giovedì 30 ottobre 2008

CALAMANDREI VS. GELMINI

DISCUSSIONE APERTA SU 350 BANDE

RICEVO E PUBBLICO DAL MARIO MOCCIA

350 BANDE? COME SALVARCI DALL'ITALIA E DALLA CRISI PLANETARIA

Nella recente discussione sulle "350 bande", ho letto di un "commento" di un certo Nicola Bruno (Università di Bari ), il quale dopo una breve introduzione conclude con: "Personalmente non credo ad una riforma dolce delle nostre terre. L'eradicamento delle associazioni malavitose richiederebbe un atto violento e deciso che, triste ammetterlo perché sono passati 150 anni e soprattutto perché non sono stato mai affezionato alle famiglie regnanti, necessiterebbe della presenza della nostra vecchia casa Borbone. Finora abbiamo sentito tanti abbaiare alla luna ma solo validi progetti culturali. Di politico, pensato in grande, ancora poco. E affermo ciò rispettando il lavoro di quanti si sono rimboccati le maniche e si sono buttati nella mischia piuttosto che essere comodamente seduti davanti ad un computer come ama fare il sottoscritto...

Bene, rispondo io all'amico di Bari! Va da sé che non posso essere assolutamente d'accordo sull'eradicamento delle associazioni malavitose dai nostri territori, per mezzo di un atto violento e deciso. Per due buoni motivi: "Il primo è il fatto che noi non siamo e non vogliamo diventare dei terroristi in un paese che volente o nolente, è targato Italia, dove comandano delle persone chiamate autorità legalmente costituite che avrebbero il compito-legale di estirpare quella mala pianta delle mafie, ma, per quanto sembra che interpongano un valido istituto chiamato magistratura, e impieghino coraggiosi poliziotti ( spesso ragazzi del Sud), fin'ora non hanno ottenuto grandi risultati; il secondo è che finché non abbiamo una nostra autorità riconosciuta universalmente e responsabile dei nostri territori, come potrebbe esserlo S.A.R.il principe Carlo Maria Bernardo,di Borbone Duesicilie, Duca di Calabria, storico – legale – discendente, non possiamo decidere un passo così importante; perché anche se lo decidessimo naturalmente con l'uso delle armi e a rischio delle nostre vite, rischieremmo persino il carcere da parte delle autorità italiane, per esserci permessi di fare quello che gli italiani, non hanno saputo ( o voluto), fare. Motivo questo che rende lecito il sospetto che queste organizzazioni malavitose servono a lorsignori, per continuare a mantenere il potere. Tanto che tempo addietro, mi è venuto il sospetto che l'unità d'Italia, non sia stata voluta da Mazzini, Cavour e Garibaldi bensì dalla mafia e dalla camorra che solo successivamente hanno generato le altre due pericolose organizzazioni che rispondono al nome di 'ndrangheta e sacra corona unita, tanto per assicurarsi un miglior controllo territoriale. L'istituto poi di confinare alcuni pericolosi malviventi in altre regioni del territorio italiano tutto, era votato al disegno criminale di esportare il modello di organizzazione criminosa, dove poteva meglio servire: "il confino"! Molto nota la cosiddetta "Mafia del Brenta" che si è ben radicata nel territorio che va da Padova a Venezia proprio attraverso il nobile fiume che collega la città del Santo alla città serenissima per eccellenza! Una sorta di globalizzazione (in piccolo), della criminalità organizzata. Altro che "bande"! Ma a proposito di globalizzazione, un giorno ci fu un signore, un certo Clinton, il quale disse che la globalizzazione era un fatto, non una scelta politica ( dichiarazione fatta al Wto del 1998); oggi in Italia, il nuovo governatore del Paese Italia ( sostenitore della globalizzazione), pur di fronte alla debacle economica finanziaria mondiale, ci martella da giorni invitandoci ad "avere fiducia nelle banche" E anche qui – per chi ha voglia di pensare, una domanda: "Ma perché dovremmo "avere fiducia"? Quando mai qualcuno di costoro ci ha avvertito, o perlomeno fatto capire, che era in circolazione una bolla speculativa di queste proporzioni? O non si erano accorti di nulla e allora, visto il mestiere che fanno, sono degli inetti. Oppure sapevano e allora sono dei truffatori. E la stessa suggestione, vale per il primo ministro ed il governatore della Banca d'Italia! Sono degli inetti o sono dei truffatori? Decidano loro stessi; ma forse è meglio che decidiamo anche noi. Almeno noi gente del Sud ( che di rapinatori ce ne intendiamo)! perché è come se un rapinatore, penetrato in casa nostra per prenderci i quattrini, mentre esce con il bottino, ci dicesse: "Mi raccomando, continui a tenere i soldi in casa. Le garantisco che non tornerò più. Abbia fiducia!". No, non possiamo e non dobbiamo avere fiducia, perché questi non hanno capito o fanno finta di non aver capito la lezione, e sono pronti a ricominciare da capo. Non hanno capito che la crescita all'infinito esiste solo in matematica, e non in natura! Che bisogna ridurre produzione e consumi, che non dobbiamo modernizzare, ma fare il contrario, che insomma dobbiamo incamminarci sulla via di un non ritorno graduale, limitato e ragionato a forme di autoproduzione e di autoconsumo che passano necessariamente, per un recupero della terra. E noi, cominciamo a recuperare la nostra! La terra delle Duesicilie che è nostra, deve tornare ad essere nostra, per fare le nostre leggi; altro che seguire le teorie draculesche del signor Berlusconi! Riprendendoci la nostra terra, solo noi, il nostro legittimo capo, potrebbe decidere un ridimensionamento drastico dell'apparato industriale oltre a quello finanziario. La rivoluzione industriale e non questo modello di sviluppo, ebbe inizio due secoli e mezzo fa, ma un secolo e mezzo or sono, La nazione delle DueSicilie, fatta scomparire dalle carte geografiche, con a capo la famiglia Borbone, perseguì il modello industriale iniziale, ma nel contempo fece progredire lo sviluppo dell'agricoltura, delle terre, giungendo a farsi ammettere quale terza potenza europea ( e quindi mondiale nella situazione globale di allora), insieme a Francia ed Inghilterra... E se non ci fosse stata l'Unità d'Italia, le Due Sicilie avrebbero continuato a primeggiare, mentre il resto dell'Italia, sarebbe affondata nell'oblio dei debiti savoiardi dove i prestatori ( cravattari), inglesi e francesi, avrebbero, nel tentativo di sanare i pregressi debiti, tamponato la falla di quei debiti, immettendo nel "sistema" cavurriano, nuova liquidità, cioè altro denaro inesistente a fronte di un inesistente riserva in oro che invece le Duesicilie avevano! Ma quel nuovo denaro immesso nel regno sabaudo, non avrebbe avuto alcuna corrispondenza se non a se stesso, allargando ulteriormente la falla. Per chiarire, è come se una persona qualsiasi, per coprire un debito, ne pagasse un altro più grosso e poi, per coprire questo, un altro ancora più grande e così via fino a che il giochetto non avrebbe retto più. Per un individuo il crack arriva abbastanza presto; un sistema statale può tirare le cose molto più a lungo, come avevano fatto Vittorio Emanuele II ed il suo dracula-cavour che istigato dagli inglesi, decise di tagliare corto invadendo il ricchissimo regno delle Duesicilie con la scusa patriottica di unire L'Italia! Riportando il discorso a quello che sta accadendo oggi, le banche ed i sistemi di governo hanno tirato le cose talmente per le lunghe che prima o poi, il collasso – inesorabilmente – arriva. Quindi il colpo definitivo, se non sarà già oggi, sarà in un vicino domani. Quando l'Iran che non ha partecipato a questo giochetto infernale, non dovrà fare altro che allungare una mano per islamizzare il pianeta. Senza colpo ferire; tanto la ferita mortale, l'Occidente se l'é procurata da sola, per troppa ingordigia di poche famiglie tra le quali – pare – ci sia quella di Berlusconi che in origine non era ricca! Lo è diventata con Silvio primo-pijo tutto. Il papa laico! Per sistemare tutto, saranno costretti a tornare indietro. Con una differenza sostanziale. Se ci staccheremo dall'Italia ora, non faremo parte di quel processo, Se ci affrancheremo – invece – saremo noi a governare il processo di non ritorno, anche per l'Italia, perché in fondo, anche se per centocinquant'anni, siamo stati quasi fratelli. Se non faremo questo, verremo travolti nel crack improvviso, immediato ( poche decine di giorni), con conseguenze apocalittiche, facilmente immaginabili per chi ha un poco di fantasia e di senso critico!

