Il 28 febbraio 2003 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza nel settore del traffico e della mobilità di Mestre-Venezia.
In meno di un anno vengono effettuate tutte le operazioni burocratiche di studio preliminare, studio per l’impatto ambientale approvato nello steso anno dal Comitato Interministeriale di Programmazione Economica.
Il 25 febbraio dell’anno successivo la commissione di gara ha aggiudicato il bando alla Società di Progetto Passante Mestre S.C.p.A, nella qualità di contraente generale, che dovrà Redarre la progettazione definitiva ed esecutiva e realizzare con qualsiasi mezzo i lavori per la realizzazione dell’autostrada A4- Variante di Mestre-Passante Autostradale ed espletamento della direzione lavori.
La società di Progetto Passante di Mestre S.C.p.A., ATI formata dalle più grandi imprese di costruzione italiane, Impregilo, Grandi Lavori Fincosit, Fip Industriale, Cooperativa Muratori e Cementisti, Consorzio Cooperative Costruttori, Consorzio Veneto Cooperative, Serenissima Costruzioni, il giorno 11 dicembre del 2004 inizia i lavori per la realizzazione di complessivi 32,3 Chilometri di strada, con 8 gallerie, 4 viadotti, 14 attraversamenti fluviali, 15 sovrappassi, 22 sottopassi, 3 interconnessioni con rete autostradali, 3 barriere all’incrocio con tratti autostradali e 3 caselli intermedi, utilizzando 864.261.413,00 Euro.
Il giorno 8 febbraio 2009, quando mancavano pochì giorni allo scoccare del 6° anno dalla dichiarazione di stato di emergenza da parte del governo, il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, è in prima linea alla cerimonia di inaugurazione del passante di Mestre.
Questa è l’italia che funziona.
O forse sarebbe meglio dire, questa è una parte dell’italia che funziona.
La ramificazione dei collegamenti autostradali presenti al nord, consento una libertà di movimenti della merce unica a livello nazionale.
I trasportatori hanno la possibilità di percorrere molte centinaia di chilometri, unendo i due estremi dell’italia settentrionale, su un autostrada a tre corsie, toccando tutti i centri e le città, nonché le zone industrializzate.
Passata la frontiera meridionale dello Stato pontificio, il nulla.
Esistono solo due tronconi di strada che non si congiungono fra loro, che uniscono il Sud al Nord, la Bari-Bologna, e la Napoli-Milano.
Il resto è un continuo stato di emergenza, sono circa 30 anni che si cerca di costruire la Salerno-ReggioCalabria, ed oggi ancora stiamo cambiando i progetti realizzati nella metà del secolo scorso.
Addirittura festeggiamo quando Ennio Cascetta, assessore delle Regione Campania, va ad inaugurare l’apertura del casello autostradale di Fratte, è praticamente l’inizio della SA-RC.
Abbiamo, anzi, lo stato ha creato immense aree industrializzate nel sud italia, sperperando e regalando agli industriali del nord svariati milioni di euro, dimenticandosi di realizzare la base delle infrastrutture, ed oggi possiamo vedere in giro per il Sud italia tanti scheletri industriali, regali di una promessa di sviluppo mai decollata per volontà politica. E poi danno la colpa alla mafia o camorra che sia.
L’italia è divisa in due, due velocità di sviluppo, una parte viaggia a tutta velocità su una tre corsie, l’altra a piedi e su una strada sterrata, e questo è dovuto ad un'unica caratteristica, la politica italiana è concentrata solo sullo sviluppo di una parte della nazione.
Ma, esiste una classe politica nel meridione?
Certo, esiste per avallare le ingiustizie e amministrare le emergenze, ma funziona al 50%!
Nello Esposito
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