia e la malignità umana, diceva Machiavelli, raggiungono un punto oltre il quale non si può andare, conviene di necessità che il mondo si purghi acciocché tutti gli uomini diventino migliori.</div>
<div class="MsoNormal">
Chissà quanti di voi oggi hanno i nervi a pezzi per aver trascorso una giornata piena di problemi. Chissà quanti coniugi hanno appena deciso di lasciarsi dopo una furiosa lite. Ebbene, immaginate per un attimo che un terremoto faccia finire tutte queste persone , senza ucciderle, sotto le macerie delle proprie case. – Aiutoooooo! – griderebbero con quanta più voce possibile nella speranza di farsi sentire. – Aiutooo! – con la voce sempre più fioca col passare del tempo. Poi, finalmente, dopo 48 ore, qualcuno riuscirebbe a liberarle. I coniugi si abbraccerebbero di nuovo dimenticando i motivi per i quali due giorni prima si volevano lasciare per sempre.</div>
<div class="MsoNormal">
Dunque, cos’è “una bella catastrofe”? è un terremoto che non ammazza nessuno, ma che fa riscoprire il senso delle cose. E volete sapere cos’è la “napoletanità”? è la capacità di riuscire a scoprire il senso delle cose senza bisogno di terremoto.</div>
<div class="MsoNormal">
Ecco, su questo voglio contare per l’anno prossimo: sulla napoletanità e tanta <i>munnezza</i> che fa rima con ricchezza.</div>
<div class="MsoNormal">
Dal mensile “MONDOAUTO” di dicembre.</div>
<br />
<br />duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-88836067413269469492019-07-23T14:42:00.003+02:002019-07-23T19:06:18.886+02:00IL NORD CI IMPOVERISCE<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da un po’ di tempo tutti parlano di autonomie regionali, io
stesso stavo per rielaborare lo specchietto di tutte i soldi che, mediante beni
o servizi, il popolo del sud versa nelle casse del nord; sono stato tentato perché
ancora oggi a distanza di anni c’è sempre qualcuno che lo riposta come
scoperta!</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nel ricercare tutte le voci che coinvolgono aziende del nord
operanti nel campo bancario, assicurativo, energetico, servizi, ecc. a cui
siamo costretti a versare il nostro contributo come normali coloni, mi sono
soffermato su un pensiero che martellava per venire fuori, noi paghiamo per
servizi e beni a società del nord, ma cosa realmente abbiamo regalato e
continuiamo a farlo da anni (158 per la precisione)?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">È storicamente provato che la politica savoiarda subito dopo
l’unità d’italia ha impoverito il sud; impoverimento strutturale eseguito smantellando
le realtà industriali famose a livello europeo (fonderie, setifici, cantieri
navali, ferroviari) spostandole di peso al nord italia, impoverimento
ideologico mediante i sanguinosi anni di repressione del brigantaggio, impoverimento
economico razziando tutto quello che trovava nelle casse pubbliche. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Questa sua politica, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pardon</i>,
questa sua azione mafiosa, ha portato negli anni ad un ulteriore impoverimento,
quello umano, con l’emigrazione. Iniziata negli anni immediatamente successivi
alla mala unità d’italia, prosegue ancor’oggi vista la pochezza della classe
politica del meridione, meglio non entrare nell’argomento politico.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma qualcuno si è mai chiesto a quanto equivale l’impoverimento
economico derivante dall’emigrazione?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bhe, io ci provo, molto grossolanamente, ma ci provo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono partito da un dato ufficiale, i dati tristemente famosi
della <u>vendita di schiavi italiani</u> nelle miniere del belgio: il famoso <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">protocollo italo-belga</b>.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Molto sinteticamente, nel 1946 l’italia sottoscrisse con il
Belgio un patto, dove ognuno forniva all’altro quello di cui aveva bisogno. Il Belgio
richiedeva manovalanza per le miniere di carbone, e l’italia, necessitava di
dare lavoro ai disoccupati del dopoguerra e carbone per le industrie. Il risultato
fu che per ogni operaio italiano occupato nelle miniere del Belgio, la
Compagnia carbonifera belga riconosceva al governo italiano 5000tonnellate di
carbone al mese. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quanto valeva una tonnellata di carbone? Nel 1946 il prezzo
medio era di $15,00/ton. E la paga di un operaio medio? £ 69.836/mese. Contro i<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>$ 7.500/mese <i style="mso-bidi-font-style: normal;">(£ 347.513 – cambio lira/dollaro nel 1946)</i> di carbone esportato. Se
rapportiamo la differenza del valore dello scambio ad uno stipendio medio
mensile di un operaio di oggi si ottiene il valore medio mensile di un operaio oggi.
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L’ISTAT dice che negli ultimi 16 anni il meridione ha perso
per emigrazione circa un milione e ottocentomila persone, (e prenderò in esame
questo dato, anche se in difetto, visto che l’azione mafiosa sopra citata ha
impoverito costantemente negli anni) se queste persone stessero lavorando tutte
come operaio medio (e non è così viste le eccellenze meridionali sparse per il
mondo) è facile calcolare che <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">IL NORD HA
IMPOVERITO IL MERIDIONE DI CIRCA € 128.782.815.000 </b>(centoventottomiliardi
di euro per chi ha poca dimestichezza con i grandi numeri), ma se ragioniamo in
termini postunitari i numeri cambiano, sono da rivoluzione.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Nello Esposito</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">CDS Castellammare di Stabia</span></div>
<br />duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-91640139443307472242018-01-19T15:40:00.001+01:002018-01-19T15:40:32.204+01:00Giustifica moraleQualche giorno fa, Castellammare di Stabia è stata come sempre ben contenta di rivedere il noto politico D'Alema.<br />
Lo sono stato anche io. Già, dopo anni di schede nulle il Massimo di Gallipoli ha giustificato moralmente le mie scelte. ho letto dei discorsi sui giornali vicini al suo partito che mi hanno realmente intristito.<br />
Come si può, a distanza di dieci anni, rifare le stesse promesse e richiamare gli stessi problemi della città.<br />
https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7304106585486320218#editor/target=post;postID=4607179273589116079;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=5;src=postname<br />
E' il nulla che dice il nulla.<br />
Grazie Massimo, il 4 marzo confermerò le mie scelte che da 11 anni non cambiano, scheda nulla.<br />
<br />duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-67838578700424117972017-05-12T14:44:00.003+02:002017-05-12T14:44:53.766+02:00Cari figli miei<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8D4p8dlI2iKegLlwQaLU8LLPm6ri7sqaSoa97NCdbC6viMrygDTDdZZeqRwPIU1D8rNcB4Nmm5LpOP_TnHu2aRJHrgFT5SYSQ27q5OdWDFReFnc22UHYT_5a6bGBhhE9PmD7w4sLGy6c/s1600/castellammare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="139" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8D4p8dlI2iKegLlwQaLU8LLPm6ri7sqaSoa97NCdbC6viMrygDTDdZZeqRwPIU1D8rNcB4Nmm5LpOP_TnHu2aRJHrgFT5SYSQ27q5OdWDFReFnc22UHYT_5a6bGBhhE9PmD7w4sLGy6c/s320/castellammare.jpg" width="320" /></a>Carissi figli miei,</div>
<div class="MsoNormal">
oggi vi voglio insegnare ad amare il vostro paese, la vostra
città. </div>
<div class="MsoNormal">
Il primo passo è molto semplice: indicate i luoghi per
quelli che sono e non seguendo la toponomastica; il lungomare sarà la vostra “Villa
Comunale” e non corso Garibaldi, così come piazza ferrovia, la conceria, l’acqua
della Madonna, <st1:personname productid="la Spiaggia" w:st="on">la Spiaggia</st1:personname>,
ecc. La maggior parte dei nomi adottati dei politici fino ad oggi,
rappresentano persone che non hanno fatto nulla di buono per il vostro paese,
anzi molte volte sono stati usurpatori, assassini, ladri con l’unico scopo di
impoverire il Sud italia. </div>
<div class="MsoNormal">
Poi, uscite di casa, salite su un treno e partite.</div>
<div class="MsoNormal">
Ho il cuore a pezzi e, mentre scrivo, un velo di lacrime mi
annebbia la vista, un padre non dovrebbe mai augurarsi di separarsi dai propri
figli, io addirittura lo spero per voi, lo spero per non farvi smettere di
amare il vostro paese, la vostra città.</div>
<div class="MsoNormal">
Arriverete in un paese lontano, dove forse non si parla
neanche italiano, prenderete il vostro smartphone e vi collegherete a google
maps per ammirare la villa comunale, cercherete un web cam per ammirare i più bei
tramonti, ammirerete le palme, il mare, e la spiaggia infuocarsi di rosso
stabiese, si è una tonalità di rosso che solo a Castellammare puoi
ammirare, Vi sembrerà di poter sentire
il profumo del mare, mentre vi commuoverete davanti al minuscolo schermo,
comprerete on line prodotti che provengono dalla vostra terra, cercherete
notizie sui motori di ricerca, vivrete ammirando il vostro paese natale
amandolo.</div>
<div class="MsoNormal">
Si ma vi auguro di farlo da lontano, voglio provare
nostalgia per la vostra assenza e non l’ansia di sapere che se uscite a
Castellammare ed andate sulla spiaggia se non prendete una malattia per
infezione ci sono buone probabilità di imbattervi in una babygang, o di
assistere ad una rapina a mano armata, e non sto esagerando.</div>
<div class="MsoNormal">
Essere stabiese oggi vuol dire uscire la mattina e vedere
che alla tua auto durante la notte qualcuno ha sostituito le ruote con dei
mattoni, andare al lavoro senza sapere se questo sarà lo stesso anche per il
prossimo mese, o se quello che stai facendo sarà giustamente retribuito; vuol
dire essere tristemente consapevoli che pur avendo il mare a pochi metri da
casa tua, non puoi farci il bagno perché è sempre stato così; vuol dire che
tornando a casa camminerai per una strada sporca (qualsiasi essa sia, sono
tutte uguali) vuol dire passeggiare in villa comunale in mezzo a venditori
ambulanti di merce contraffatta; essere stabiese vuol dire assistere a rapine,
omicidi, spacci di droga e violenze; vuol dire camminare camminare in un paese
dove tutti si credono più furbi degli altri e si fanno immatricolare l’auto in
un paese dell’est per non pagare assicurazione, tasse e multe; vuol dire vedere
bambini correre a rotta di collo su pit-bike senza targa liberamente per le
strade della città; vuol dire vedere zingari che frugano nella spazzatura per
trovare oggetti da vendere al domenicale mercatino delle pulci; essere stabiese
significa essere consapevoli della normalità di tutto quello che ho appena
detto.</div>
<div class="MsoNormal">
Ma questi sono dettagli, talmente piccoli che uno schermo di
un telefonino non può mostrare, nessuna webcam inquadrerà il topolino che
gironzola indisturbato sulla spiaggia, nessun blog scriverà la notizia di ruote
rubate, perquesto amerete Castellammare per quello che sembra da lontano.</div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Qualcuno vi dirà che vostro padre è stato un vigliacco a
farvi allontanare da Castellammare, perché bisogna lottare per il bene del
vostro paese restandoci, non voglio deludervi, non rispondete a queste accuse,
sono vere. Sono vigliacco, ma vi amo.</div>
duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-17467885447317434882012-06-14T18:19:00.003+02:002012-06-14T18:19:56.343+02:00centro commerciale la cartiera - ennesima vergognaL'usanza dei conquistatori era costruire stalle, cessi o ristoranti in luoghi simbolo o sacri dei vecchi governanti, ed oggi la storia si ripete.<div>
Oggi in Pompei è stato aperto l'ennesimo centro commerciale con il nome simbolo: "La Cartiera".</div>
<div>
Dove prima si produceva oggi si consuma, e giusto per prendere per il culo tutti noi lo hanno chiamato con il nome dello stabilimento chiuso per dare spazio allo smercio dei prodotti di provenienza nordista.</div>
<div>
E' angosciante vedere che da roma in su ogni capannone visibile è luogo di produzione, mentre da roma in giù ogni capannone visibile è luogo di consumo.</div>
<div>