E, come disse il grande Peppino della grande famiglia napoletana De Filippo,: "ho detto tutto"!

Mmm (Un "italiano" di nazionalità Duosiciliana)!

mercoledì 29 ottobre 2008

Sepe, missione di pace "Un centro per le religioni"

Dal sito di Repubblica on line

Conchita Sannino
Il cardinale dialoga in dialetto su Facebook

C´è il cardinale che si iscrive a Facebook e dialoga, via web, con i "nuovi" duecento amici del network, che gli scrivono in varie lingue, dal napoletano al latino. E c´è il cardinale che da ieri apre materialmente un centro a Napoli per «la pace tra le religioni»: l´acronimo è Cedirec, l´indirizzo piazza Miraglia 293, un "ufficio" che non ha eguali in nessuna diocesi italiana. C´è la Chiesa che si fa promotrice di dialogo nel Mediterraneo, esattamente un anno dopo la visita a Napoli del Papa e del presidente Napolitano, che proprio al Plebiscito accese le fiaccole della pace con i vari leader religiosi chiudendo il meeting per l´ecumenismo. E poi c´è la Chiesa che continua a lavorare sulle ferite di ogni giorno della metropoli logorata: dove spesso sembra già impossibile il dialogo tra quartieri "alti" e "bassi".
L´arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, e il suo esercito di pastori, religiose e volontari rilanciano la "missione" di Napoli porto di pace e porta per le integrazioni. Non è un caso che l´iniziativa scatti in occasione della presentazione di un volume e di un video (gratuiti) che celebrano la tre giorni inaugurata da papa Ratzinger a Napoli il 21 ottobre 2007. Il segno di una sfida cristiana, quindi contro vento. Perché nel Paese in cui si espande il pericolo di erigere steccati e i bambini rischiano di entrare in aule separate, «la Chiesa - sottolinea Sepe - va controcorrente. Noi camminiamo lungo la strada che Cristo ha segnato». Anche se la strada, talvolta, «deve attraversare la rete degli internauti, i network, dove vanno i giovani. Per raggiungere anche le loro voci, le loro ansie, le loro domande».
Lo Spirito di Napoli. Il cardinale Sepe lo aveva promesso un anno fa: la preghiera per la pace che nell´ottobre 2007, grazie all´organizzazione della Comunità di Sant´Egidio, portò a Napoli tutti i leader delle religioni del mondo, non sarebbe rimasta «una bella tre giorni e basta». Così, esattamente 12 mesi dopo, l´arcivescovo apre il "Centro diocesano per il dialogo fra le religioni e le culture", il Cedirec. Un luogo di incontro e di studi, spalancato su ricchezze e conflitti del Mediterraneo. «Vogliamo incarnare in una attività concreta e in una tessitura costante - spiega Sepe - lo spirito di Napoli, quella risorsa immateriale che, nel solco dell´esempio di Assisi, ha gettato le basi per scambi densi e costanti tra Napoli e ortodossi, islam, ebrei». Il Cedirec ha sede in piazza Miraglia 293, accanto alla chiesa di San Pietro a Maiella. Sarà diretto da una commissione permanente presieduta dal cardinale Sepe e composta da monsignor Gaetano Castello (decano della facoltà teologica), Adolfo Russo, Paolo Gamberini, don Gino Battaglia (Comunità di Sant´Egidio), don Andrea Milano; segretario generale sarà il professore Marco Rossi. L´iniziativa incassa subito il plauso degli intellettuali musulmani. «Mancava nel Mezzogiorno - osserva Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell´associazione Intellettuali musulmani italiani e docente di Diritti confessionali alla Federico II - un punto di riferimento cattolico per il dialogo. Adesso ci auguriamo che le istituzioni raccolgano la nostra proposta di creare un Forum interreligioso permanente riunendo le istituzioni delle maggiori confessioni, in modo da coordinare le tante iniziative sul territorio e da permettere una maggiore diffusione dei risultati positivi raggiunti».
Il ponte tra culture. Nell´agenda del vescovo di Napoli è già tracciato il percorso di scambi culturali per i prossimi 5 anni. Occasioni, annota il cardinale, insieme con don Gennaro Matino, «che mi auguro diverranno anche occasioni di valorizzazione della stratificazione culturale della città». A febbraio si parte con il seminario internazionale sulla figura di Matteo Ripa, napoletano, studioso e sacerdote che visse in Cina nel Seicento e al suo ritorno a Napoli fondò il nucleo di quello che sarebbe diventato l´attuale Istituto universitario Orientale. Nel 2010 l´incontro annuale metterà l´accento sulle chiese dei paesi mediterranei; nel 2011 si parlerà di ebraismo; nel 2012 di islam; nel 2013 di buddismo. «La Chiesa di Napoli - esorta il cardinale - diventa faro di dialogo e di pace, anche nei momenti in cui sembra una metropoli senza pace».
L´ultimo messaggio su Facebook è di poche ore fa, scritto in latino. Il cardinale lo legge e sorride affettuoso. «Ci sono più errori in questo messaggio...». Ma si capisce che ne è felice. «Se la gente è su Facebook andiamo pure là. Mi scrivono anche in inglese, ma il napoletano è sempre la lingua più usata e più bella».

