Di Nello Esposito
Strutturare un paese affinché una parte della popolazione, geograficamente individuata, sia privata di tutte le risorse socio-economiche, divide il paese stesso in una zona dominante e una dominata.
La zona dominante, centro del potere economico del paese, attira su di esso i favori della classe politica, ormai dedita all'arricchimento personale.
La stessa sarà caratterizzata da una considerevole presenza di figli del potere economico, che resteranno attaccati alla poltrona, non per il pur lauto compenso statale, ma per mal gestire le aziende ed i beni dello stato. Quando una azienda non produce utile, ma catalizza l'interesse dell'opinione pubblica per il forte impatto sociale che ne deriverebbe dal fallimento della stessa, si cercano le strade che la politica può aprire alla privatizzazione del bene statale, quindi questo è il vero compenso che il figlio del potere economico ha percepito per il suo duro lavoro da parlamentare.
La risultante finale, derivante dal prolificare incontrollato del potere economico, è lo spostamento continuo verso il nord del paese, la padania, di capitali prima destinati allo stato e quindi alla totalità del paese.
Questa ricchezza gratuita, è poi la base indispensabile per uno sviluppo ed una crescita che solo quella parte del paese può operare.
Dopo 130 anni di incessanti favoritismi alla parte settentrionale del paese, il potere economico genera una nuova figura, il leghista, che nasce per propagandare il suo slogan preferito, “IL SUD LO MANTENIAMO NOI PADANI, CON LE NOSTRE TASSE”.
Quindi, per il leghista i quasi 20 milioni di abitanti del territorio dominato del meridione (corrispondente al territorio delll'ex Regno delle Due Sicilie) sono solo un peso mantenuto con le loro tasse nel territorio italiano.
Ma esistono aziende come l'Enel, la Telecom, le reti televisive, le compagnie assicurative, che per volontà politica (e quindi per decisione del potere economico) hanno sede nel nord italia pur traendo benefici dal popolo dominato.
Si stima, (vedi schema) considerando i soli costi fissi quindi non considerando la variabile dei consumi, che per esempio l'ENEL (che paga le sue tasse alla regione Lazio), recupera dalla colonia meridionale circa 72 milioni di euro ogni anno, che con il federalismo fiscale si traducono in un ulteriore trasferimento di soldi dal Sud a Roma di circa 11,5 milioni di euro per il versamento IVA.Con lo stesso metro, se consideriamo la Telecom, sede Milano, si passa ad un arricchimento della regione Lombardia per i versamenti IVA di oltre 80 Milioni di euro.
Un dato, che dovrebbe far capire, come i meridionali arricchiscono le regioni del nord viene dal settore RCAuto, obbligatorio per legge dello stato, le cui compagnie che forniscono il servizio sono tutte residenti in territorio padano, e garantiscono un versamento IVA, diviso per le regioni del nord di circa, 1 miliardo di euro.
Da quanto si evince dai dati statistici disponibili, si può facilmente arrivare ad una cifra minima di 25 miliardi di euro che il popolo dominato è costretto a pagare alle uniche aziende fornitrici di servizi indispensabili, questo significa un versamento alle regioni del nord per fatturati provenienti dalla vendita di beni/servizi nei territori dominati di circa 5 miliardi di euro.
Naturalmente, queste sono cifre sottostimate ed incomplete dei dati provenienti dalla vendita delle auto, piuttosto che dalla vendita di carburanti, mobili, abbigliamento, elettrodomestici e tutte le realtà economiche che per volontà del potere economico, e per mano dei politici, non sono potute nascere nei territori occupati e dominati del mezzogiorno.
Un dato allarmante, lo si può individuare nella cifra che i meridionali spendono nei supermercati, le cui grandi catene sono tutte con residenza fiscale in padania.
La disponibilità di grandi fondi, dovuta agli intrecci di parentela nel potere economico, ha consentito il proliferare di centri commerciali e la crescita del potere contrattuale delle Centrali d'acquisto della Grande Distribuzione Organizzata.
Questo comporta una migliore, vasta e conveniente offerta di prodotti per i consumatori, ed un enorme, continuo e crescente danno all'economia locale, oltre naturalmente a dirottamento di oltre 18 miliardi di euro nelle casse di società padane.
Il compito della classe politica meridionale è quello di bloccare alle frontiere delle proprie regioni, tutte le tasse che le società presenti nel mezzogiorno dovrebbero versare per la ricchezza proveniente dalle tasche dei consumatori meridionali.
Ma è compito del popolo meridionale quello di concentrare le proprie attenzioni acquistando, nei limiti del possibile, prodotti di società la cui sede sia interna alla propria regione.
Nello
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