Non era possibile spendere i milioni che sono stati spesi per questo centro commerciale (mediante sovvenzioni statali, ed opere infrastrutturali) per evitare la svendita ed il conseguente fallimento della ATICARTA?</div>
<div>
Possibile che dobbiamo continuare a sovvenzionare le industrie del nord regalando loro terra, sudore e soldi? </div>
<div>
E lo stato cosa fa per aiutarci? </div>
<div>
manda l'esercito a presidiare i nostri parchi nazionali che ha trasformato in discariche, legalizza diffonde ed incoraggia il gioco d'azzardo, assiste passivamente alla sodomizzazione di massa che subiamo da parte delle lobby finanziarie (banche ed assicurazioni), impegnandosi unicamente nella ricerca di validi collaboratori, gli amministratori locali buoni solo a... bho? No, non sono buoni a niente!</div>
<div>
<br /></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-34864775231728689022011-11-15T19:22:00.001+01:002011-11-15T19:24:18.092+01:00TITOLIMeglio essere il comandante supremo di un MONOLOCALE che il n° 2 di un condominio!<div><br /></div><div><br /></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-47948244322812715052011-05-25T18:00:00.002+02:002011-05-25T18:04:25.378+02:00FINCANTIERI Castellammare di Stabia - allarme sociale<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhulozT8cI8eXniZL6hV9LZ6hHEAaIf9AF20x4nFLCA7Mcyw86uOtN-06HL9DEkGz8jjpcWdRe1ZDnHlC9ELLB0XDIF_Fj65leDSY81eBX592t22MzXMSZsV3bw9YIs_vX71GcxkzMpQgU/s1600/garibaldi.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 173px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5610684735982124866" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhulozT8cI8eXniZL6hV9LZ6hHEAaIf9AF20x4nFLCA7Mcyw86uOtN-06HL9DEkGz8jjpcWdRe1ZDnHlC9ELLB0XDIF_Fj65leDSY81eBX592t22MzXMSZsV3bw9YIs_vX71GcxkzMpQgU/s320/garibaldi.jpg" /></a><br /><br /><div><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Tutti i nodi vengono al pettine.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Ormai a Castellammare di Stabia è allarme sociale, operai con le lacrime agli occhi, che grazie a decisioni prese da un consiglio di amministrazione di una società a controllo statale, la Fincantieri, si sono visti crollare il mondo addosso, capiscono che non possono garantire un futuro dignitoso alle proprie famiglie.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Più volte ho scritto il concetto di sud colonizzato da società che non comprendono il territorio, essendo per legge e composizione societaria lontano da esso.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">La fincantieri è semplicemente una società del nord, amministrata da persone del nord che vanta nel consiglio di amministrazione diversi Legaioli, e considerano quello di Castellammare di Stabia un semplice sito “produttivo” che la logica economica del sopravvivere in tempo di crisi lo ha individuato come primo ramo secco da tagliare.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Certo che l'amministrazione locale ha subito appoggiato e solidarizzato con la difficile situazione degli operai, chiedendo al ministro degli interni, anch'esso legaiolo, l'invio dell'esercito per contrastare e placare l'allarme sociale creato dai suoi degni compari di partito.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Non è dato sapersi, chi e perchè se la sia presa con quel povero busto marmoreo presente nella casa comunale, e che era il vanto dell'amministrazione stessa, come se quell'uomo barbuto fosse la causa del loro malessere, come se quell'uomo sia la causa dell'aver trasformato un vanto della marineria europea in un sito scarsamente produttivo in un area disagiata di una nazione, come se l'operato di quell'uomo abbia a che fare con la chiusura della fincantieri di Castellammare di Stabia.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Mi viene in mente quando chiesi alla Fincantieri, di poter apporre una targa che ricordasse che quel cantiere è stato costruito nel 1793 dai Borbone, e la società ebbe anche l'innocenza (sic!) di rispondermi che l'UNICO nome da portare avanti era FINCANTIERI. Infatti!!!. All'epoca ci fu anche qualche mio concittadino che mi accuso di richiesta anacronistica. Possibile che ci sia gente tanto ottusa da non riuscire a vedere oltre la giornata. Individuare le cause di un problema è il primo passo per l'analisi e la soluzione.</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Attualmente gli operai Fincantieri stabiesi, per la società sono solo un numero, quelli dell'indotto neanche quello, la causa, contestualizzandolo all'attualità, è proprio il barbuto con la testa nel cesso, che ha regalato un futuro di merda ai maestri d'ascia stabiesi. </p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Molteplici possono essere le soluzioni, ma tutte devono passare per una INDIPENDENZA del cantiere navale stabiese da una società non territoriale, gli operai devono RIAPPROPRIARSI DEL LORO CANTIERE E DEL LORO FUTURO, cambiando atteggiamento e passando dall'assistenzialismo preteso alla valorizzazione delle proprie qualifiche.</p><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Chissà se vedere quella capa di merda barbuta, e la coincidenza della visita a Scafati del discendente del fondatore dei Cantieri Navali di Castellammare di Stabia, prevista per il giorno 31 maggio, possa essere una strana coincidenza del destino!</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">Nello Esposito</p><br /><br /><br /><p style="MARGIN-BOTTOM: 0cm">CDS Castellammare di Stabia</p></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-18185924188547068322011-01-28T18:14:00.000+01:002011-01-28T18:15:03.918+01:00il tricolore è la mia vita<p style="margin-bottom: 0cm">C'è un popolo che si è sempre comportato da vittima, rievocando olocausti e deportazioni di massa subite da dittatori in preda a crisi di potere e prede di decisioni massoniche.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Sembra che stia parlando degli eventi caratterizzanti della seconda guerra mondiale, invece bisogna andare di circa 100 anni indietro rispetto questo periodo. </p> <p style="margin-bottom: 0cm">Nel 1860, migliaia di meridionali sono stati deportati, mentre i superstiti sono emigrati, famiglie che ancora oggi si dividono, figli che possono godere dell'affetto dei loro papà solo nei fine settimana, altri che non li rivedranno più perchè sono morti sul lavoro in un paese lontano.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Industrie che cavalcando la farsa della questione meridionale, hanno goduto di incentivi per aprire industrie nel sud italia, per poi richiuderle lasciando città intere sull'orlo di una crisi sociale.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Cassa del mezzogiorno, piano per il sud, aree sottosviluppate, FAS, ecc. sono sempre stati il bancomat delle imprese del nord.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Leggi che garantiscono continui incentivi alle capitali della gastronomia, manco a dirlo tutte al nord. </p> <p style="margin-bottom: 0cm">Una incessante campagna denigratoria di tutto il meridione, dove ogni pelo diventa trave.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Cade una frana al sud, colpa dell'abusivismo.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Esonda un fiume nel mezzo della pianura padana, causando milioni di euro di danni alle case costruite a ridosso degli alvei o in una vallata, colpa del clima impazzito.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">La mozzarella di bufala è fatta con latte di vaccino, TRAGEDIA!!!</p> <p style="margin-bottom: 0cm">ci sono i topi nel parmigiano reggiano, è un caso isolato di uno dei cooperanti.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Il silenzio al sud, è sinonimo di omertà</p> <p style="margin-bottom: 0cm">il silenzio del nord è riservatezza.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Se la gente sciopera al sud per i propri diritti, c'è la camorra infiltrata.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Se i ragazzi a milano assaltano una volante dei vigili urbani, è un disagio che va combattuto con investimenti.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Oggi sei io parlo male degli ebrei, (non lo farò ne oggi ne mai ne per gli ebrei ne nei confronti di nessun altro popolo) vengo assalito, tirano fuori la seconda guerra mondiale, e mi chiamano palestinese.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Oggi se parlo male del meridione, faccio un libro divento ricco e sono invitato alle trasmissioni.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Quanti problemi abbiamo noi meridionali, ma sono niente rispetto agli scandali di ruberie, tangenti e puttanieri vari che sono il simbolo del 150° anno dell'unità d'italia.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Anzi, sono il riassunto di 150 anni di unita d'italia.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">IL TRICOLORE E' LA MIA VITA:</p> <p style="margin-bottom: 0cm">VERDE di rabbia è il colore della mia faccia;</p> <p style="margin-bottom: 0cm">BIANCO anemico è il mio volto sfruttato dai colonizzatori padani;</p> <p style="margin-bottom: 0cm">ROSSO è il colore del mio conto corrente prosciugato da un ladro con 150 anni di esperienza.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">E' il momento di azzerare cariche istituzionali, costituzione, politici e nazione, ed iniziare nuovamente da dove è stato commesso l'errore, 150 anni fa.</p> <p style="margin-bottom: 0cm">Nello Esposito</p>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-45816991547807381502010-09-08T10:03:00.001+02:002010-09-08T10:03:50.683+02:00<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; border-collapse: collapse; color: rgb(51, 51, 51); line-height: 16px; -webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; "><h3 style="padding-bottom: 5px; margin-top: 15px; margin-right: 0px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; font-size: 18px; color: rgb(102, 102, 102); ">III Congresso dei Comitati delle Due Sicilie</h3><h4 style="padding-bottom: 5px; margin-top: 15px; margin-right: 0px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; font-size: 14px; "><strong>Caserta 3 ottobre 2010</strong></h4><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "><strong>Si terrà presso l'Hotel Pisani, viale Carlo III, città di San Nicola La Strada (CE).</strong></p><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "><strong>Tel.: 0823/421204; FAX: 0823/422348</strong></p><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "> </p><h4 align="center" style="padding-bottom: 5px; margin-top: 15px; margin-right: 0px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; font-size: 14px; "><strong>Programma</strong></h4><p align="center" style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "> </p><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 09.00:</strong> Apertura del Congresso</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 09.10:</strong> Insediamento dell’ufficio di Presidenza e della Commissione per lo scrutinio.</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 09.30:</strong> Saluto delle Autorità e convitati</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 11.30:</strong> Relazioni dei Coordinatori Regionali, Provinciali e zonali dei Comitati Due Sicilie</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 12.30:</strong> Relazione del Presidente nazionale, dei Vicepresidenti nazionali, del Segretario nazionale e del Tesoriere nazionale uscenti</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 13.30:</strong> Pausa lavori</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore 15.30:</strong> Continuazione Interventi</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore: 16.30:</strong> Spoglio</li></ul><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; "><strong>Ore: 17.00:</strong> Proclamazione degli eletti</li></ul><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "> </p><div align="justify">I soci potranno ritirare la scheda elettorale al momento della presentazione della propria tessera CDS, farne richiesta e ritirarla anche domenica mattina 3 ottobre.