NU NAPULITANO

MI PIACEVA E L'HO INSERITA. PUNTO.

DISCUSSIONI SULLE 350 BANDE

CONTINUA LA DISCUSSIONE SULLA LETTERA "350 BANDE", INVITO TUTTI I PARATITI-MOVIMENTI E GENTE DEL SUD A PARTECIPARE.

pistoia
28/10/2008
Cari compatrioti,letto l'email della signora che si definisce Praia a Mare,il sottoscritto deve innanzitutto esprimere la propria gratitudine a tutti quei compatrioti,
che con i mezzi a loro disposizione,animati da spirito indomabile,che appartiene soltanto a chi crede nell'affermazione della verita',superando ostacoli non di
poco conto(in quanto in merito ai fatti d'arme e cosiddetta lotta al brigantaggio del 1860,vige ancora il segreto di stato),sono riusciti a portare a conoscenza di
un numero di Compatrioti in continua crescita,la verita' sul cosiddetto risorgimento e unificazione dei territori italici,SI SONO OPPOSTI ALL'OBLIO,HANNO FATTO
SI: CHE I NOSTRI COMPATRIOTI DI ALLORA NON SI SONO SACRIFICATI INVANO,CON IL LORO SACRIFICIO HANNO RICORDATO A NOI CHE ESISTEVA
UN'ALTRA NAZIONE,LA NAZIONE DUOSICILIANA,LA NOSTRA PATRIA! la storia scritta dai vinti su falsita' e menzogne,ogni giorno che passa si SGRETOLA.
Alla signora,e a tutti i Compatrioti(gradirei una risposta),voglio ricordare una semplice cosa,quanti di noi hanno frequentato scuole superiori o universita',presi
come eravamo a risolvere i problemi del vivere di tutti i giorni,quante MADRI o PADRI hanno potuto andare oltre il saper fare solo la propria firma su un documento
o su un passaporto che gli apriva l'unica strada possibile per(IN MOLTI CASI SOPRAVVIVERE) un riscatto almeno economico:cioe' EMIGRARE! Quale poteva essere il grado di conoscenza delle cose,in particolare della storia,quando in tutti i testi scolastici la verita'
era ed e' quella scritta dai vincitori?
Oggi in molti casi e facile parlare,si danno giudizi gratuiti,si sta alla finestra,si evita in maniera accurata di prendere posizione,si fanno anche delle critiche,ben vengano
se sono costruttive e si fanno proposte diverse,ma se sono solo fine a se stesse allora si va sul piano della mediocrità si scrive solo tanto per fare qualcosa,tanto
per passare il tempo,io le posso leggere pero' non mi ci soffermo neanche un attimo non intendo perdere tempo,i problemi e le questioni sono ben altre,non voglio
stare piu' con la testa girata all'indietro a vedere se quel politicante o partito a fatto o non ha fatto,se era o e' di un colore che mi piace o no,IO VOGLIO ANDARE
OLTRE,so bene chi sono certi politicanti cosa hanno fatto per la nostra PATRIA e LE SUE POPOLAZIONI,oggi non e' piu' il momento di discuterne, a noi ci serve
un mezzo per arrivare dove possiamo far sentire la VOCE DEI FIGLI DEL SUD,che tutto questo passi anche attraverso alleanze che possono essere discutibili
lo so',PERO' IL 5OTTOBRE2008,INSIEME A MIO FIGLIO DALLA TOSCANA SIAMO ANDATI A S.NICOLA LA STRADA,AL CONGRESSO DEI COMITATI DELLE
DUE SICILIE,non per passare un fine settimana,ma per partecipare per cercare anche noi di dare il nostro piccolo contributo,dove abbiamo scelto e votato i nostri
attuali dirigenti,IN QUESTE PERSONE HO RIPOSTO LA MIA FIDUCIA,non sara' certamente un fruscio di foglia a farmi ricredere!
Se poi i vari SOVRANI che si sono succeduti nei 127 anni, di regno dei BORBONE, avrebbero dovuto comportasi in un un modo o in un'altro,sono tematiche che lascio
alla discussione in altre sedi piu' appropriate.
Per le 350 "bande" come vengono definite(per me chiamare "bande" I NOSTRI PATRIOTI,e offensivo, ERANO E RIMARRANNO COLONNE DI EROI),se erano di piu' o di meno, e solo
un discorso accademico,quando riusciremo a far cadere le menzogne scritte su di loro,forse sapremo anche quanti erano,E GLI RENDEREMO L'ONORE CHE MERITANO.
Oggi quello che necessita' alla nostra PATRIA sono persone che credono in quello che fanno che mettono cuore e sentimento
nelle loro azioni,tutte persone che sicuramente avranno tanti oneri da sostenere,ed io a queste persone non posso fare altro che
confermare la mia fiducia.
comitato dueSicilie
toscana
bruno mabilia
FORZA e ONORE

