oggi vi voglio insegnare ad amare il vostro paese, la vostra
città.
Il primo passo è molto semplice: indicate i luoghi per
quelli che sono e non seguendo la toponomastica; il lungomare sarà la vostra “Villa
Comunale” e non corso Garibaldi, così come piazza ferrovia, la conceria, l’acqua
della Madonna, la Spiaggia ,
ecc. La maggior parte dei nomi adottati dei politici fino ad oggi,
rappresentano persone che non hanno fatto nulla di buono per il vostro paese,
anzi molte volte sono stati usurpatori, assassini, ladri con l’unico scopo di
impoverire il Sud italia.
Poi, uscite di casa, salite su un treno e partite.
Ho il cuore a pezzi e, mentre scrivo, un velo di lacrime mi
annebbia la vista, un padre non dovrebbe mai augurarsi di separarsi dai propri
figli, io addirittura lo spero per voi, lo spero per non farvi smettere di
amare il vostro paese, la vostra città.
Arriverete in un paese lontano, dove forse non si parla
neanche italiano, prenderete il vostro smartphone e vi collegherete a google
maps per ammirare la villa comunale, cercherete un web cam per ammirare i più bei
tramonti, ammirerete le palme, il mare, e la spiaggia infuocarsi di rosso
stabiese, si è una tonalità di rosso che solo a Castellammare puoi
ammirare, Vi sembrerà di poter sentire
il profumo del mare, mentre vi commuoverete davanti al minuscolo schermo,
comprerete on line prodotti che provengono dalla vostra terra, cercherete
notizie sui motori di ricerca, vivrete ammirando il vostro paese natale
amandolo.
Si ma vi auguro di farlo da lontano, voglio provare
nostalgia per la vostra assenza e non l’ansia di sapere che se uscite a
Castellammare ed andate sulla spiaggia se non prendete una malattia per
infezione ci sono buone probabilità di imbattervi in una babygang, o di
assistere ad una rapina a mano armata, e non sto esagerando.
Essere stabiese oggi vuol dire uscire la mattina e vedere
che alla tua auto durante la notte qualcuno ha sostituito le ruote con dei
mattoni, andare al lavoro senza sapere se questo sarà lo stesso anche per il
prossimo mese, o se quello che stai facendo sarà giustamente retribuito; vuol
dire essere tristemente consapevoli che pur avendo il mare a pochi metri da
casa tua, non puoi farci il bagno perché è sempre stato così; vuol dire che
tornando a casa camminerai per una strada sporca (qualsiasi essa sia, sono
tutte uguali) vuol dire passeggiare in villa comunale in mezzo a venditori
ambulanti di merce contraffatta; essere stabiese vuol dire assistere a rapine,
omicidi, spacci di droga e violenze; vuol dire camminare camminare in un paese
dove tutti si credono più furbi degli altri e si fanno immatricolare l’auto in
un paese dell’est per non pagare assicurazione, tasse e multe; vuol dire vedere
bambini correre a rotta di collo su pit-bike senza targa liberamente per le
strade della città; vuol dire vedere zingari che frugano nella spazzatura per
trovare oggetti da vendere al domenicale mercatino delle pulci; essere stabiese
significa essere consapevoli della normalità di tutto quello che ho appena
detto.
Ma questi sono dettagli, talmente piccoli che uno schermo di
un telefonino non può mostrare, nessuna webcam inquadrerà il topolino che
gironzola indisturbato sulla spiaggia, nessun blog scriverà la notizia di ruote
rubate, perquesto amerete Castellammare per quello che sembra da lontano.
Qualcuno vi dirà che vostro padre è stato un vigliacco a
farvi allontanare da Castellammare, perché bisogna lottare per il bene del
vostro paese restandoci, non voglio deludervi, non rispondete a queste accuse,
sono vere. Sono vigliacco, ma vi amo.