Dal sito di Repubblica on line
Conchita Sannino
Il cardinale dialoga in dialetto su Facebook
C´è il cardinale che si iscrive a Facebook e dialoga, via web, con i "nuovi" duecento amici del network, che gli scrivono in varie lingue, dal napoletano al latino. E c´è il cardinale che da ieri apre materialmente un centro a Napoli per «la pace tra le religioni»: l´acronimo è Cedirec, l´indirizzo piazza Miraglia 293, un "ufficio" che non ha eguali in nessuna diocesi italiana. C´è la Chiesa che si fa promotrice di dialogo nel Mediterraneo, esattamente un anno dopo la visita a Napoli del Papa e del presidente Napolitano, che proprio al Plebiscito accese le fiaccole della pace con i vari leader religiosi chiudendo il meeting per l´ecumenismo. E poi c´è la Chiesa che continua a lavorare sulle ferite di ogni giorno della metropoli logorata: dove spesso sembra già impossibile il dialogo tra quartieri "alti" e "bassi".
L´arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, e il suo esercito di pastori, religiose e volontari rilanciano la "missione" di Napoli porto di pace e porta per le integrazioni. Non è un caso che l´iniziativa scatti in occasione della presentazione di un volume e di un video (gratuiti) che celebrano la tre giorni inaugurata da papa Ratzinger a Napoli il 21 ottobre 2007. Il segno di una sfida cristiana, quindi contro vento. Perché nel Paese in cui si espande il pericolo di erigere steccati e i bambini rischiano di entrare in aule separate, «la Chiesa - sottolinea Sepe - va controcorrente. Noi camminiamo lungo la strada che Cristo ha segnato». Anche se la strada, talvolta, «deve attraversare la rete degli internauti, i network, dove vanno i giovani. Per raggiungere anche le loro voci, le loro ansie, le loro domande».
Lo Spirito di Napoli. Il cardinale Sepe lo aveva promesso un anno fa: la preghiera per la pace che nell´ottobre 2007, grazie all´organizzazione della Comunità di Sant´Egidio, portò a Napoli tutti i leader delle religioni del mondo, non sarebbe rimasta «una bella tre giorni e basta». Così, esattamente 12 mesi dopo, l´arcivescovo apre il "Centro diocesano per il dialogo fra le religioni e le culture", il Cedirec. Un luogo di incontro e di studi, spalancato su ricchezze e conflitti del Mediterraneo. «Vogliamo incarnare in una attività concreta e in una tessitura costante - spiega Sepe - lo spirito di Napoli, quella risorsa immateriale che, nel solco dell´esempio di Assisi, ha gettato le basi per scambi densi e costanti tra Napoli e ortodossi, islam, ebrei». Il Cedirec ha sede in piazza Miraglia 293, accanto alla chiesa di San Pietro a Maiella. Sarà diretto da una commissione permanente presieduta dal cardinale Sepe e composta da monsignor Gaetano Castello (decano della facoltà teologica), Adolfo Russo, Paolo Gamberini, don Gino Battaglia (Comunità di Sant´Egidio), don Andrea Milano; segretario generale sarà il professore Marco Rossi. L´iniziativa incassa subito il plauso degli intellettuali musulmani. «Mancava nel Mezzogiorno - osserva Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell´associazione Intellettuali musulmani italiani e docente di Diritti confessionali alla Federico II - un punto di riferimento cattolico per il dialogo. Adesso ci auguriamo che le istituzioni raccolgano la nostra proposta di creare un Forum interreligioso permanente riunendo le istituzioni delle maggiori confessioni, in modo da coordinare le tante iniziative sul territorio e da permettere una maggiore diffusione dei risultati positivi raggiunti».
Il ponte tra culture. Nell´agenda del vescovo di Napoli è già tracciato il percorso di scambi culturali per i prossimi 5 anni. Occasioni, annota il cardinale, insieme con don Gennaro Matino, «che mi auguro diverranno anche occasioni di valorizzazione della stratificazione culturale della città». A febbraio si parte con il seminario internazionale sulla figura di Matteo Ripa, napoletano, studioso e sacerdote che visse in Cina nel Seicento e al suo ritorno a Napoli fondò il nucleo di quello che sarebbe diventato l´attuale Istituto universitario Orientale. Nel 2010 l´incontro annuale metterà l´accento sulle chiese dei paesi mediterranei; nel 2011 si parlerà di ebraismo; nel 2012 di islam; nel 2013 di buddismo. «La Chiesa di Napoli - esorta il cardinale - diventa faro di dialogo e di pace, anche nei momenti in cui sembra una metropoli senza pace».
L´ultimo messaggio su Facebook è di poche ore fa, scritto in latino. Il cardinale lo legge e sorride affettuoso. «Ci sono più errori in questo messaggio...». Ma si capisce che ne è felice. «Se la gente è su Facebook andiamo pure là. Mi scrivono anche in inglese, ma il napoletano è sempre la lingua più usata e più bella».
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