Caro Nello, Caro Fiore, cari tutti, eccetto chi sta lavorando per il sistema massoitaliano, forse anche non sapendolo. e cominciamo subito. Stavo pensando ad una persona in particolare che comunque a chi sa leggere, si é rivelata chiaramente. Come si é rivelata la "ragazza" di praia a mare, perché se uno sapesse fare l'analisi alle parole (semiologia), che si usano ed ai periodi di una lingua pur bella come quella italiana, avrebbe capito che la "ragazza", non é tale, in quanto trattasi di scrittura maschile! E' il solito agitatore che vuole rompere un progetto che lui, loro, hanno individuato come un progetto che sta funzionando; con il sacrificio di tanti giovani, e particolarmente del nostro segretario eletto, quel Fiore Marro che non sarà ancora un Metternich, ma sta lavorando bene; tanto che ho dato anche il mio assenso di viscerale indipendentista, da tutti, da chiunque e da chicchessia! Alla strategia dei Comitati Duesicilie.

L'anonimo, dei commentatori, é stato il più onesto, definendosi tale; io invece non sono un anonimo, sono Mario Moccia di Montemalo, e non ho bisogno di nascondermi né con il nome, né con la scrittura. Io sono un aderente convinto ai Comitati Duosiciliani, convinto del buon lavoro di Marro e dei suoi collaboratori e suggerisco ai rompicoglioni di starci attenti, perché mentre Marro s'incazza come dichiarazione d'intenti, io m'incazzo - se m'incazzo - nel senso poco gradevole che... sono cazzi... amari! Per chi vuole fare il paglietta disfattista tra le nostre fila! sete tutti - comunque - talmente ingenui, cari briganti moderni che non avete ancora capito una cosa essenziale. tra di noi c'é un massone. No, tranquilli, non faccio nomi di traditori. Il massone sono io. Nel senso che sto fondando una sorta di massoneria duosiciliana, e nessuno se n'é accorto! Perciò, ne 350, né una banda cara "lettrice" di Praia a Mare ( sic!), che non ha fatto sospettare persino una donna intelligente e "scafata" come Marina Salvadore di "LavocediMegaride" che dice quello che dice... nel suo commento. Insomma, vogliamo o non vogliamo formare una vera banda duosiciliana per riprenderci le due Sicilie? Inviatemi i vostri curricula che poi, a chi scelgo, faccio sapere io che cosa dobbiamo fare! Sarà un movimento intelligente cari "briganti disfattisti", al quale non parteciperete. Mai! Perché le Duesicilie, non necessitano di voi bla-blaisti! Intanto rinnovo il mio forza e onore a tutti i veri duosiciliani, mentre onoro di un lecito vaffanculo tutti i traditori della nostra causa.

m.se Mario Moccia di Montemalo "italiano" di nazionalità duosiciliana"



Lo scrivo, l'ho detto e ribadito - come ospite - anche all'ultimo congresso dei CDS : è indigeribile e non condivisibile, pure a fronte d'un'urgenza di rappresentatività politica, il volersi alleare con chi è a sua volta alleato con i nemici del Sud come la Lega Nord. Bisogna farsi più forti, unirsi, per non fare i portatori d'acqua di gente come l'MpA o Alleanza Federalista. Vi sareste alleati all'epoca con Mazzini che era d'accordo con Cavour, Garibaldi e i Savoia? Ma sembra non ci sia niente da fare e con giustificazioni fumose e risposte inevase si va verso una figura davvero peregrina!
Andrea Balìa


DISCUSSIONI SU FACEBOOK
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Nicola Bruno (Università di Bari)
Ciao Nello,
le parole della lettrice del tuo blog sembrano confermare il disorientamento di quanti, come chi ti scrive, dopo quasi un secolo e mezzo, attendono un'azione politica incisiva, dura e soprattutto "vergine". La tristezza delle sue parole credo sia dovuta alla cruda verità contenuta nei dati storici sciorinati dal documentario visto su "geo & geo", e nel realizzare una frammentazione politica che non può essere altro che interessata.
Lo dimostra il sito da professionista della politica messo su da Vincenzo Ferrara, democristiano di vecchio corso e incredibilmente "posseduto" da uno spirito patriottico che lui stesso afferma, nel suo sito, da sempre presente nel suo cuore. Affermazione assolutamente insostenibile. Lo stesso dicasi per l'MPA e ti confesso che non mi risulta comprensible la passione dei CDS per Lombardo.


Antonio Trotto (Università Federico II Napoli)
Bello schifo! Alleanza Federale...da ridere.. Caro Nicola io credo che la politica debba stare fuori dalle nostre pure idee di rivalsa e semplice giustizia. Purtroppo il potere logora e corrompe e ciò e sconsigliabile per chi come noi vuole onestà e schiettezza..

Nicola Bruno
Sono d'accordo con te Antonio, eppure da qualche parte bisognerà pur cominciare. A Sud avremmo bisogno di un grande partito ma sono troppi i personaggi loschi in giro e la frammentazione in gruppi e gruppuscoli ne è diretta conseguenza. Il territorio è stato saccheggiato in ogni parte e trasformato in discarica. La cosa preoccupante è che, anche in ambiente duosiciliano non mancano le critiche a Roberto Saviano, e questo mi sembra veramente troppo. Trovo interessante, e qui mi consolo, l'opera di recupero della verità storica cominciata dall'editoriale Il Giglio ( www.editorialeilgiglio.it) e dalle edizioni Controcorrente (www.controcorrentedizioni.it). Probabilmente li conosci già. Un caro saluto.


Antonio Tarotto (Università DI Napoli "Federico II" )
Eh si..cominciare da qualche parte. Innanzitutto ti ringrazio per la segnalazione di questi due siti e continuo confidandoti che purtroppo organizzare un partito, come ben sai, è assai difficile. Bisogna avere cospiscue disponibilità economiche e non poche conoscenze di medio-alto profilo. E tutto questo solo per qualche speranza di visibilità. Visibilità che in questa Pseudo-nazione è figliastra della cattiva e parziale informazione. Dovremmo provare qualcosa di eclatante e importante che non sia il solito fuoco di paglia..purtroppo però vedo scarsissima collaborazione. Gli iscritti ai veri gruppi sono tanti...ma quanti sono VERAMENTE informati su ciò che fu?
L'incongruenza e la poca compattezza dei briganti era dovuta ad una scarsa abilità comunicativa fra le bande. Era impossibile riunirsi. E sarebbe stato deleterio. Da sud e nord attaccavano il Regno e la rappresaglia era l'unica arma contro un esercito organizzato come quello mercenario e quello piemontese. Forse quella ragazza non ha riflettutto poi cosi tanto..



