RICEVO E PUBBLICO DAL MARIO MOCCIA
350 BANDE? COME SALVARCI DALL'ITALIA E DALLA CRISI PLANETARIA
Nella recente discussione sulle "350 bande", ho letto di un "commento" di un certo Nicola Bruno (Università di Bari ), il quale dopo una breve introduzione conclude con: "Personalmente non credo ad una riforma dolce delle nostre terre. L'eradicamento delle associazioni malavitose richiederebbe un atto violento e deciso che, triste ammetterlo perché sono passati 150 anni e soprattutto perché non sono stato mai affezionato alle famiglie regnanti, necessiterebbe della presenza della nostra vecchia casa Borbone. Finora abbiamo sentito tanti abbaiare alla luna ma solo validi progetti culturali. Di politico, pensato in grande, ancora poco. E affermo ciò rispettando il lavoro di quanti si sono rimboccati le maniche e si sono buttati nella mischia piuttosto che essere comodamente seduti davanti ad un computer come ama fare il sottoscritto...
Bene, rispondo io all'amico di Bari! Va da sé che non posso essere assolutamente d'accordo sull'eradicamento delle associazioni malavitose dai nostri territori, per mezzo di un atto violento e deciso. Per due buoni motivi: "Il primo è il fatto che noi non siamo e non vogliamo diventare dei terroristi in un paese che volente o nolente, è targato Italia, dove comandano delle persone chiamate autorità legalmente costituite che avrebbero il compito-legale di estirpare quella mala pianta delle mafie, ma, per quanto sembra che interpongano un valido istituto chiamato magistratura, e impieghino coraggiosi poliziotti ( spesso ragazzi del Sud), fin'ora non hanno ottenuto grandi risultati; il secondo è che finché non abbiamo una nostra autorità riconosciuta universalmente e responsabile dei nostri territori, come potrebbe esserlo S.A.R.il principe Carlo Maria Bernardo,di Borbone Duesicilie, Duca di Calabria, storico – legale – discendente, non possiamo decidere un passo così importante; perché anche se lo decidessimo naturalmente con l'uso delle armi e a rischio delle nostre vite, rischieremmo persino il carcere da parte delle autorità italiane, per esserci permessi di fare quello che gli italiani, non hanno saputo ( o voluto), fare. Motivo questo che rende lecito il sospetto che queste organizzazioni malavitose servono a lorsignori, per continuare a mantenere il potere. Tanto che tempo addietro, mi è venuto il sospetto che l'unità d'Italia, non sia stata voluta da Mazzini, Cavour e Garibaldi bensì dalla mafia e dalla camorra che solo successivamente hanno generato le altre due pericolose organizzazioni che rispondono al nome di 'ndrangheta e sacra corona unita, tanto per assicurarsi un miglior controllo territoriale. L'istituto poi di confinare alcuni pericolosi malviventi in altre regioni del territorio italiano tutto, era votato al disegno criminale di esportare il modello di organizzazione criminosa, dove poteva meglio servire: "il confino"! Molto nota la cosiddetta "Mafia del Brenta" che si è ben radicata nel territorio che va da Padova a Venezia proprio attraverso il nobile fiume che collega la città del Santo alla città serenissima per eccellenza! Una sorta di globalizzazione (in piccolo), della criminalità organizzata. Altro che "bande"! Ma a proposito di globalizzazione, un giorno ci fu un signore, un certo Clinton, il quale disse che la globalizzazione era un fatto, non una scelta politica ( dichiarazione fatta al Wto del 1998); oggi in Italia, il nuovo governatore del Paese Italia ( sostenitore della globalizzazione), pur di fronte alla debacle economica finanziaria mondiale, ci martella da giorni invitandoci ad "avere fiducia nelle banche" E anche qui – per chi ha voglia di pensare, una domanda: "Ma perché dovremmo "avere fiducia"? Quando mai qualcuno di costoro ci ha avvertito, o perlomeno fatto capire, che era in circolazione una bolla speculativa di queste proporzioni? O non si erano accorti di nulla e allora, visto il mestiere che fanno, sono degli inetti. Oppure sapevano e allora sono dei truffatori. E la stessa suggestione, vale per il primo ministro ed il governatore della Banca d'Italia! Sono degli inetti o sono dei truffatori? Decidano loro stessi; ma forse è meglio che decidiamo anche noi. Almeno noi gente del Sud ( che di rapinatori ce ne intendiamo)! perché è come se un rapinatore, penetrato in casa nostra per prenderci i quattrini, mentre esce con il bottino, ci dicesse: "Mi raccomando, continui a tenere i soldi in casa. Le garantisco che non tornerò più. Abbia fiducia!". No, non possiamo e non dobbiamo avere fiducia, perché questi non hanno capito o fanno finta di non aver capito la lezione, e sono pronti a ricominciare da capo. Non hanno capito che la crescita all'infinito esiste solo in matematica, e non in natura! Che bisogna ridurre produzione e consumi, che non dobbiamo modernizzare, ma fare il contrario, che insomma dobbiamo incamminarci sulla via di un non ritorno graduale, limitato e ragionato a forme di autoproduzione e di autoconsumo che passano necessariamente, per un recupero della terra. E noi, cominciamo a recuperare la nostra! La terra delle Duesicilie che è nostra, deve tornare ad essere nostra, per fare le nostre leggi; altro che seguire le teorie draculesche del signor Berlusconi! Riprendendoci la nostra terra, solo noi, il nostro legittimo capo, potrebbe decidere un