</div><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "> </p><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "><strong>Il Direttivo nazionale CDS</strong></p><p style="margin-top: 10px; margin-bottom: 15px; "> <br />Per ulteriori informazioni:</p><ul style="margin-left: 0px; padding-left: 1em; "><li style="margin-left: 0px; list-style-type: none; list-style-position: initial; list-style-image: initial; padding-left: 25px; padding-top: 2px; margin-bottom: 3px; background-image: url(http://comitatiduesicilie.org/templates/rt_versatility_iii/images/style14/bullet-body.png); background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-position: 0px 3px; background-repeat: no-repeat no-repeat; ">Tel: 3314067037 - 3383104367</li></ul><div><br /></div><div>Per chi volesse muoversi da Castellammare di Stabia:</div><div><br /></div><div> <span class="Apple-tab-span" style="white-space:pre"> </span>329 41 38 423</div></span>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-589460076472726972010-07-15T13:09:00.000+02:002010-07-15T13:10:00.963+02:00La famiglia, la classe, il partito<p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt"><i>di Nicola ZITARA</i><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Secondo la visiona sociale di Marx, allo sfruttamento capitalistico non è sottoposto il singolo<span style="mso-spacerun:yes"> </span>lavoratore (maschio, femmina, fanciullo) ma la famiglia operaia nel suo assieme, il proletariato. Già da tempi preistorici, la famiglia contadina era la centrale della produzione e della riproduzione sociale. Alla famiglia si opponeva la proprietà - di regola il guerriero, il quale con la violenza delle armi si appropriava di una parte del prodotto, lasciando ai contadini il minimo vitale. Con la rivoluzione industriale i rapporti non sono cambiati se non dal lato delle armi. Il capitalista non possiede le armi ma la macchina, senza la quale l'operaio non potrebbe produrre per il mercato. Anche questo possesso ha il carattere della violenza.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Oggi viviamo in un mondo di afamilismo generalizzato. La macchina chiude la vita della famiglia. La famiglia si è indebolita come nucleo produttivo e lascia sempre più spazio al sopruso. La stessa riproduzione naturale è minacciata. Privi di prospettive, i giovani non si sposano o arrivano tardi al matrimonio. Questa regressione porta a spostare l'attenzione dalla politica sindacale alla politica familiare, come per altro già avviene in Francia e Germania. E' il cambiamento dell'ottica sociale. Invece che dire: "Termini Imerese non chiude", diciamo: "Quale destino prepariamo per le famiglie operaie di Termini Imerese?" Nasce da qui un bisogno di localistico, di comunale, di progettualità paesana che era di altri tempi.<span style="mso-spacerun:yes"> </span><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Molti or sono furono ripubblicati gli Atti di alcune giunte provinciali della Calabria, il cui ricordo ancora mi colpisce per l'attenzione alle situazioni familiari. Si era ancora nel mondo contadino. Bisognava decidere sul posto, maggioranza delle famiglie da una parte e minoranza dall'altra, senza tentare d'accartocciare lo scontro spedendolo a un'istanza superiore. Bisognava aprire una discarica? non era possibile fare altrimenti per le famiglie? Si apriva la discarica con l'accortezza necessaria e sufficiente. Bisognava ripulire un luogo da un vecchio impianto? Lo si faceva nell'interesse delle famiglie. Bisognava dare lavoro alla gente? Si studiava come e dove, e si reperivano i capitali familiari in cerca d'investimento. Oggi i capitali viaggiano senza indirizzo per un qualunque posto del mondo e risultano assenti proprio dove sono prodotti.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">L'impersonalità dell'impresa ha condotto a ritenere che il luogo d'incontro della famiglia sia il vicolo, la vineja. Invece, come avveniva nel mondo del mutualismo contadino,<span style="mso-spacerun:yes"> </span>le famiglie si incontrano sul terreno della produzione. Dietro i centomila ferrovieri ci sono centomila coniugi e centomila figli. La famiglia è il sostegno che si ha sul luogo di lavoro, nel valutare e contemperare convenienze, nel creare luoghi di associazione.<span style="mso-spacerun:yes"> </span><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">La famiglia antica si raggruppava sul podere. L'uomo lavorava all'aratro, la donna nell'orto, i ragazzi a far pascere il bestiame minuto. Oggi l'uomo lavora in fabbrica, la donna insegna, i ragazzi vanno a scuola. Ci si incontra non più per il lavoro, ma per il consumo. Lo scontro tra capitale e lavoro prescinde dalla famiglia. Persino le imposte colpiscono il reddito della persona fisica e non il reddito familiare. Eppure il mondo continua a individuarsi per famiglie. Il padre provvede al figlio, la donna all'uomo, i giovani ai vecchi (o ridicolmente, viceversa, i vecchi ai giovani). <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">La grande depressione che sta attanagliando il mondo mette le popolazioni una contro l'altra. I cinesi non fanno alcun piacere agli italiani producendo abiti e computer a prezzi stracciati. La competizione internazionale sfonda le porte ed entra in casa senza alcun rispetto per la famiglia. L'aggressione viene purtroppo resa più violenta dal partito operaio, che tende a farsi esso stesso Stato operaio, falsificando le imprese come se fossero legioni destinate a far guerra a un nemico visibile o anche invisibile. Questa novità ha fatto scivolare il partito di classe e il sindacato alla condizione di nemico della classe e della famiglia che sta dietro le braccia del singolo lavoratore. Non è per niente detto che produrre altre automobili sia un vantaggio per chi non ha un lavoro, se poi il prezzo del lavoro si abbassa fino all'accattonaggio. In condizioni date di sovrapproduzione, se il lavoro riceve una bassa remunerazione, la sovrapproduzione aumenta e non il contrario. E qui, in questa contraddizione, finisce il partito che si è fatto Stato.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">La fine del partito-Stato operaio, il ritorno alla famiglia, al localismo, all'esame freddo e analitico delle esigenze della comunità locale scaturiscono dalla contraddizione insita nello sviluppo della politica in grande, il cui risultato è lo Stato come Stato del capitale e dei capitalisti. La democrazia non ha che scarsi mezzi di difesa contro le concentrazioni capitalistiche. In effetti la verità è una danza che viene ballata sui giornali del grande capitale. E' ben difficile che venga fuori nuda. In opposizione al clamore giornalistico sta la morale sociale, che è una sedimentazione tradizionale tra il giusto e l'ingiusto, un rema che afflisse i grandi tragici dell'antica Grecia. Il giusto dovrebbe tradursi in diritto, in legge. "La legge agraria di Tiberio Gracco",<span style="mso-spacerun:yes"> </span>che riordinò, con il podere contadino, il panorama sociale e agrario dell'antica Italia.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>La famiglia in opposizione alla proprietà senatoria! il diritto dei deboli<span style="mso-spacerun:yes"> </span>che lavorano per tutti! Oggi la gens romana è soltanto un ricordo libresco? A me pare che l'accumulazione capitalistica le somigli parecchio. Emerge qui un<span style="mso-spacerun:yes"> </span>inganno del sistema capitalistico. La famiglia si contrapporrebbe all'impresa perché fornisce il lavoro, mentre l'impresa, cioè il capitale, fornirebbe i mezzi per la produzione. Però<span style="mso-spacerun:yes"> </span>le cose stanno in modo diverso. La grande massa del risparmio privato non è proprietà dei gruppi capitalistici, ma delle famiglie. Il capitale concentra questa massa nella Banca e la investe allorché si rende conto che può<span style="mso-spacerun:yes"> </span>trarre profitto. In sostanza la Banca è un "senatore" che impiega i legionari per mettere in piedi una forza capace di sovrastare<span style="mso-spacerun:yes"> </span>la massa dei suoi legionari, i quali insensibili ai propri interessi familiari<span style="mso-spacerun:yes"> </span>prendono a combattere i propri simili e sé stessi. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt"><span style="mso-spacerun:yes"> </span>Posso parlare solo di impressioni. Da quel che si vede in Europa e da quel poco che si capisce dalla Cina, la mia impressione è che il partito-classe abbia esaurito il suo ruolo storico di difensore del proletariato. In<span style="mso-spacerun:yes"> </span>opposizione e simmetricamente viene in rilievo la famiglia, persino nella sua precisa articolazione di famiglia italica che si batte per la proprietà del podere. Un podere ovviamente inteso non come cosa ma come simbolo di un potere, di una libertà.<span style="mso-spacerun:yes"> </span><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Il ritorno ai diritti della famiglia riapre anche gli occhi sulla condizione della comunità locale, oggi fin troppo mortificata da poteri sovracomunali e mette in primo piano quella novità del diritto che è la class action, che permette ai deboli di agire in giudizio contro i potenti.<span style="mso-spacerun:yes"> </span><o:p></o:p></span></p>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-50520403571853739212010-07-15T12:26:00.001+02:002010-07-15T12:28:11.544+02:00le matrici della crisi identitaria - G. SALEMI<span class="Apple-style-span" style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; border-collapse: collapse; ">sono più che d'accordo con voi e non lo sono con quelli che si rizelano quando questi difetti nostri sono evidenziati .Le cose negative vanno corrette e renderle note, sempre nella giusta maniera, è cosa utile.</span>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-71216046322737427162010-07-12T14:50:00.000+02:002010-07-12T14:51:10.139+02:00LE MATRICI DELLA CRISI IDENTITARIA - 3<p class="MsoNormal">NON GENERALIZZO, MI GUARDO ATTORNO</p> <p class="MsoNormal">La rinascita dell’identità di un popolo, passando per la riscoperta della propria storia, mal si concilia con la strafottenza, la prepotenza, il bisogno si essere assistiti, ed il voler passare per furbi del popolo meridionale.</p> <p class="MsoNormal"><span lang="FR" style="mso-ansi-language:FR">Sic et simpliciter.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal">La prepotenza dei piccoli gesti di un popolo, come il non saper stare in fila, o voler parcheggiare in sosta vietata, o voler costruire una casa abusiva, caratterizza la vita di tante persone. </p> <p class="MsoNormal">Chi commette un atto incivile, come chi lo subisce, che deve sottostare, con le conseguenze del caso, alla prepotenza altrui, ricavandone perdite di tempo, di diritto e di civiltà diffusa, nonché l’etichettatura da parte dell’intera nazione italiana, di “popolo incivile che bisogna educare”.</p> <p class="MsoNormal">Esempio di sfruttamento di un etichetta, sono le assicurazioni RCA.</p> <p class="MsoNormal">Il meridione è posto fra l’incudine ed il martello.</p> <p class="MsoNormal">Da una parte le compagnie di assicurazione toscopadane, che sfruttando dati statistici ormai superati, hanno catalogato il popolo del meridione come truffatore, e per tanto lo punisce, indistintamente, con tariffe proibitive.</p> <p class="MsoNormal">Dall’altra i truffatori, i prepotenti, quelli che si svegliano la mattina per farsi i giri degli ospedali in cerca di feriti a cui proporre l’affare, essere ufficialmente “investiti” per riscuotere il risarcimento danni.</p> <p class="MsoNormal">Altro capitolo sono invece, tutti quei falsi lavoratori, che trovano posto nelle imprese fantasma, lavatrici della camorra, quelle create per attingere dalle emergenze del meridione. Il lavoratore, solo ufficialmente, visto che continua a fare il parcheggiatore abusivo, percepisce una parte della busta paga emessa dall’impresa della camorra, l’altra parte va nelle tasche del clan, soldi puliti.</p> <p class="MsoNormal">Di meridionali truffatori, l’italia intera ne è piena. Cercare un modo di guadagnare SENZA LAVORARE (ma parliamo di poche migliaia di euro, perché per la categoria MILIONI TRUFFATI nessuno batte i padani) è sintomo di mancanza di identità, strafottenza del territorio e di un popolo.