Nello Esposito (Nazioneduesicilie)
Bravo Antonio,
non avevo considerato questo aspetto delle comunicazioni dell'epoca.
ma vi faccio una domanda.
oggi in italia bossi, fini e berlusconi, che non hanno niente in comune si sono uniti in un partito che governa, perchè noi che abbiamo ideali e origini comuni non riusciamo a compattarci, nonostante il grande contributo che internet sta dando alla nostra causa?
forse è la polverizzazione delle idee dovuto al proliferare del protagonista di turno che crede di spaccare il mondo?

Nicola Bruno (Università DI Bari ) ha scritto10 ore fa
Io credo che la causa principale sia la mancanza di una guida solida che possa essere allo stesso tempo faro e garante della bontà del nostro percorso. L'ex-Regno ha peculiarità che non andrebbero sottovalutate: lo stato sociale è ai minimi storici mentre l'economia mafiosa ha radici profonde. Personalmente non credo ad una riforma dolce delle nostre terre. L'eradicamento delle associazioni malavitose richiederebbe un atto violento e deciso che, triste ammetterlo perché sono passati 150 anni e soprattutto perché non sono stato mai affezionato alle famiglie regnanti, necessiterebbe della presenza della nostra vecchia casa Borbone. Finora abbiamo sentito tanti abbaiare alla luna ma solo validi progetti culturali. Di politico, pensato in grande, ancora poco. E affermo ciò rispettando il lavoro di quanti si sono rimboccati le maniche e si sono buttati nella mischia piuttosto che essere comodamente seduti davanti ad un computer come ama fare il sottoscritto.

PdSud, Lega, Pdl, Mpa e dintorni

Riprendo integralmente dal blog di Orazio Vasta:

Il Partito del Sud,alleato con Chiappori(Lega), "alternativo" al Mpa
Il convegno, sul tema del federalismo fiscale e l'autonomia siciliana, che si è svolto sabato scorso a San Giovanni La Punta,alle porte di Catania, ha sancito il solco definitivo fra il Partito del Sud e il Movimento per l'Autonomia del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo.
Al convegno,che si è svolto in contemporanea con la "Festa" del Mpa di Messina,hanno partecipato,fra gli altri, Erasmo Vecchio(nella foto),coordinatore regionale del PdSud, Giacomo Chiappori,deputato nazionale della Lega Nord,rappresentante nazionale di "Alleanza federalista",Stefano Massimino(costituzionalista),Ruggero Razza(Alleanza Siciliana).
Assente eccellente il presidente della provincia Giuseppe Castiglione.
Sono intervenuti, invece,Raffele Nicotra,deputato regionale del Pdl e sindaco di Acicatena,assieme al vicesindaco Francesco Petralia e al consigliere comunale Pippo Sorbello.Presente anche l'ex deputato regionale Biagio Susinni.
Vecchio,Nicotra e Susinni facevano parte dell'Ufficio politico del Mpa,prima di scegliere strade diverse da quella intrapresa da Lombardo. La stessa presenza del leghista Chiappori è fortemente contraddittoria, considerando che a Messina,alla "festa" del Mpa ,Calderoli era a fianco del presidente Lombardo.
"Il progetto del PdSud-dichiara Vecchio-non è in contraddizione con nessuno,per il solo fatto che noi siamo alternativi anche all'attuale Mpa".
Dal Mpa un secco "No comment!".
Ma,la "vicinanza" fra il PdSud e la Lega di Chiappori ha aperto un profondo,e non sempre sereno,dibattito interno al Partito e all'area "del Sud".
Fonte: rarika

martedì 28 ottobre 2008

POLITICAL STAND TO THE UNITED STATES OF AMERICA Petition

POLITICAL STAND TO THE UNITED STATES OF AMERICA Petition

UNA DELLE 350 BANDE

Ricevo e pubblico, in risposta al mio post 350 Bande, la lettera del Segretario dei Comitati Due Sicilie Fiore Marro:

