mercoledì 17 settembre 2008

19 e 20


Qualcuno mi ha parlato di una nave che raggiunge una meta, su cui è più costruttivo remare tutti insieme e nella stessa direzione; qualche altro di una finestra aperta su una grande piazza, offerta dai politici per farci gridare alla popolazione le nostre ragioni, la nostra storia e I nostri progetti;

Il punto non è identificare l'oggetto di cui ci serviamo, ma individuare la politica dell'unità fra noi duosiciliani che, precludendo la strada ad inutili discussioni nate da invidie, gelosie o ostracismi, ci può rendere partecipi di un progetto duosiciliano, volto alla rinascita storico-culturale-economica-politica.

Anche il sottoscritto è caduto nell'atteggiamento banale di protagonismo, e, anche se non individuale, esso tagliava i miei personali collegamenti ideologici fra due correnti con le stesse basi culturali (ma finalità diverse), e non è giustificabile nei miei confronti se la controparte ha scopi politici autoesaltanti o una prolissità sintomatica.

La nota positiva, è quella di incontrare, con molta sorpresa, una persona che, senza rinnegare il suo nome, condivide e partecipa, sfruttando i Crispi del XXI secolo, al cammino intrapreso tempo fa dai CDS (fra mille critiche) per ridare dignità alle Due Sicilie.

Qualcuno si autoproclama unico referente del meridionalismo, sancendo la sua dipendenza assoluta dall’ideologia politichese creata dall’invasione sabauda 148 anni fa quando hanno trasformato un Regno a se stante in un territorio meridionale.

Nello Esposito.

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