</p> <p class="MsoNormal">Perfino la gioventù, quella che dovrebbe essere il nostro domani, è fiera di portare un coltello, o fare da pony express delle armi per la camorra, che gli garantisce un “fisso” mensile solo per fare il palo nei quartieri ghetto. </p> <p class="MsoNormal">Migliaia di contadini che dismettono la coltivazione tipica della propria famiglia e della propria terra, per accedere ai fondi comunitari, si ritrovano poi con un pezzo di terra economicamente improduttivo, costretti quindi a mettere a reddito, tramite l’abusivismo edilizio, il loro pezzo di terra.</p> <p class="MsoNormal">Ancora l’assistenzialismo forzato, cioè tutti quei lavoratori che, schiavi di un padrone, fanno parte della squadra di operai di un azienda improduttiva, che magari fino a ieri hanno prodotto videocassette, ed oggi si trovano ad affrontare la crisi per colpa di chi non ha investito nella rigenerazione e riconversione della produzione. Pretendono che lo stato risolva il loro immobilismo.</p> <p class="MsoNormal">Pure i professionisti, i colletti bianchi, gente che per 30 anni sono stati a capo chino sui libri di scuola per diventare, avvocati, architetti, commercialisti. Anche loro vivono ancora nell’idea che si è più bravi si <span style="mso-spacerun: yes"> </span>hanno le conoscenze giuste nel posto giusto. Purtroppo è così! In un quartiere si da il permesso per costruire un palazzo architettonicamente orrendo, mentre chi vuole costruire una semplice scala riceve un secco diniego. È veramente squallido passare una giornata sull’ufficio tecnico comunale, vedere i dipendenti in divisa da fancazzista, accerchiati da viscidi professionisti intenti ad accaparrare qualche favore o qualche “distrazione”.</p> <p class="MsoNormal">Il resoconto di una giornata tipo di un meridionale, lo si può leggere nella favola della gazzella e del leone, “non importa tu chi sei, basta che inizi a correre”, che tu sia una vittima o un carnefice del disagio del popolo meridionale, sei costretto a sopravvivere, arrancare per arrivare a fine giornata, quindi non ti biasimo se storci il naso quando senti parlare di rinascita di identità meridionale, hai altro a cui pensare.</p> <p class="MsoNormal">Naturalmente per ogni punti evidenziato, ci sono centinaia di voci che possono affermare il contrario, ma vi assicuro che ho solo tristemente descritto la maggioranza della gente che mi circonda.</p> <span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman";mso-fareast-font-family: "Times New Roman";mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language:IT;mso-bidi-language: AR-SA">Nello Esposito</span>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-13466677508184638502010-06-29T20:40:00.001+02:002010-06-29T20:40:32.073+02:00Alzare le vele della separazione<p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 19px; ">di Nicola Zitara </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">I Sud sta vivendo una situazione non sostenibile più a lungo. In effetti la demarcazione tra le due parti del paese italiano si fa sempre più pronunziata. Il reddito meridionale (quello effettivo, più di quello statistico) si è afflosciato al punto da far dire che il costo della vita al Sud è inferiore del 15% rispetto al Nord. Andando al reddito pro capite un lavoratore (eccezionalmente) occupato non riesce a realizzare più di ottocento euro al mese, il salario di una colf locale è appena sopra la metà del guadagno di un extracomunitario. Nonostante questa situazione permangono tariffe e prezzi pubblici <i style="mso-bidi-font-style:normal">settentrionali</i>. Deve il mercato non opera le tariffe e i prezzi pubblici non si adeguano alla situazione <i style="mso-bidi-font-style:normal">meridionale</i>. Un certificato del medico di base costa venticinque euro come a Milano, cioè un trentesimo di un salario mensile, mentre a Milano sarà pari a un sessantesimo. Guai poi ad imbattersi nella contravvenzione per un divieto di sosta o per un sorpasso irregolare. Se ne va la metà del reddito mensile. Le forniture di acqua, di elettricità, di gas subiscono tariffe più gravose di quelle comunemente correnti al Nord. La tassa sulla spazzatura toglie il fiato.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">A fronte di questa situazione il vecchio personale politico sta in bilico se accettare o rifiutare la separazione in due Stati. Meglio sarebbe che si prodigasse a studiare le situazioni concrete per modificare l’unitarismo tariffario, portando la modificazione a livello di comuni, province, regioni e Stato. Il altri tempi la Lombardia ottenne un trattamento tributario diverso da quello nazionale asserendo i maggiori costi di un diverso assetto agricolo. La stessa cosa bisogna fare oggi visto che leggi di quel tempo non sono state cambiate, ma rafforzate. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">Il discorso che si fa ai politici di caratura nazionale va fatto alla crescente quantità di persone che oggi vorrebbero impegnarsi per la separazione. Queste persone è bene che abbiano chiaro che la separazione sarà probabilmente la riunione di un consiglio di amministrazione nazionale avente per oggetto le obbligazioni e i dividendi e non certo lo scontro di due eserciti in armi. Su questo fatto bisogna cominciare a riflettere seriamente e rivedere per esempio “a chi va il gettito dell’IVA",<span style="mso-spacerun:yes"> </span>se all’area di produzione ((Settentrione) o all’area di consumo (Meridione) perché questa particolare imposta è tale e quale un dazio di consumo. E si sa che il dazio di consumo è spettato sempre ai comuni e alle realtà locali in cui esso si verifica.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">Quanto sopra è un’esemplificazione della preparazione mentale alla separazione in due Stati che autoregolano il loro rapporto corrente. Giuristi, economisti, statistici, amministrativisti debbono prepararsi a questa ginnastica mentale delle previsioni e dei conteggi, altrimenti la separazione si rivelerà per il Sud più un danno che un vantaggio.<o:p></o:p></span></p>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-36922695705001191902010-06-28T13:47:00.000+02:002010-06-28T13:48:36.019+02:00LE MATRICI DELLA CRISI IDENTITARIA – 2<p class="MsoNormal">Ieri, mentre sfogliavo la mia raccolta di giornali (conservo i numeri di quotidiani che riguardano eventi particolari) sono arrivato ad un foglio degli anni ’90, in effetti l’articolo per cui lo conservavo non era più importante, ma … dietro al foglio c’era una pubblicità istituzionale della cassa per il mezzogiorno. Nel testo mi ha colpito principalmente una frase “…in 40 anni di gestione straordinaria del territorio del mezzogiorno…”</p> <p class="MsoNormal">LA GESTIONE STRAORDINARIA CHE DURA DA 40 ANNI?</p> <p class="MsoNormal">Incuriosito me ne vado in giro per gli anni passati, leggendo qualche notizia da internet, o da giornali di inizio secolo, quindi trascrivo alcuni scritti di Scarfoglio:</p> <p class="MsoNormal">“… <i>i tumulti di quell’anno mostrarono l’Italia vera, affamata, che cerimonie pubbliche, ampliamenti urbanistici, monumenti ed esposizioni tendevano a celare dando l’illusione di un paese felice, in crescita ed in serenità la cosiddetta Italia Umbertina</i>…”</p> <p class="MsoNormal">Questo dopo che il governo nel 1902, aveva varato una legge per ripianare i debiti milionari che la RISANAMENTO NAPOLI, aveva contratto con comune e banche in 17 anni di attività.</p> <p class="MsoNormal"><i>“…la legge speciale, dava a Napoli il porto franco, l’energia del Volturno, molte agevolazioni alla nascita di grandi imprese, ma il sospetto che tali facilitazioni, trovando perplessa e timorosa la classe imprenditrice locale, finissero per favorire insediamenti di gruppi industriali già operanti al Nord…</i>”</p> <p class="MsoNormal">l’indomani nel 1904 nasce il polo industriale di BAGNOLI.</p> <p class="MsoNormal"> <o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">La <u>gestione straordinaria</u>, quindi, non è durata solo 40 anni, ma ha semplicemente mutato la sua forma.</p> <p class="MsoNormal">Inizialmente i regi decreti (quelli sabaudi) erano repressivi su tutto il territorio meridionale, lotta al brigantaggio, soppressione degli ordini religiosi, estradizione dei malfattori verso la Spagna ecc., poi, in seguito, le azioni furono diversificate, mantenendo l’azione violenta nelle campagne e nelle terre lontane come nelle Puglie o in Sicilia,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>dove per esempio Crispi ottenne l’autorizzazione allo stato d’assedio per favorire le richieste dei grandi proprietari terrieri, mentre nella Capitale dell’ex Regno delle due Sicilie, si cambiava registro, sfruttando il pagnottista pensiero del popolo napolEtano.</p> <p class="MsoNormal">Così iniziarono le grandi opere, Risanamento Napoli, la realizzazione di monumenti come galleria Umberto, portavano fondi nella città, garantendo un lavoro a tante persone. Questo per i napoletani, significava sopravvivere, e dovendo scegliere se alimentare la famiglia o la cultura napolItana scegliavano, o erano costretti a scegliere, la famiglia.</p> <p class="MsoNormal">Erano poche le persone che si accorgevano della grave crisi che l’unità d’italia aveva portato nel meridione ed a Napoli, ma questi o erano intellettuali, il cui pensiero difficilmente era ascoltato dal popolo, o erano etichettati come anarchici filo-borbonici<span style="mso-spacerun: yes"> </span>e per questo processati.</p> <p class="MsoNormal">Le due grandi guerre poi, furono un momento propizio per la definitiva estinzione del pensiero NapolItano.</p> <p class="MsoNormal">Immediatamente dopo, le crisi, l’emigrazione, l’emergenza sociale, favorirono il continuo distacco della gente nei confronti dell’amore per propria patria.</p> <p class="MsoNormal">Lo stato italiano, marciando sulla eterna crisi occupazionale, e per scongiurare un allarme sociale che avrebbe favorito il rinascere di moti indipendentisti, mai sopiti del tutto, continuavano, e continuano ancora oggi a favorire gli investimenti degli industriali padani nel sud italia, per portare lavoro e finto benessere, per dare potere d’acquisto anche all’ultimo scugnizzo rimasto. </p> <p class="MsoNormal">D’altronde, nell’opera di anestesia identitaria del meridione, lo stato è stato affiancato da quelli che dovrebbero essere i rivali, e cioè i sindacati.</p> <p class="MsoNormal">Nati in gran segreto, come rappresentanti dei lavoratori, più volte repressi (vedi il partito socialista dei lavoratori a fine ‘800), si sono trasformati prima in antipadrone, poi in istituzioni vere e proprie capaci (per diritto) di gestire le vite, non le volontà, di milioni di lavoratori.</p> <p class="MsoNormal">Chi ne trarrebbe vantaggio se tutti i problemi dei lavoratori dovessero essere risolti? Avrebbe ancora senso l’esistenza di un sindacato, in un paese dove un azienda nasce locale, investe sul territorio, e crea ricchezza per il popolo locale, mantenendo il contatto con essa? </p> <p class="MsoNormal">L’importante non è risolvere i problemi, ma creare i presupposti per una eterna dipendenza da qualcuno.</p> <p class="MsoNormal">Lo stato italiano continua la sua politica cerchiobottista, mantenendo il popolo del meridione in un eterno limbo, in bilico fra allarme sociale e momenti di normale dramma occupazionale, per poter gestire, in questo modo, tramite la propaganda di cultura standardizzata fatta di tette e talk show, l’ancora attuale e pericoloso sentimento meridionalista,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>acquisendo, per diritto, l’esclusività anche di tali argomenti.</p><p class="MsoNormal">Nello Esposito</p>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-71947216519436259702010-06-28T10:37:00.003+02:002010-06-28T10:42:11.586+02:00ah Mannaggia Calibarde!<div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">brano tratto da "?o pezzente 'e San Gennaro"</div><div style="text-align: center;">di </div><div style="text-align: center;">Ferdinando RUSSO</div><div style="text-align: center;">29 Agosto 1898</div><div style="text-align: center;"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxSILrWRRl37cj5PSdtJVCMHHTyF_euv9zJMb4H73RzmG3t2MZtel2tvBpO_xfBXa6SNYLJySBvzHnDGJE8haB2aFhfBeG8aRHiyoZNHozGCyQaxzr32vB5f1Cy4wnGn9_1l08bWXVGjs/s320/ferdinandorusso7.JPG" style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 199px; height: 320px;" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5487741551005938418" /></div><div style="text-align: center;">'O CUVERNE 'E TALIANE</div><div style="text-align: center;">NCE HA ARREDUTTE PELLE E OSSA!