Carissimo Nello
Come da te richiesto ho letto e riletto l’intervento inviatoti da questo tuo conoscente, che in un primo momento mi ha trovato molto partecipe per alcuni suoi passaggi ma che poi rileggendolo invece mi ha dato la consapevolezza che il cammino è ancora lungo da fare, perché un’accusa è un’accusa ed un rimprovero è un rimprovero, ci sono cose che personalmente non posso accettare visto che dovrei essere in questo caso una capobrigante almeno dal punto di vista di questo tuo lettore.
A questo punto cosa dovremo fare dunque? Tornarcene tutti a casa? Questo potrebbe essere anche un buono spunto di riflessione. Chi ci sarà dopo di noi? Noi così disgregati, così incostanti eppure ancora gli unici a lottare. Noi l’ultimo brandello di speranza, si gli unici ed ultima pazzi in un mondo di senzienti.
350 bande? Ma perché non 450 o 1000?
Credo certo che il confronto sia il sale per la crescita della nostra giovane comunità, ma penso pure che ciò che accade da sempre in questo nostro mondo è che non anche le pulci fanno la tosse ma TUTTE le pulci che si avvicinano alla Causa la fanno e pure molte volte in maniera esagerata e questo dopo il lungo tirocinio che mi contraddistingue non mi trova disponibile ad essere accondiscendente ad accettare imputazioni che dovrebbero essere magari prese per salutari bacchettate per spronarci a dare una rotta diversa al nostro lavoro, questo finora non è riuscito a nessuno, quindi ripeto cosa dobbiamo fare starcene tutti fermi fino a quando non arriva il Messia o il Garibaldi al contrario?
Queste lettere, queste situazioni assieme a quella di chi sta nell’attesa di momenti migliori sono le cose che più mi fanno incazzare maledettamente, si incazzare, perché al contrario di chi si preoccupa della mancanza unitaria delle “bande”, altri invece si fanno il cosiddetto per le contrade del mondo, cercando di risvegliare l’orgoglio e l’identità perduta del nostro popolo quindi chi si perde in bizantinismi armonici farebbe meglio a dare un contributo fattivo alla lotta, altro che balle!
Non siamo al fronte, né alla macchia, la guerra che stiamo facendo non è una guerra d’arme convenzionale e una guerra di nervi, di resistenza. Noi non siamo briganti, noi siamo solo gli ultimi innamorati della nostra Patria perduta, con le loro debolezze, con i loro errori, con le personali bassezze ma che con enormi sacrifici personali stanno tentando di dare un apporto per un Sud migliore, commettendo sbagli ed orrori ma che almeno ci provano.
Il Sud ha avuto sempre i suoi briganti, anche nel periodo borbonico, ed anche adesso ci sono briganti e briganti, come non si riesce a capire ciò me lo risolvo perché in molti non vivono l’interno del nostro cosmo ed allora mettono assieme Crocco e Frà Diavolo, Ruffo e Musolino, Ninco Nanco con Giuliano, qui stiamo parlando del futuro della nostra Nazione, delle Due Sicilie non della Macedonia! Le armi ed i tempi sono cambiati, la nostra gente è diversa dal popolo di allora, bisogna inserirsi nel sistema per farlo implodere da dentro o qualcuno crede che si possa vincere con qualche archibugiata? Di quali bande da unire parliamo qui? La gente si unisce attorno ad un progetto perché sente il bisogno di farlo.
Gli approcci ed il dialogo con la politica nazionale italiana e con le istituzioni sono un fatto naturale non viviamo mica su Marte, poi come quasi sempre accade se le condizioni non ci convengono si ritorna sui nostri passi, punto! Ripeto non siamo sugli spalti di Gaeta, purtroppo qui la lotta si fa con le armi dei nostri tempi che sono pazienza e forza di volontà e fede, infinita fede.
Chiunque vuole dare forza alla voce flebile delle Due Sicilie è bene accetto da qualunque posto, sito, movimento, raggruppamento sente il bisogno di farlo e personalmente è il benvenuto.
Il resto è nebbia!
Forza e onore
Fiore

Devo onestamente dire che la lettera della amica Praiese mi ha profondamente colpito, e come me anche altre persone.
In tutta onestà immaginavo una discussione ben più partecipata, ma nelle ultime due settimane abbiamo dimostrato che è più facile prendere spunto da argomenti di carattere nazionale per accusare liberamente chi esprime un proprio pensiero, che cercare di giustificare gli attacchi che riceviamo, e credo che su questo punto non possiamo che dar ragione a Praia a Mare, non siamo UNITI neanche nel difenderci.
In merito all’unità dei movimenti, proprio stamattina chiacchieravo con un amico che mi ha fatto notare come persone che di base ideologica, non hanno niente in comune, come possono essere Berlusconi, Bossi e Fini, (o piuttosto Veltroni, Pannella e Di Pietro), si siano uniti in un'unica forza politica che rappresenta uno dei due lati dell’italia.
Oggi posso ritenere che le uniche divergenze che ho riscontrato all’interno del nostro mondo sono di natura calcistica, (danno ricevuto dagli inglesi subito dopo l’unità d’italia), eppure sembra che i noi fratelli non ci riconosciamo!
Non credo che la generazione attuale del nostro mondo sia tanto intelligente da capire il tempo che sta buttando in inutili lotte interne per la autorità indiscussa di questo o quel partito.
Io nella mi STUPIDITA’ ho scelto di condividere il progetto dei Comitato due Sicilie, per identificare il mio pensiero, per non essere un IGNAVO, per la voglia di confrontarsi che caratterizza le persone che compongono il movimento, per gli intenti dei Comitati che ben concordano con la mia voglia di RINASCITA CULTURALE,
Quanti come me hanno deciso di dedicare il loro impegno ad un progetto di un partito o movimento che lotti per la rinascita economica del sud, sono sempre e comunque da apprezzare, come ancora oggi apprezziamo le gesta di ognuno dei briganti di quelle Benedette 350 Bande.

lunedì 27 ottobre 2008

CDS - CAMORRA - SAVIANO

Caro Nello
Non ho letto Gomorra come non l’ho fatto con i romanzi di Harry Potter o con quello di Dan Brown il vendutissimo Codice da Vinci, perchè lì ritengo comunque dei romanzetti da leggere sotto l’ombrellone per proteggersi dal sole d’agosto nei momenti di relax anche perché preferisco cose un poco più simpatiche ed intelligenti tipo le opere di Giovannino Guareschi, Jorge Amado o un buon Sepulvèda che oltre a rilassare la mente mettono anche di buonumore o incoraggiano a vedere il mondo con occhi diversi.
Non ho nessun astio né prevenzione nei confronti di Saviano, anche se mi ricorda un tantinello quei travet alla Dumas che hanno con il tempo sostituito la storia ufficiale con le loro storielle minime.
Gomorra è un fumetto da ciò che mi è riferito da chi l’ha letto, un pamphlet che, però ha generato una sorta di j’accuse non a chi ha martoriato la Campania, ma verso la gente comune che vive nel territorio napoletano e casertano facendoci passare per manutengoli e collaborazionisti dei camorristi e questo non è una cosa buona.
Quello che invece mi da molto fastidio è l’atteggiamento di certe considerazioni sui fatti di camorra e mafia che leggo da persone che sanno del fenomeno solo tramite sceneggiati televisivi e libricini alla Saviano, pontificando e dando indicazioni del da fare senza sapere neanche la ben minima cosa di ciò che dicono.
La camorra non è un romanzo né un film, la camorra e la mafia sono radicati sul territorio ed è un fatto che si muove in maniera silenziosa e tracotante, nessuno di tutti quelli che ho conosciuto nel nostro cosmo specie di quelli che vivono lontani dal territorio “occupato” dalla malavita organizzata sa di cosa sta parlando perché i loro concetti la dicono lunga sulla conoscenza del fenomeno, quindi, quando rilevo espressioni da film luce su qualche forum preferisco non intervenire perché noto la totale mancanza di conoscenza del fatto in se.
La camorra è un fenomeno italiano quindi sarà debellato solo quando questa barzelletta chiamata Italia scomparirà, il problema sarà poi sapere di cosa vivrà Saviano almeno per quelli che lo apprezzano.
Fiore

commenti alla lettera 350 bande

La gentile lettrice ha PERFETTAMENTE RAGIONE! ci connota, infatti, un esasperato individualismo e "padreternismo" (male endemico)che rende vana ogni pur nobile iniziativa degli oltre 270 movimenti DISPERSI E DISPERSIVI, associazioni e partitucoli pseudo- SUDISTI!
marina salvadore
http://blog.libero.it/lavocedimegaride

25 ottobre 2008 17.52
Anonimo Anonimo ha detto...

