martedì 4 novembre 2008

TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO CULTURALE


Questo è il testo della mail inviata al Sindaco di Castellammare di Stabia, in merito alla tutela del patrimonio storico culturale della cittadina stabiese.

Ill.mo Sig. SINDACO

Questa volta Le scrivo per collaborare fattivamente al continuo buon vivere cittadino che Lei sta garantendo con la sua politica.

Non Le chiederò l’ennesima targa da apporre chissà dove, ma una modifica ad un regolamento ritenuto importante per la conservazione della storia di Castellammare di Stabia.

È superfluo ricordare che Castellammare di Stabia ed in suoi illustri concittadini hanno influito su eventi storici di livello mondiale, e la storia si fa in luoghi che noi ben ricordiamo e che le amministrazioni sono tenute a salvaguardare.

Noi abitiamo a Sud, dove il clima benevolo favorisce lo sviluppo e lo svolgimento degli eventi sociali all’aperto, è questo il vantaggio che hanno trovato i molteplici artisti che dipingevano, componevano e scrivevano le loro opere sfruttando le bellezze di Castellammare di Stabia, va ricordato che lungo il viale alberato della villa comunale Luigi Denza (1846 – 1922) fu ispirato e compose la celebre Funiculì,Funicolà.

Molti sono invece gli esercizi commerciali STORICI che hanno donato alla Nostra città momenti di felicità, condivisa con personaggi di alta valenza storica, voglio ricordare l’esempio de IL GRAN CAFFE’ NAPOLI.

Tra gli assidui frequentatori del “bistrot” Spagnuolo ricordiamo personaggi singolari come il principe di Molitemo, il principe di Sant’Antimo, il senatore Guglielmo Acton, il barone Toscano Mandatoriccio, la contessa Coppola, il marchese Pellicano, l’archeologo Giuseppe Cosenza, l’architetto Eugenio Cosenza, il giornalista Michele Salvati, lo scrittore e critico d’arte Piero Girace, il pittore Vincenzo D’Angelo, l’ideatore dei caratteri dell’insegna del Caffè e lo stesso Luigi Denza.
Mentre tra i forestieri illustri si segnalano Eduardo Scarfoglio e Madide Serao, Jane Grey, pseudonimo di delia Pellicano; Enrico De Nicola, Benedetto Croce, Vittoria Aganoor Pompilj,

Ma tutti questi ricordi da chi sono tutelati?

Esiste a Castellammare di Stabia un albo delle attività commerciali storiche? Viene garantito il divieto di trasformazione della destinazione degli esercizi commerciali storici?

Ho dato una veloce lettura al SUAP di Castellammare di Stabia, e non ho trovato traccia di tali accortezze, quindi in un domani, non tanto prossimo, potrei vedere anche il Gran Caffè Napoli trasformato in una BANCA!

E se la politica espansionista delle banche (le ricordo che non esistono banche i cui proprietari siano residenti nel mezzogiorno d’italia) lo riterrà opportuno, nulla potrà vietare di OCCUPARE uno degli ultimi monumenti storici ancora funzionanti della nostra città, ultimo ritrovo della gente per bene di Castellammare che la domenica mattina ama ripercorrere i passi di Raffaele Viviani o di Luigi Denza.

Illustrissimo Onorevole Salvatore Vozza, agisca ora per il bene della sua città prima che gli eventi prendano il sopravvento.

Con stima

Aniello Esposito

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