Questo è un commento ricevuto al post Mafia di Nicola Zitara:
Ho inviato questo commento al blog di Orazio,considerato che avete trattato lo stesso argomento,mi sono permessa d'inviarlo anche a lei.Daniela
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Un argomento che mi sta molto a cuore è appunto la mafia. A cuore non perchè favorevole bensì perchè persone ignoranti paragonano la Sicilia alla parola mafia offendendo quindi anche me. In particolare vorrei parlare di "Cosa nostra" e "Stidda", le due mafie più potenti presenti in Sicilia. Cosa nostra è un'organizzazione criminale di stampo mafioso nata in Sicilia la cui origine si fa tradizionalmente risalire agli inizi del XIX secolo ed è messa in relazione all'antico fenomeno del brigantaggio. Con il termine, "Cosa nostra", oggi ci si riferisce esclusivamente alla Mafia siciliana. La Stidda ,invece, è un'organizzazione criminale ramificata in Sicilia, e particolarmente vicino ad Agrigento, Catania, Gela e Siracusa. Le origini della Stidda possono essere fatte risalire allo stesso periodo di quelle di Cosa Nostra, poiché sono comuni a entrambi i gruppi criminali la ragione e il motivo della nascita nell'ambito rurale. A differenza di Cosa Nostra, però, la Stidda controlla territori ristretti e circoscritti e la sua organizzazione interna sembra essere quella di una confederazione di più cosche, senza un rigida struttura verticistica. Mentre Cosa Nostra si evolveva e si modificava, evolvendosi, la Stidda e gli stiddari (o stiddaroli) rimanevano più o meno gli stessi (con poche regole ed una gerarchia semplicissima). Tutto questo finché i corleonesi non salirono ai vertici di Cosa Nostra. La Stidda, per questo, è considerata la quinta mafia.
Attenzione però...nessuno ha detto che essere siciliani vuol dire essere mafiosi!!!
E allora perchè riceviamo insulti da tutta Italia, perchè ci paragonano a quella gentaglia che ha ucciso tanti magistrati? (i 2 che mi stanno più a cuore sicuramente sono Falcone e Borsellino). Come ho detto prima la parola mafia nasce nel XIX secolo. Già allora volti conosciuti (o meglio dire nomi conosciuti) cominciarono a prendere potere nella nostra terra. Se dico Lucky Luciano e Vito Genovese vi viene in mente qualcosa? Purtroppo si! Boss mafiosi che da sempre sono stati difesi e ai quali è stata data l'immunità per insuffienza di prova come per Bagarella, Provenzano e Totò Riina (il boss dei boss). Per parlare di questo fenomeno forse ci vorrebbero anni e anni di studio e centinaia di migliaia di parole. Ma noi siamo solo essere umani, ci limitiamo ad esprimere la nostra opinione (quando ce lo permettono) e siamo i primi a tirarci indietro se sentiamo puzza di bruciato. Noi siamo persone umane, Falcone, Borsellino e chi come loro sono i veri eroi. Persone che hanno combattutto e hanno messo a rischio la propria vita proprio per noi siciliani. E non lamentiamoci se veniamo rappresentati da 3 oggetti sotto forma di statuette con la coppola in testa con su scritto:"Non vedo", "non sento", "non parlo". Non lamentiamoci se un detto nostrano dice:"niente saccio, niente vitti e niente voglio sapiri (non so niente, non ho visto niente e niente voglio sapere). Ma i siciliani non sono mafiosi e lo affermo sempre di più. Non paragonateci agli esseri schifosi che hanno ucciso chi ci difendeva. I siciliani sono persone perbene, come sono perbene i calabresi, i napoletani e i pugliesi. E allora perchè avere paura di noi? Noi combattiamo ma in silenzio, noi cerchiamo di fare qualcosa per migliorare questo paese ma il più delle volte non possiamo. Credetemi quando dico che siamo brave persone.
Daniela
Cara Daniela, io da parte mia avrei mandato a ciclo continuo le immagini di Voi siciliani quando avete manifestato la vostra gioia all'arresto di Brusca, Riina e Provenzano, (ad iniziali piccole perchè i loro nomi non rappresentano niente), invece le emittenti televisive finanziano serie televisive e reality privi di qualsiasi morale, paghiamo il dott. Vespa per la sua continua propaganda di regime.
I media sono sempre stati usati dal vero potere per la propaganda e la contropropaganda di quello che più fa comodo al regime, quindi noi appariamo per quello che lo stato italiano vuole farci sembrare.
Nello Esposito
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