</div><div style="text-align: center;">QUANTE 'E VUIE, QUANN'E' DIMANE,</div><div style="text-align: center;">SE CAGNASSERO CU MME!</div><div style="text-align: center;">AH MANNAGGIA CALIBARDE!</div><div style="text-align: center;">FRANCISCHIELLO, FRANCISCHIE'!</div><div style="text-align: center;"><br /></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-46959165895083914482010-06-21T09:29:00.002+02:002010-06-21T09:47:50.349+02:0020 ANNI NEL FANGO - andiamo per esclusionecome è tradizione per le terre settentrionali, la festa per i separatisti (loro si definiscono così, ma in effetti sono 20 anni che rubano i soldi dalle casse romane) è stata celebrata per il 20° anno (non consecutivo) in una pontida infangata.<div>In 20 anni sono cambiate molte cose, ora festeggiano in 50.000 (quasi l'intera popolazione settentrionale), ora hanno di diritto rubato un opera inventandosela come inno, si sono inventati eroi e storia, combattono per i diritti del popolo padano, eppure...</div><div>... eppure sembra che la loro unica rivendicazione riguardi una palese appartenenza ad un popolo, che per ora non esiste, ma pur di capire chi sono vanno per esclusione, per ora hanno capito di non essere napoletani!</div><div><br /></div><div><object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/cqDT9VI7O0Q&hl=it_IT&fs=1&rel=0"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/cqDT9VI7O0Q&hl=it_IT&fs=1&rel=0" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-63755214271762430172010-06-18T09:33:00.002+02:002010-06-18T09:35:48.095+02:00LE MATRICI DELLA CRISI IDENTITARIA - 1<p class="MsoNormal">Stamattina, diversamente da tutte le altre mattine, ero ben sveglio e, camminando per andare al lavoro nella calma delle 5.30 del mattino, ho avuto modo di osservare la mia città, in provincia di Napoli: ogni buon tifoso aveva ben esposto sul suo terrazzo, balcone o finestra, la bandiera tricolore dell’italia.</p> <p class="MsoNormal">Semplici tifosi o, come diceva Cannavaro, patrioti uniti per orgoglio di essere italiani?</p> <p class="MsoNormal">Niente di questo, sono semplicemente ignoranti che sentono il bisogno di sfogare le loro passioni verso una pezza tricolore, e nel mio caso, napolEtani.</p> <p class="MsoNormal">Perché equiparare i napolEtani ad ignoranti?</p> <p class="MsoNormal">Qualche politico asserisce che lo scarso senso di patria deriva dallo storico malgoverno dei territori, storico come quello del periodo francese o borbonico, ma la cosa non è così generica. </p> <p class="MsoNormal">La popolazione napolEtana, quella che rinnegò persino San Gennaro in favore di Sant Antonio da Padova, non ha mai avuto una identità, ed è il malgoverno ben contribuisce a questa disunità.</p> <p class="MsoNormal">Fortunatamente non si può generalizzare sul sentimento di disagio identitario del popolo napoletano, né ora né in passato, ma sicuramente attribuire un atteggiamento apatico alla maggioranza del popolo.</p> <p class="MsoNormal">Ma da dove deriva questo disagio?</p> <p class="MsoNormal"><b>I POLITICI.<o:p></o:p></b></p> <p class="MsoNormal">Forse dai politici nostrani, che da buoni parassiti pagati da un governo tosco-padano si definiscono PER CONVENZIONE patrioti ed italiani ed infondono, per buona pace dei favoritismi politici, tale atteggiamento (che loro chiamano sentimento) anche al popolo VOTANTE. Ma i politici sono per legge eletti a rappresentare il popolo, quindi riflettono il pensiero di questo?</p> <p class="MsoNormal">Così oggi su repubblica, si legge l’intervista ad un politico PIEMONTESE (di famiglia SICILIANA) di vecchia generazione politica, Giuliano AMATO.</p> <p class="MsoNormal">Il giornale “la repubblica” si meriterebbe il premio Pulitzer, per aver chiesto ad un politico se esiste il senso di patria. </p> <p class="MsoNormal">In primo luogo perché proprio i politici di vecchia generazione hanno da poco festeggiato i 64 anni di perdita di contatto con il popolo, quindi i loro discorsi e le loro indagini, sono basati su teoremi da salotto; poi avete mai chiesto all’acquafrescaio com’è l’acqua? E’ fresca!!!</p> <p class="MsoNormal">Nei prossimi post parlerò delle concause matrici del disagio identitario, come la camorra, il lavoro, disagi che impediscono al popolo napolItano di pensare con la propria mente, prendendo, per comodità, i pensieri patriottici dagli standard costituzional-propagandistici (ecco il motivo per cui Bossi vuole candidare un sindaco leghista a Napoli)</p> <p class="MsoNormal">Nello Esposito</p>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-687252446629770512010-05-31T12:59:00.000+02:002010-05-31T13:00:14.757+02:00CHE FINE HA FATTO LA REGIONE SALENTO?<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Nel Dicembre del 1946, si discuteva a Roma Nella Commissione per la Costituzione, ed in particolare si svolgeva una discussione sulle autonomie locali, dove si discuteva in merito alla formazione delle regioni italiane.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Il fulcro della discussione era incentrato sul fatto che le provincie, non erano autonome ma organi regionali decentrati. Pertanto si diede mandato ai vari senatori, di riportare dai territori le varie proposte, con avalli da parte dei politici delle province interessate e delle relative popolazioni.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Vi fu per esempio l’idea del sindaco di Terni di creare la regione UMBRO-SABINA, regione con un notevole potenziale di espansione industriale, idea che tutta la commissione valuto GENIALE, ma non approvarono perché proveniente da una sola persone.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Così come non approvarono la regione del SANNIO, perché avanzata dalla sola archidiocesi beneventana e dai politici di Benevento, nonostante sia stata riconosciuta una uniformità etnica.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">In più occasioni, e da parte di vari esponenti politici presenti nella commissione, viene ribadito l’unità culturale, linguistica e storica del mezzogiorno, ed è in virtù di queste caratteristiche, che se coalizzate in forma di autonomia regionale rappresenterebbero una seria minaccia all’unità nazionale che si tende così a dividere lo stesso meridione in più regioni.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Un'altra divertente considerazione, è l’uso di due pesi e due misure: <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Si prende in considerazione l’idea di dividere il Molise dall’Abruzzo, per la sola volontà popolare, anche se la popolazione è inferiore a 500.000 abitanti (minimo previsto dall’art. 22 della proposta di costituzione), e la regione si basa sulla sola produzione agraria. Viene approvata senza sentire le ragioni della popolazione e dei politici dell’Abruzzo (se proprio doveva essere legata a qualche regione, si chiede venga annessa alla Campania, cui storicamente è legata). Il motivo fondamentale scaturì da una considerazione non lungimirante, la difficoltà di comunicazione fra Campobasso e l’Aquila.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma">Ma il punto più curioso, è L’APPROVAZIONE IN QUESTA FASE, della regione <b>SALENTO</b> (Vedi il verbale sotto allegato), è bello leggere le motivazione dei pro e contro, ma la domanda fondamentale<span style="mso-spacerun: yes"> </span>è CHE FINE HA FATTO LA REGIONE SALENTO?<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma"> <o:p></o:p></span></p> <span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma; mso-fareast-font-family:"Arial Unicode MS";mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language: IT;mso-bidi-language:AR-SA"><br /> </span> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Il<span class="apple-converted-space"> </span><u>Presidente Terracini</u><span class="apple-converted-space"> </span>prega l'onorevole Codacci Pisanelli di iniziare la sua esposizione sulla costituzione di due nuove Regioni: la Capitanata e il Salento.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><u><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Codacci Pisanelli</span></u><span class="apple-converted-space"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size: 12.0pt;font-family:Tahoma;color:black"> </span></span><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma; color:black">premette che la Puglia (Apulia), fin dalla antichità, era suddivisa in tre piccole Regioni: la Daunia (zona di Foggia), la Pucezia (terra di Bari) e il Salento (terra d'Otranto). Essa ha una lunghezza di altre 400 chilometri, dal Gargano, il cui limite superiore è costituito dal fiume Fortore (antico Frento), fino al Capo di Santa Maria di Leuca. Nella larghezza vi è una notevole differenza fra un punto e l'altro della Regione.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Gli antichi abitatori della parte più alta erano i Dauni, e successivamente, nel periodo bizantino, la zona assunse il nome di Capitanata. Essa è costituita in particolare dal cosiddetto Tavoliere delle Puglie ed ha caratteristiche completamente diverse da quelle della Puglia meridionale. Infatti, mentre la Daunia o Capitanata è essenzialmente pianura, nelle altre parti della Puglia si notano quasi ovunque colline. I suoi confini si possono all'incirca individuare tra il fiume Fortore e l'Ofanto; ad oriente, si ha poi l'Adriatico e ad occidente gli Appennini.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Tutta la superficie della zona, che ha un'ampiezza notevole (7184 Kmq.), comprende una sola provincia, quella di Foggia. La popolazione è di 580.870 abitanti, divisa in 60 Comuni; ma la densità è bassa, perché si calcola in 73 abitanti per chilometro quadrato.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Nella Capitanata prevale la cultura estensiva; cioè, vi è ancora in gran parte il latifondo, mentre nelle altre due zone della Puglia si riscontra il fenomeno esattamente opposto: quello del microfondo, tanto che non si ha convenienza ad introdurvi le macchine agricole. I terreni sono per la maggior parte coltivati a semina ed a pascolo: all'inizio del secolo i pascoli coprivano circa la metà della Daunia: oggi soltanto il 23 per cento. Si è esteso cioè il territorio a semina ed in conseguenza ne è derivata una riduzione dell'allevamento del bestiame; laddove allora si contavano circa 60.000 capi di bestiame ovino, oggi non se ne contano più di 40.000. È stata viceversa incrementata la produzione del frumento, e vi sono alcune culture legnose specializzate, quali il mandorlo e l'ulivo. Una parte del territorio (6 per cento) è tenuto a cultura boschiva ed il 3 per cento circa, rappresentato precisamente dal promontorio Garganico, che è roccioso, è incolto. Uno dei maggiori cespiti è dunque rappresentato dalla pastorizia e, se la lana della Daunia non può reggere il confronto con quella dell'Australia, è tuttavia rinomata e nel periodo della guerra è stata oltremodo preziosa all'industria italiana. I continui scambi che avvengono tra la Puglia e gli Abruzzi per la massima parte riguardano appunto questa produzione. I greggi vivono d'inverno nella Capitanata, dove trovano pascoli abbondanti; di estate con la siccità i pascoli si inaridiscono ed allora si ha la transumanza, attraverso i fratturi.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Quanto alle industrie, non ve ne sono di sviluppate. Da circa un decennio, vi è stata introdotta l'industria della carta, che rappresenta una caratteristica del luogo, in quanto si ricava la carta dalla paglia di frumento; ma i risultati, a dir vero, non sono molto soddisfacenti. Un'altra risorsa della Regione è costituita dal sale, che si ricava dalle saline di Margherita di Savoia, in ragione del 30 per cento della produzione nazionale. Naturalmente si utilizzano anche i sottoprodotti del sale.