Questa ragazza merita un commento.
Mi sono preso degli improperi perchè
da anni predico una unità che taluni
ritengono impossibile (anche perchè
alcuni di noi ancora si gingillano
tra prodi e berlusca!!!) ma questo
non mi fa perdere di vista la realtà.
Un amico calabrese dice che ci hanno
cambiato il DNA e non riusciamo
per questo a prendere coscienza.
Io dico solo che la trasmissione
del 24 ottobre 2008 ha solo un
precedente: una trasmissione a puntate
mandata in onda alle due di notte
qualche anno fa. Tutto qui.
Il resto si chiama falsificazione
storica, mitologia, denigrazione.
I nostri insegnanti, i nostri ragazzi
i nostri intellettuali, i giornalisti
hanno studiato sui sussidiari
e si vergognano del loro paese.
Ma internet ha distrutto la gerarchia
delle fonti 3e la verità dilaga e
nessuno la potrà fernare.
Geo & Geo è solo un prima passo.
Abbiamo fede, non facciamo prendere
dallo scoramento - noi non faremo
la fine di Crocco (che comunque
aveva una banda di 2000 uomini).
Abbiamo imparato la lezione.
Zenone di Elea

25 ottobre 2008 22.52
Anonimo Antonio Iannaccone ha detto...

Lo schiaffeggiamento all'individualismo meridionale da parte della ragazza di Praia a Mare è l'ennesima testimonianza di chi rinnova la sua coscienza alla luce della rivisitazione storica e che, come me alcuni anni fa, non si spiega il disgregato mondo 'duosiciliano' che lo vede alla pari della lotta partigiana operata dai briganti.
Non credo ci siano arrampicatori sociali nelle compagini meridionaliste(?), ma più probabilmente degli individualismi con varie sfaccettature che non riescono a limarsi, o perchè, forse, ci si aspetta ancora l'arrivo di un Messia che unifichi tutto e tutti, e molti nuovi 'patrioti', aspettando alla finestra osservano e scartano ora la 'carne' e ora il 'pesce', con il risultato che alla fine non si è nè carne e nè pesce. Quindi io credo, che bisogna lanciarsi nella mischia, non creando un altro gruppo, ma infoltendo le file dell'associazione e/o partito in cui si pensi di dare qualcosa, in questo modo se ci sono egoismi individualistici, come dice la ragazza, passeranno in minoranza e si avrà più possibilità di aggregazione il più presto possibile. I colori delle divise ce li potremo scegliere con calma ed in piena libertà dopo la creazione del nostro nuovo stato.
Antonio Iannaccone
http://napoilitania.myblog.it/

26 ottobre 2008 1.04
Anonimo Anonimo ha detto...

POCHISSIME PAROLE,
perchè non siete capaci di lottare insieme per un unico scopo?
il popolo meridionale, non riuscirà mai a vedere in voi, partitelli da 300 voti, e movimentucci lecchini, i liberatori della partia!!!
Nello sei grande perchè hai aperto ultimamente il tuo blog ai commenti anonimi, favorendo chi come me non vuole essere indicato come l'accusatore.
A.Caiano
'o munaciello e Napoli

26 ottobre 2008 14.20
Blogger megliovincenzo ha detto...

Questo post è perfetto ed arriva con tempismo perfetto!
Ora, però, non limitiamoci soltanto a richiamare ciò che è saputo e risaputo. Certo siamo disorganizzati, magari in competizione e contrapposti, ma non serve alla causa: pensiamo alle soluzioni!!!
Io provo a dare le mie...
Concordo con Praia a Mare: MPA, Lega e Mastella non servono ad aqcuisire visibilità. La visibilità viene dallo scendere in strada, organizzare stand, avvicinare le persone, allargare la base (e non il vertice...).

26 ottobre 2008 16.19

sabato 25 ottobre 2008

350 BANDE

Ho ricevuto una mail, permettetemi di non divulgare il suo nome come richiesto da questa mia amica, ma voglio condividere con voi la tristezza delle parole pronunciate dalla ragazza di Praia a Mare.