ridimensionamento drastico dell'apparato industriale oltre a quello finanziario. La rivoluzione industriale e non questo modello di sviluppo, ebbe inizio due secoli e mezzo fa, ma un secolo e mezzo or sono, La nazione delle DueSicilie, fatta scomparire dalle carte geografiche, con a capo la famiglia Borbone, perseguì il modello industriale iniziale, ma nel contempo fece progredire lo sviluppo dell'agricoltura, delle terre, giungendo a farsi ammettere quale terza potenza europea ( e quindi mondiale nella situazione globale di allora), insieme a Francia ed Inghilterra... E se non ci fosse stata l'Unità d'Italia, le Due Sicilie avrebbero continuato a primeggiare, mentre il resto dell'Italia, sarebbe affondata nell'oblio dei debiti savoiardi dove i prestatori ( cravattari), inglesi e francesi, avrebbero, nel tentativo di sanare i pregressi debiti, tamponato la falla di quei debiti, immettendo nel "sistema" cavurriano, nuova liquidità, cioè altro denaro inesistente a fronte di un inesistente riserva in oro che invece le Duesicilie avevano! Ma quel nuovo denaro immesso nel regno sabaudo, non avrebbe avuto alcuna corrispondenza se non a se stesso, allargando ulteriormente la falla. Per chiarire, è come se una persona qualsiasi, per coprire un debito, ne pagasse un altro più grosso e poi, per coprire questo, un altro ancora più grande e così via fino a che il giochetto non avrebbe retto più. Per un individuo il crack arriva abbastanza presto; un sistema statale può tirare le cose molto più a lungo, come avevano fatto Vittorio Emanuele II ed il suo dracula-cavour che istigato dagli inglesi, decise di tagliare corto invadendo il ricchissimo regno delle Duesicilie con la scusa patriottica di unire L'Italia! Riportando il discorso a quello che sta accadendo oggi, le banche ed i sistemi di governo hanno tirato le cose talmente per le lunghe che prima o poi, il collasso – inesorabilmente – arriva. Quindi il colpo definitivo, se non sarà già oggi, sarà in un vicino domani. Quando l'Iran che non ha partecipato a questo giochetto infernale, non dovrà fare altro che allungare una mano per islamizzare il pianeta. Senza colpo ferire; tanto la ferita mortale, l'Occidente se l'é procurata da sola, per troppa ingordigia di poche famiglie tra le quali – pare – ci sia quella di Berlusconi che in origine non era ricca! Lo è diventata con Silvio primo-pijo tutto. Il papa laico! Per sistemare tutto, saranno costretti a tornare indietro. Con una differenza sostanziale. Se ci staccheremo dall'Italia ora, non faremo parte di quel processo, Se ci affrancheremo – invece – saremo noi a governare il processo di non ritorno, anche per l'Italia, perché in fondo, anche se per centocinquant'anni, siamo stati quasi fratelli. Se non faremo questo, verremo travolti nel crack improvviso, immediato ( poche decine di giorni), con conseguenze apocalittiche, facilmente immaginabili per chi ha un poco di fantasia e di senso critico!
E, come disse il grande Peppino della grande famiglia napoletana De Filippo,: "ho detto tutto"!
Mmm (Un "italiano" di nazionalità Duosiciliana)!
1 commento:
Ciao Nello. Internet croce e delizia dei nostri tempi. Delizia perché davvero sembra darci un potere di espansione illusoriamente infinito. Croce perché ci espone sempre più all’altrui indiscreto occhio e a quello che mi sembra essere un problema diffuso nella comunicazione globale: il malinteso. Per intenderci, e qui concludo i miei interventi sul tuo blog e sul sito dei CDS, per gli stessi motivi su esposti, ti scrivo per fornire imprescindibili ed improrogabili precisazioni all’analisi proposta da Mario Moccia nel suo post 350 BANDE? COME SALVARCI DALL'ITALIA E DALLA CRISI PLANETARIA. Non sto qui a dilungarmi sui punti sui quali Moccia mi trova in totale accordo; vorrei semplicemente spiegare alcune mie affermazioni che sono state integralmente fraintese. E tutto ciò non per colpa di Moccia ma per quanto detto poco fa a proposito della comunicazione illusoriamente completa offerta dalla Rete.
Quando ho parlato, nel mio intervento cui Moccia fa riferimento, di violenza necessaria per eliminare la malavita dal territorio italiano, nello specifico dall’ex-Regno ma anche dall’intero territorio italiano, pensavo al fatto che il lavoro sarà difficile, lungo e non potrà che essere traumatico. Il sottoscritto è per natura e per educazione fermamente convinto nella unicità della lotta istituzionale alla malavita organizzata ed alle sue ramificazioni politiche. Nessun cambiamento potrà prescindere dall’operato delle nostre forze dell’ordine nelle quali non si può che avere totale fiducia. Nessuno strappo di matrice terroristica ha mai portato cambiamenti duraturi e utili alle popolazioni che li hanno vissuti e subìti. E l'apporto dei discendenti dei nostri ultimi sovrani è auspicabile come sostegno e appoggio esterno, non in conflitto con l'autorità costituita dello stato italiano. Un sostegno MORALE, per farla breve. Come dice Fiore Marro, l'aggettivo BORBONICO è meramente un modo per identificarci, e non è pura nostalgia di tornare sudditi dei Borbone. Tanto sudditi, aggiugerei, lo si è comunque, che lo si voglia o no.
Detto ciò, con De Filippo, per il quale condivido la passione sfegatata di Moccia, spero di avere “detto tutto”.
Un caro saluto.
Nicola Bruno.
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