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Altra caratteristica della Daunia, che può influire sul suo avvenire, è l'importanza dei suoi aeroporti. È questa infatti una dello ragioni per cui gli Alleati, quando ci imposero l'armistizio, pretesero la libera disponibilità della zona per impiantarvi gli aeroporti, donde fecero poi partire le fortezze volanti. Vi si potranno dunque con facilità creare delle basi aeree commerciali, tanto più che molti degli aeroporti consegnatici dagli Alleati sono ancora in piena efficienza.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">La Capitanata ha anche altre possibilità di sfruttamento, perché in questa vasta pianura in cui predomina il latifondo vi sono grandi estensioni coltivate unicamente mediante aratura fatta con aratri che hanno un vomere piccolissimo, il quale smuove soltanto la parte superficiale del terreno. Nonostante ciò, la produzione di frumento è di 12 quintali per ettaro. Dove poi sono stati introdotti nuovi metodi, come quello Ferraguti, con aratura a motore, si sono avute rese ottime. Qualche cosa si era cominciato a fare per il progresso dell'agricoltura, ma la guerra ha interrotto ogni iniziativa.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">È interessante rilevare la differenza fra la conduzione agraria della Capitanata e quella del resto della Puglia. Nella Capitanata si ha essenzialmente l'affittanza con braccianti che lavorano giorno per giorno e da questo sistema derivano gravi conseguenze, perché la mano d'opera viene ingaggiata soltanto quando occorre, onde la disoccupazione periodica che determina frequenti disordini. S'impone dunque una trasformazione agraria, tanto più che nella Pucezia e nel Salento vigono sistemi di conduzione agraria diversa.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">La zona ha i porti di Manfredonia e di Margherita di Savoia, ma il suo traffico gravita verso quello di Barletta, che costituisce il suo naturale sbocco al mare.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Osserva ancora, per quanto riguarda l'economia, che si può supporre che la Daunia goda di autonomia finanziaria e, se non altro, ha certamente l'autonomia alimentare, tanto più che la sua popolazione è molto sobria. Viceversa, ripete, non vi sono risorse industriali, ove si eccettuino quelle delle saline e delle cartiere, le quali ultime, però, sono state distrutte dalla guerra. Purtroppo il Foggiano ha subìto grandi distruzioni, e le vastissime piste di volo impiantate dagli Alleati hanno prodotto un certo danno all'agricoltura locale. Vi accade quindi l'opposto di ciò che accade altrove: i proprietari mettono le loro terre a disposizione delle Cooperative e queste le rifiutano perché il loro dissodamento, dopo il passaggio dei compressori, richiederebbe un lavoro di anni.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Anche per quanto riguarda il dialetto c'è una differenza notevole tra la Capitanata e le restanti Regioni della Puglia: l'accento è molto più marcato nella Capitanata ed un barese e un foggiano difficilmente si comprendono.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Concludendo afferma che, per quanto lo riguarda ritiene sufficientemente fondata la richiesta di autonomia della Capitanata, la quale, d'altro canto, non trova opposizione nella vicina Provincia di Bari. Che se poi la Sottocommissione non ritenesse di aderire alla costituzione di tale Regione, si potrebbe prendere in considerazione l'altra ipotesi: di riunire, cioè, la Daunia e la Pucezia. A questo proposito però sente il dovere di avvertire che la terra di Bari ha caratteristiche diverse: vi predominano l'ulivo, la vite e il mandarlo, invece del grano e, non vi è latifondo. Bari ha un porto, non naturale, ma sviluppato — specialmente negli ultimi anni — a danno di Brindisi; è la città più popolata della Puglia (oltre 200.000 abitanti) e vanta un tale sviluppo industriale che anche la sua sola provincia potrebbe costituire una Regione a sé stante.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Passa quindi ad illustrare la richiesta di costituzione della regione Salentina, avvertendo che egli appartiene al Salento, ciò che non può non influire sul suo giudizio.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Il Salento, cioè il tallone di Italia, è costituito di tre province: Taranto, Brindisi e Lecce. Il suo riconoscimento come Regione non toglierebbe brani di terra al resto della Puglia. Giova, del resto, tener presente che, mentre la provincia di Bari mantiene un atteggiamento indifferente, la Capitanata e il Salento vorrebbero distaccarsene. Si potrebbe quindi soddisfare il desiderio degli uni senza contrariare gli altri.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Il Salento (Terra d'Otranto), sin dai tempi più antichi, è stato sempre considerato come un'entità territoriale a sé stante, tanto che nella suddivisione in Regioni del periodo di Augusto e nella nuova suddivisione operata sotto Adriano (125 dopo Cristo) fu sempre conservata la distinzione tra Apulia e Salento.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Dagli studi sul periodo paleolitico risulta l'esistenza nella zona di una popolazione autoctona, di civiltà particolare: i Messapi, che avevano un alfabeto proprio di cui ancora non si conosce la chiave, nonostante si siano ritrovati molti scritti. I Messapi costituirono la prima popolazione e furono poi seguiti dai cosiddetti Salentini, i quali dettero molto filo da torcere ai Romani, finché questi ultimi, dopo aver vinto Pirro e essersi impadroniti di Taranto, fecero una spedizione contro di essi riuscendo a vincerli nel 268 avanti Cristo.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Si tratta di una zona ove si notano caratteristiche completamente diverse da quelle delle terre di Bari e di Foggia. In primo luogo, la popolazione ha caratteri somatici diversi; il suo dialetto è completamente differente dal barese e dal foggiano e ricorda in parte quello siciliano e in parte quello calabrese. Il Salento ha una letteratura dialettale non trascurabile: ma, a parte ciò, in Lecce, Brindisi e Taranto lo sviluppo culturale è molto superiore a quello delle altre parti della Puglia. Lecce soprattutto ha delle velleità letterarie e si compiace nel sentirsi definire la Firenze delle Puglie, perché i leccesi riescono a perdere completamente l'accento e ritengono di parlare un italiano abbastanza buono.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Le risorse principali della zona sono l'olio, il vino e il tabacco.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Per quanto concerne l'olio cita un solo dato, per dare una idea della possibilità di autonomia finanziaria: per il contingentamento, l'anno scorso la zona salentina fu impegnata a consegnare 150.000 quintali di olio. Non è quindi azzardato supporre che ne producesse almeno il doppio.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Il vino ha doti particolari, che determinano frequenti scambi con la Lombardia. Si tratta di vini molto pesanti, che vengono poi tagliati e resi bevibili.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Solo recentemente si è introdotta nel Salento la cultura del tabacco. I primi tentativi di coltivazione del tabacco in Italia furono fatti appunto nella penisola salentina, ma si sono avuti dei successi soltanto dopo varie prove e fallimenti. Tale coltivazione dà alla zona vantaggi notevoli, perché l'essiccazione, la scelta e l'imballaggio delle foglie offre lavoro alle tabacchine per tutto l'inverno, risolvendo in parte il problema della disoccupazione invernale. Tanto maggiore è l'importanza di questa cultura, in quanto le terre che vi sono state destinate non erano adatte ad alcun'altra. Perciò oggi la zona sente incombere come una grave minaccia il tentativo da parte dell'Amministrazione dei monopoli di spostare la coltivazione del tabacco in altre zone più adatte.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Le città principali del Salento sono Taranto, Brindisi e Lecce. Quindi, oltre alle risorse citate, vi è quella costituita da Taranto, base marittima dotata di un cantiere molto importante, di cui anche gli Alleati hanno potuto constatare l'efficienza durante l'ultimo periodo della guerra, facendovi riparare molte navi della loro flotta. Tale cantiere consente di offrire lavoro a moltissimi operai e, mentre prima questi vi affluivano dalla Liguria e da altre zone industriali, oggi le maestranze specializzate si trovano anche sul posto.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Brindisi offre il vantaggio di essere un porto commerciale naturale dei più sicuri. Recentemente è stato ingiustamente svalutato dal fatto che Bari, profittando di un Ministro dei lavori pubblici barese, si è fatto costruire un grandioso porto artificiale, non curando che a pochi chilometri di distanza esisteva il magnifico porto di Brindisi che avrebbe potuto, con minore spesa, essere utilizzato. Pertanto una delle ragioni per cui non solo Lecce, che era l'antica capitale della regione, ma anche Brindisi e Taranto tengono molto alla autonomia, è che sarebbe loro consentito di realizzare pienamente le loro risorse che finora sono state assorbite dalle spese eccessive fatte per Bari.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Sottopone alla Sottocommissione un'istanza firmata da sette deputati della zona, appartenenti a vari partiti, per ottenere il riconoscimento del Salento come Regione autonoma, accompagnandola con le sue raccomandazioni più vive. Aggiunge che nel Salento è molto alto il concetto dell'unità e la Regione è completamente estranea ai disordini che si sono verificati in Puglia. L'aspirazione all'autonomia trova una giustificazione anche nella popolazione, superiore ad un milione e centomila abitanti, e nella superficie di oltre 700 mila chilometri quadrati.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Concludendo, può assicurare i colleghi che non debbono temere questa suddivisione della Puglia, perché le popolazioni di Lecce, Bari e Foggia si sono sempre considerate come facenti parte di tre organizzazioni diverse. Del resto, è anche molto notevole la distanza che intercorre fra le tre città.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Ove la Sottocommissione non ritenesse di accogliere la richiesta della Capitanata, raccomanda, quanto meno, di distaccare il Salento dalla Puglia vera e propria, cioè dalle province di Foggia e Bari.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:10.0pt; mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma;color:black">L'aspirazione del Salento a costituirsi come Regione autonoma è assai antica. Una richiesta in tal senso fu avanzata sin dal 1860, all'epoca, cioè, dell'unificazione d'Italia. Gli abitanti della zona hanno sempre tenuto a chiamarsi Salentini; «Salentine» furono chiamate le ferrovie costruite nella zona da una società all'inizio del secolo. L'aspirazione del Salento a costituirsi in Regione è stata sempre sostenuta senza chiasso o violente manifestazioni esteriori, ma con fermezza e decisione, perché la popolazione locale è stata sempre amante dell'ordine e ha un innato rispetto dell'autorità costituita. Gli abitanti del luogo sono convinti che la loro aspirazione non possa nuocere all'unità del Paese, raggiunta dopo tante fatiche e sanguinose lotte, a cui gli stessi Salentini hanno partecipato, e che essi quindi vogliono che ad ogni costo sia mantenuta.<o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:10.0pt; mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma;color:black"> <o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><u><span style="font-size:10.0pt; mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma;color:black">Nobile</span></u></span><span class="apple-style-span"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">, pur essendo contrario alle autonomie regionali, sarebbe favorevole alla costituzione delle nuove Regioni pugliesi, perché riguardo al Mezzogiorno che può considerarsi un'unica Regione in cui si parla sostanzialmente con poche varianti di accento un solo dialetto, il napoletano, ritiene che l'ordinamento dello Stato su base regionale sarà tanto meno pericoloso per l'unità nazionale quanto più numerose e piccole saranno le nuove Regioni. Sarebbe davvero un grave pericolo per il Paese se, con poche Regioni assai estese, si venisse di fatto a ricostituire il Regno di Napoli sotto l'apparenza di un ordinamento regionale autonomo.<o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:10.0pt; mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma;color:black"> <o:p></o:p></span></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Il<span class="apple-converted-space"> </span><u>Presidente Terracini</u><span class="apple-converted-space"> </span>osserva che i due ultimi argomenti prospettati dall'onorevole Codacci Pisanelli non suffragano la sua tesi. L'estensione della Puglia poteva essere nel passato un motivo per indurre a costituire più Regioni nell'ambito dell'attuale circoscrizione regionale pugliese; non più oggi, col grande sviluppo dei mezzi di comunicazione. Circa il traffico dei porti, poi, rileva che sarebbe oltremodo dannoso allo sviluppo economico della Nazione se le Regioni tentassero con proprie disposizioni interne di deviare le correnti del traffico dalle loro vie normali. Non è già per migliorare soltanto le condizioni economiche delle Regioni, ma anche e soprattutto per avvantaggiare l'economia unitaria del Paese che oggi si vuole instaurare un ordinamento dello Stato su base regionale. Ciò, a suo avviso, non dovrebbe mai essere dimenticato.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><u><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Codacci Pisanelli</span></u><span class="apple-converted-space"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size: 12.0pt;font-family:Tahoma;color:black"> </span></span><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma; color:black">fa osservare al Presidente che, con il suo accenno alla lunghezza del territorio pugliese, egli mirava soltanto a dare un'idea della profonda diversità esistente non solo nel carattere delle popolazioni, ma anche nell'economia delle varie zone territoriali comprese nell'attuale circoscrizione regionale della Puglia.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Quanto alle correnti del traffico, è d'accordo col Presidente che esse non debbano essere distolte dalle loro vie naturali; ma la via naturale del traffico nel caso attuale non è quella che conduce a Bari, bensì quella di Brindisi, che è stato sempre il porto più sicuro e frequentato sul litorale adriatico, sin dai tempi dell'antica Roma. Solo durante la dittatura fascista fu costruito il porto artificiale di Bari, per far deviare verso di esso la corrente del traffico che naturalmente convergeva al porto di Brindisi. Sarebbe opportuno che ciò oggi non si ripetesse più, tanto più che il porto di Bari in gran parte è stato distrutto durante gli ultimi avvenimenti bellici.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Il<span class="apple-converted-space"> </span><u>Presidente Terracini</u><span class="apple-converted-space"> </span>mette in votazione la preposta di costituire la Regione del Salento.<o:p></o:p></span></p> <p class="testo" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:justify; text-indent:14.2pt"><u><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt; font-family:Tahoma;color:black">Nobile</span></u><span class="apple-converted-space"><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size: 12.0pt;font-family:Tahoma;color:black"> </span></span><span style="font-size:10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma; color:black">dichiara di astenersi dalla votazione.<o:p></o:p></span></p> <p class="votazione" style="margin-top:6.0pt;margin-right:0cm;margin-bottom:6.0pt; margin-left:0cm;text-align:justify;text-indent:14.2pt"><span style="font-size: 10.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt;font-family:Tahoma;color:black">(<b><i>È approvata</i></b>).<o:p></o:p></span></p>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-46757505996942588472010-05-28T13:55:00.000+02:002010-05-28T13:56:00.679+02:00Le basi di massa<p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size:6;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 19px;"><i>Di Nicola Zitara</i></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Chi guardi anche al panorama politico del Sud anche nelle minuzie, può agevolmente notare che esistono e vanno sorgendo delle formazioni partitiche all'insegna di un forte autonomismo meridionale - come l'Mpa di Lombardo - o del tutto propugnanti il separatismo tra Sud e Paese restante. Ovviamente si tratta di una reazione 'nervosa' alla tracotanza della Lega stronzobossista e alla simmetrica propensione dei governi nazionali a piegare le ginocchia di fronte a richieste persino illecite, come quella riguardante le multe sull'eccesso di produzione lattaria.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Che la Stronzolega voglia veramente la secessione è cosa poco credibile, in quanto il sistema economico padano si alienerebbe il suo più devoto cliente, che è il Sud deserto d'industrie e anche d'agricoltura. Il Nord vuole togliere a Roma il comando sulla spesa pubblica, e il progetto sta andando avanti a vele gonfie. Il futuro resta, però, tutto da vedere. Non saranno sicuramente le formazioni politiche meridionali a incidere sugli eventi in quanto, nella sostanza, si tratta di voci fioche, di circoli - più che personali - di tipo epistolare attraverso Internet.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">Il problema dell'unità d'Italia è vecchio quanto la stessa unità, in quanto il capitalismo della Liguria-Toscana-Lombardia-Piemonte usò l'unità per costruire al Sud una colonia di consumo e sovrappopolazione. Ciò nonostante il Sud costituisse, con le sue produzioni ed esportazioni<span style="mso-spacerun: yes"> </span>agricole, la prima e più efficiente fonte della ricchezza nazionale. E' da allora che la colonia è in attesa di un moto di liberazione. Cosa che non fu il Meridionalismo nelle sue varie vesti di liberale, cattolico, socialista, dovendosi considerare questo moto piuttosto un'invocazione all'equilibrio fra la parte egemone del Paese e la parte soggiacente. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt">L'illusione meridionalistica sopravvive ancora in pochi. Credo anche che questi pochi la usino con poca convinzione, e solo come un ritrito argomento di dibattito con i loro avversari più convinti. Al contempo la separazione è un problema di tempo: degli anni che occorreranno per convincere le popolazioni meridionali a fondare - o meglio rifondare - uno Stato indipendente. In questo senso, i partiti sono necessari. Sarebbe assurdo dire no al proliferare di formazioni neoborboniche o indipententiste. Il problema riguarda la struttura dilatata, internettista che propendono ad assumere. Senza negare questa, bisogna pensare all'aggregazione diretta, personale, su base paesana, di quartiere, di vicolo, come fece, dopo la Liberazione, il Partito Comunista con le cellule locali.<span style="mso-spacerun: yes"> </span><o:p></o:p></span></p> <span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:10.0pt;font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language: IT;mso-bidi-language:AR-SA">Bisogna radicarsi sul territorio come fanno la Chiesa e gli uffici postali.</span>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-21807275448182663812010-05-28T11:08:00.001+02:002010-05-28T11:09:46.745+02:00E pensare che noi siamo di 100 anni più vecchi!!!<p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;line-height:15.75pt"><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black">(Fonte www.20minutos.es)</span></p><p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;line-height:15.75pt"><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black"><br /></span></p><p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;line-height:15.75pt"><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black">Il Presidente della Generalitat,<span class="apple-converted-space"> </span><a href="http://www.20minutos.es/minuteca/jose-montilla/" title="Minuteca: José Montilla"><span style="color:#0C2269">José Montilla</span><span class="apple-converted-space"><span style="color:#0C2269;text-decoration:none; text-underline:none"> </span></span></a>, ha detto il Sabato che<span class="apple-converted-space"> </span><strong>650 anni della Generalitat</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>giustificare che la Catalogna è una nazione che non è un'ossessione o un capriccio, ma la storia, la volontà di auto-governo, cultura e la lingua sorgono gli argomenti per dire:<span class="apple-converted-space"> </span><strong>"siamo una nazione"</strong>.<o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;line-height:15.75pt"><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black">Per Montilla, dicendo che la Catalogna è una nazione, i cittadini e le istituzioni catalano vuole esprimere<span class="apple-converted-space"> </span><strong>che cosa "siamo e cosa vogliamo rimanere"</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>non solo "noi chiediamo il riconoscimento costituzionale".<span class="apple-converted-space"> </span><br /><br /></span><span class="imp"><span style="font-size:13.0pt;font-family:Georgia; mso-bidi-font-family:"Times New Roman";color:black;background:white">autogoverno non è un accidente della storia ma ha ribadito la volontà dei catalani</span></span><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black"><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;line-height:15.75pt"><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black">Secondo Montilla,<span class="apple-converted-space"> </span><strong>il sé non è un accidente della storia</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>, ma ha ribadito la volontà dei catalani al punto che, insieme con una propria lingua e la cultura, l'autogoverno è una delle definire l'essenza dei catalani come popolo.<o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;line-height:15.75pt"><span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; color:black">Montilla, che è il presidente della Generalitat 128, ha presieduto l'evento ufficiale Sabato a celebrare i 650 anni della Generalitat della Catalogna, come nel 1359, il Tribunale di Catalogna, svoltasi a Cervera (Lleida), ha approvato la<span class="apple-converted-space"> </span><strong>costituzione del nome del vice</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>, lo sfondo storico della Generalitat corrente.<o:p></o:p></span></p> <span style="font-size:11.5pt;font-family:Georgia;mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:"Times New Roman";color:black;mso-ansi-language:IT; mso-fareast-language:IT;mso-bidi-language:AR-SA">Montilla ha detto che la continuità e la validità della<span class="apple-converted-space"> </span><strong>prima istituzione della Catalogna si manifesta attraverso lo Statuto del 2006</strong><span class="apple-converted-space"><b> </b></span>, ora in attesa della Corte Costituzionale.</span>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-32982772663492611852010-05-28T11:01:00.002+02:002010-05-28T11:04:22.308+02:00CAVIE!<p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">L’italia è sempre stata un laboratorio politico europeo. Ho usato il termine laboratorio, non come nobilmente è stato usato più volte negli ultimi anni dai politici nostrani, ma inteso come termine per identificare un posto dove si elaborano esperimenti e si catalogano le reazione delle cavie. Noi italiani per l’europa, siamo le cavie!</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Nell’ultima tornata elettorale, per gli europei, è stata più fragorosa la vittoria della Lega che la sconfitta di nicolas sarkozy.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Ma oltre all’aspetto politico, anche se di rilevanza internazionale, vengono presi in esame anche gli aspetti economici.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">L’italia, per la cultura apatica e sottomessa degli italiani, è la nazione dove si può enfatizzare la dose da sperimentare per constatarne gli effetti estremi. </span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Gli interessi economici degli europei hanno ingigantito da prima la GDO (grande distribuzione organizzata – la parola mi ricorda tanto la “nuova camorra organizzata” di cutolo) creando per il popolo italiano (almeno per gran parte di quello meridionale) unico luogo per acquisto di beni di prima necessità. Giusto per non commettere spudoratamente i loro interessi, hanno creato vari loghi per dare una parvenza di concorrenza, (auchan, conad, coop, carrefur, ecc.) anche se dietro ci sono solo due centri GDO italiani.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">In primo luogo questo ha comportato una predominanza sul mercato di pochi, riuscendo a governare il mercato della domanda e dell’offerta a loro piacimento, costringendo fornitori ad applicare i prezzi da loro richiesti ed i clienti a comprare quello per loro più vantaggioso.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">La loro massiccia presenza, comporta inoltre una pressione maggiore nell’influenzare le abitudini della vita dei cittadini, valutandone, come se fossimo tutti cavie, le reazioni a politiche da adottare in altri luoghi.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">L’ultimo confronto, ha provocato un quasi incidente diplomatico, ma forse era tutto voluto politicamente.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Gli israeliani, mi riferisco ai politici, sono, come sempre, padroni del mondo e come tali si comportano, la riconferma di questo loro ruolo è l’atteggiamento di sudditanza del resto del mondo, che condiscendono a tutte le volontà del governo ebreo. Guai infine a paragonare qualsiasi strage alla, purtroppo vera e tragica shoah, ma in genere tutto e tutti non possono ritenersi degni di poter criticare qualsiasi cosa rientri nell’aspetto ebro o intacchi la sovranità di Israele.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Come proprietari dei territori a loro affidati, a discapito dei palestinesi, hanno ben pensato (sempre i politici israeliani) di estendere i loro territori anche nella più fertile zona palestinese. Atteggiamento che gli è costata anche la TIMIDA reazione di ammonimento da parte della UE.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Per accordi commerciali, e per la solita sudditanza, Israele può esportare i suoi prodotti in europa non pagando dazi doganali, agevolazione valida per i prodotti provenienti dai territori LEGALI di Israele. </span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">L’invasione Israeliana nei territori fertili ha dunque arrecato notevoli vantaggi economici, incrementando la dose di ILLEGALITA’ che il governo israeliano è abituato a compiere. </span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Alcuni centri commerciali italiani hanno ben pensato di non vendere i prodotti commercializzati dalla Agrexco, la principale esportatrice di prodotti da Israele. Salvo però, ribadire che era una scelta commerciale per prodotti fuori stagione.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Ancora una volta una scelta imposta dalla GDO. Ma se per una volta fosse il popolo a decidere?</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Se per una volta il popolo meridionale decidesse di non comprare più i prodotti di tutte le società del nord che sfruttano i territori occupati del meridione per trarne vantaggi ILLEGALI?, se per una volta i pugliesi comprassero l’olio dal frantoio sotto casa, anziché andarlo a comprare all’Auchan da un produttore che impone il prezzo delle olive agli stessi agricoltori pugliesi? Se per una volta il pomodoro di Vittoria, venisse coltivato per i siciliani? Se per una volta ogni meridionale si rendesse conto che per una svolta del sud, bisogna comprare I PRODOTTI DEL SUD?</span></p> <span style="font-family: 'Times New Roman'; "><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Uno dei punti che segnano il NON SVILUPPO di un territorio è proprio l’imposizione ed il favorire della prolificazione dei centri commerciali di smercio monopolistici della GDO. </span></span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:'Times New Roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Guardandoci dall'alto sembriamo tante cavie, che girano nelle gabbiette che i nostri scienziati hanno predisposto. </span></span></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-1456547225440754782010-05-22T19:48:00.003+02:002010-05-22T19:53:34.600+02:00CIAO ITALO CELORO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidy3QfWSujZPgCliqgvSdaTYzS9ZBG_maLY8i_2CSpvs-w5VpBlA5WjlDrNR8mJWRNu4aVN1LPw4DScB34XG-BYTxhlqt48QeBwZXEU_LJnekaG61y0_fmaf_cg6h1pdAj-D_6u04k_oc/s1600/n126803860491_4586.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474153956790757682" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidy3QfWSujZPgCliqgvSdaTYzS9ZBG_maLY8i_2CSpvs-w5VpBlA5WjlDrNR8mJWRNu4aVN1LPw4DScB34XG-BYTxhlqt48QeBwZXEU_LJnekaG61y0_fmaf_cg6h1pdAj-D_6u04k_oc/s400/n126803860491_4586.jpg" border="0" /></a><br /><div>Quando una persona ci lascia, ricordiamo sempre un episodio, una sua frase. ed io voglio salutare il grande Meridionalista ITALO CELORO, stabiese, attore, registra, scrittore, con una frase che mi disse ultimamente: "Sono sempre stato un meridionalista, prima soffrivamo in silenzio, perchè potevamo essere associati a terroristi che attentavano all'unità nazionale, colpa anche della presenza delle Brigate Rosse, ma ora No! ora è il momento di uscire allo scoperto, e lottare per ridare al meridione quello che gli spetta!"</div><br /><div>Italo, grazie per le emozioni che hai regalato a tante persone, e ciao. </div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-9597976944937811332010-05-14T10:46:00.006+02:002010-05-14T10:50:11.978+02:002^ Italian celebration t-shit<div><br /></div><div>Continua la "collezione" delle maglie per la celebrazione del 150° anniversario dell'invasione sabauda del Regno delle Due Sicilie.</div><div><br /></div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS3rj87YSVxn3CPJyCOClkWvFePghAfHNpB68eK7Cl4-_t55Gkt7Rzl_j6F2vbcdgQ7ji38wGqwnEPTpyK1i7THkCvvfEKXelnYQIEwFaWhX8U3cl-rUAdsz7w9y4ZuHDwNLwUMCGK13U/s1600/2+ictshit.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 270px; height: 230px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS3rj87YSVxn3CPJyCOClkWvFePghAfHNpB68eK7Cl4-_t55Gkt7Rzl_j6F2vbcdgQ7ji38wGqwnEPTpyK1i7THkCvvfEKXelnYQIEwFaWhX8U3cl-rUAdsz7w9y4ZuHDwNLwUMCGK13U/s400/2+ictshit.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5471044937962407826" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCeLhROwiOdt056SJ2C1rgY-9GLSJDdYkbezwPrWc23NZikflKN15RpqZWvVVXE6KRtLfFvqesjObkaOZ9ApN7NhxQwBIdBaWtjZIUdvFOQOEIIUhFGl1E34Y43DaQzVGZMlbMLBm05Bg/s1600/2+ictshit+retro.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 270px; height: 230px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCeLhROwiOdt056SJ2C1rgY-9GLSJDdYkbezwPrWc23NZikflKN15RpqZWvVVXE6KRtLfFvqesjObkaOZ9ApN7NhxQwBIdBaWtjZIUdvFOQOEIIUhFGl1E34Y43DaQzVGZMlbMLBm05Bg/s400/2+ictshit+retro.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5471044856537927426" /></a><br /><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiriecnsb6hSPPpTSDbuCCTUbb0t4vZ6qNyu6svRjp2_Z3Gg7Z9r9iXrhfQfD5FM9583up6Rqd9md43n9c_LzFhgLvmf5YB8aRbt__VoQktidFRIUmqlFYM6Km_LE0lLuIFklODC9ukcm8/s1600/2+ictshit.jpg"></a><br /><span class="Apple-style-span" style="color:#0000EE;"><u><br /></u></span></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-89609055504412987642010-05-12T15:37:00.003+02:002010-05-12T15:50:15.175+02:00CELEBRIAMO I 150 ANNI DI UNITA' D'ITALIA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimBcEYJZWltvG45FghnKKywGAJdwfEQLkjlBJA5v1d7lHjZ0Ed3_az-7jeMs-jL1f-KrRhYAja4JLRV92qxHyy-sNQ9HnYPttZknrByKocMroK4jy464gQ4BZNSU_jokHCziovVSA-ByA/s1600/tore+e+criscienzo.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 132px; height: 160px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimBcEYJZWltvG45FghnKKywGAJdwfEQLkjlBJA5v1d7lHjZ0Ed3_az-7jeMs-jL1f-KrRhYAja4JLRV92qxHyy-sNQ9HnYPttZknrByKocMroK4jy464gQ4BZNSU_jokHCziovVSA-ByA/s400/tore+e+criscienzo.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5470377570136326610" /></a><br /><div style="text-align: center;"><i>Salvatore de Crescenzo</i></div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;">E' giusto dare un tributo a quanti hanno DAVVERO realizzato l'unità d'italia.</div><div style="text-align: justify;">tutti dovrebbero avere una maglietta con gli "eroi" del 1860, quelli che, come ha detto il NOSTRO presidente Illustrissimo Giorgio Napolitano, hanno reso possibile il risorgimento senza il quale oggi saremo nel buio totale!!!</div><div style="text-align: justify;">iniziamo con la prima "italian celebration T-shit" dedicata al Tore 'e criscienzo al secolo Sig. Salvatore de Crescenzo .</div><div style="text-align: justify;">il primo grande camorrista che si conosca.</div><div style="text-align: justify;">era il 1860 quando il prefetto LIBORIO ROMANO (A cui dedicheremo la seconda italian celebration t-shit) affida al noto guappo Salvatore de Crescenzo, prelevandolo dalle galere, la guardia cittadina, per riportare ordine e combattere i rivoltosi (i fedeli del Re Francesco II), dando così inizio alla CAMORRA ORGANIZZATA.</div><div style="text-align: justify;">Questo grande prefetto, assegnò alla CAMORRA un ampio potere ed una coccarda tricolore, (simbolo ieri come oggi della vera criminalità). Fu dunque Tore 'e Criscienzo ed i suoi guappi ad aprire le porte della città di Napoli al suo superiore, il nizzardo Garibaldi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Celebriamo l'unità d'italia con il primo eroe italiano Tore 'e Criscienzo, e stampiamo tutti noi la prima ITALIAN CELABRATION T-SHIT</div><div><i><br /></i></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"></span><i><br /></i><div><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><i><br /></i></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><i><br /></i></span></div></div>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7304106585486320218.post-49565598732804180742010-05-05T09:04:00.001+02:002010-05-05T09:06:08.361+02:00NON DIMENTICHERO' I 150 ANNI DI UNITA'<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; color: rgb(51, 51, 51); line-height: 20px; ">Come si può dimenticare…, una violenza che ancora è in atto.<br />150 di violenze, fisiche, morali, sociali ed economiche.<br />Me ne fotto del nizzardo, dei SaBoia che ancora oggi chiamiamo principi, sono episodi avvenuti nel lontano 1861, scritti da ottusi giornalisti dell’epoca, padri degli ottusi e prezzolati giornalisti di oggi.<br />ma bisogna riflettere sulle parole del presidente napolitano (carica politica che vale come il 4 alla briscola) “bisogna riflettere da dove veniamo, cosa eravamo, cosa siamo diventati, e dove andremo”<br />Bhe! al Sud avevamo ricchezza ed industrie, non conoscevamo emigrazione, e la mafia era un semplice problema di “guapperia”.<br />in 150 anni, sono state chiuse le fabbriche, ostacolato l’economia rurale, favorito l’emigrazione, e dato ampio potere alle mafie del sud; le realtà produttive che nel corso dei 150 anni si sono formate, o erano ben radicate nel territorio da poterle trasportare al Nord, come è stato fatto nel 1861, sono state statalizzate prima, e privatizzate poi, a favore (con costributi statali) degli imprenditori del nord; La più grande Banca d’italia (il banco di Napoli, è stato REGALATO ai piemontesi); il Sud italia è un enorme bacino sfruttato dall’economia settentrionale, dove attinge forza lavoro, e guadagni facili grazie all’eterna EMERGENZA MERIDIONALE; ancora oggi nel sud italia si aprono siti produttivi di industrie settentrionali che sfruttano gli incentivi statali, e che magicamente chiudono dopo 5 anni.<br />dove andremo? con il federalismo fiscale il sud italia morirà prima economicamente e poi socialmente, si stanno creando i presupposti per una rivoluzione che potrà scoppiare nel corso dei primo 5 anni di federalismo.<br />E’ bene ricordare che il sud italia, grazie ad enel, telecom, fiat, eni, assicurazioni, supermercati, ecc. versa nelle casse del nord più di 60 miliardi di euro ogni anno (alla faccia della palla al piede!!!)<br />COME POSSO DIMENTICARE 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA!!!<br />Nello, dal territorio occupato del meridione d’italia</span>duesiciliehttp://www.blogger.com/profile/05106438916302288826noreply@blogger.com0