Egregio Sig. Nello Esposito,
Io seguo da molto tempo le cose che lei scrive su questo blog, e le trovo interessanti, non voglio farle un complimento, ma la immaginavo più “vecchio” per i contenuti dei suoi articoli, e la pubblicazione della sua foto mi ha spinto a scriverla, immaginando che un giovane e sempre più aperto al dialogo ed al confronto.
Venerdì, seguendo il suo consiglio, ho visto la trasmissione Geo&Geo, quella sui briganti. Molto interessante, ma le voglio riproporre una frase che è rimasta impressa nella mia mente:
“Le bande dei briganti erano circa 350 in tutto il meridione, e qualcuna di essere raggiungeva anche le 400 unità, ma non esisteva un coordinamento unitario...”
Prima di continuare le voglio fare una piccola precisazione, grazie a lei la mia curiosità sulla storia delle mie regioni è aumentata e mi ha portata a leggere una quantità enorme di documenti e libri sul periodo florido del Regno delle Due Sicilie, Grazie.
In questo mio viaggio all'interno della storia ho capito che il Regno è finito nel 1799, considerando Ferdinando II e Francesco I non all'altezza della guida di una nazione grande come quella da loro guidata. Il primo si è concentrato, giustamente sull'industrializzazione ed il progresso, venendo meno in termini di democrazia e senso di stato, e cosa FONDAMENTALE per la fine del Regno, non ha saputo tramandare a suo figlio il senso di capo di stato, mancanza dovuta al tardivo, repentino e, suo malgrado, obbligatorio inserimento del suo diretto discendente alla vita politica. Lo stesso Francesco II, cresciuto all'ombra della madre, non è stato capace e non per colpa sua, di gestire e governare un paese che tramava alle sue spalle già prima della sua nascita.
Detto questo, ma sono opinioni che posso derivare dalla mia scarsa conoscenza storica, voglio farle notare come quella frase pronunciata all0interno di una trasmissione, possa essere riferita perfettamente alla situazione odierna in cui viviamo.
I prodotti a Km zero mi hanno portato a visitare il suo blog, e da lì è iniziato tutto. Ho lincato suoi suoi amici, e sugli amici degli amici, e sui conoscenti degli amici degli amici, ecc. ho passato giornate intere davanti allo schermo di questo computer, e sono giunta a questa conclusione:
“Le bande dei briganti erano circa 350 in tutto il meridione, e qualcuna di essere raggiungeva anche le 400 unità, ma non esisteva un coordinamento unitario...”
Mi scusi se sono franca nello scriverle.
Vi rendete conto che siete voi stessi a distruggere il vostro sogno. (diventato anche il mio per colpa sua)
Mi perdoni se do la colpa solo a chi scrivo ma penso sia meglio così anche se sono accuse rivolte a tutti i suoi amici, Lei Nello Esposito, è la rovina del mio, anzi nostro sogno “Duosiciliano”, appartenere ad un movimento, la configura come brigante agli ordini di un capo brigante, ma essere una delle 350 bande non vi porterà mai a sconfiggere “I MILLE” politici che incontrerete! Provo pena per Lei, come ho provato pena per i volti di quei briganti uccisi mentre difendevano la propria patria.
Comitati Due Sicilie, MIS, Insorgenza, Partito per il Sud, Per il Sud, Lega Sud, Alleanza Meridionale, e tutti quelli che non ho nominato sono semplicemente i Crocco del XXI secolo, pronti a saccheggiare nel buon nome della propria patria, Vi alleate con MPA, con la Lega (e dico con la Lega), qualcuno addirittura con Mastella, e tutto questo nel buon nome della PATRIA?
In cosa hanno fallito i Briganti? Forse proprio nel coordinamento unitario? Forse nella più squallida forma di individualismo e sete di potere? Forse nella filosofia del meglio un uovo oggi che una gallina domani?
Gian Battista Vico scriveva “Corsi e ricorsi storici” Lei ha addirittura scritto un post con questo titolo, eppure ancora oggi, voi che siete i divulgatori della nostra storia non avete tratto nessun insegnamento da essa.
Mi perdoni se sono stata scortese, e non educata, ma non si può credere in qualcuno se non si ha il diritto di alzare la voce.
Praia a Mare

venerdì 24 ottobre 2008

LETTERA DA DENTRO

E' con immensa stima, gratitudine ed orgoglio che pubblico sul mio blog la lettera ricevuta da chi ogni giorno lotta contro la camorra, un eroe che non cerca gloria, e non ne riceve.

Ciao Nello
tu mi conosci, di solito mi piace ascoltare; sarà per deformazione professionale, sarà per carattere, ma difficilmente riesco a dire, preferisco ascoltare, e magari attentamente.
Però oggi no. Leggo troppe cose e devo dire la mia.
Saviano è comparso nelle nostre vite così all'improvviso; ci ha raccontato cose che sapevamo già; le conoscevamo a menadito; era da quando siamo nati che abbiamo vissuto questa questa vita, fatta di tante controversie, di tanti soprusi, di tanta camorra, di tanti politici corrotti, di tanti amministratori amministrati, eppure un centinaio di pagine romanzate hanno sconvolto quella che era la nostra quotidianità.
Conosco Nello da anni, anzi da sempre, sono anche io del napoletano, vivo anche io le sue realtà, le stesse che Saviano racconta nel suo libro. Certo che non avevamo assolutamente bisogno che un trentenne mettesse in pericolo la sua vita raccontando quanto già tutti avevano sotto gli occhi; non avevamo nemmeno bisogno che i suoi racconti molto ben pagati riuscissero a destare l'opinione pubblica e a far arrivare l'attenzione del Governo centrale sulla dura realtà campana, ma qualcuno doveva pur farlo. Anzi magari si riuscissero a trovare tanti altri giovani così coraggiosi, da mettere a dura prova la loro esistenza pur di dire la loro sul male campano.
Pochi sanno realmente le vere ramificazioni della camorra dove arrivano, eppure tutti si sentono in grado di dire la propria opinione. Così come molti si sentono in dovere quasi di criticare questo giovane scrittore. E' vero che come lui ce ne sono altri molto meno ben pagati, ma è bello che esistano.
Ve lo posso garantire. E ora capirete il perchè.
Io sono tra quei pochi, circa 20, che in primissima persona hanno partecipato fattivamente alle indagini sulla ben tristemente nota faida di Secondigliano, quella che Saviano molto bene romanza nel suo libro; in prima persona insieme al mio gruppo di pochissime unità, abbiamo catturato i fratelli Di Lauro (Cosimo – passato agli onori della cronaca per la sopra menzionata faida – e Vincenzo) e del loro genitore Paolo Di Lauro, al secolo Ciruzzo o' milionario; ma qui a Napoli non si sono riviste le stesse scene di gioia e festa che i giovani siciliani hanno saputo esprimere quando i colleghi poliziotti hanno catturato la belva, così lo definirono, Brusca. E nemmeno si sono visti quegli striscioni inneggianti alla sconfitta della mafia visti all'epoca della cattura di Provenzano. Forse i napoletani non avevano nulla da festeggiare con la cattura di un boia e di una dei capi storici della camorra???
Queste sono cose che lasciano il segno, insieme a tante altre ancora; tipo quelle che ogni mese con il nostro stipendiuccio da impiegati (1500 euro circa + le circa 20 ore di straordinario pagabili) dobbiamo affrontare. Certo, meglio di chi non lavora proprio o peggio ancora lavora mal pagato, ma nulla a confronto di quanto riesce a guadagnare il nostro amico (la scorta gliela garantiamo noi) Saviano, che certo di tanta pubblicità gratuita, è comunque sempre sulle prime pagine di giornali e riviste di mille paesi. Lavora molto bene il suo editore.
Si è vero, Saviano è riuscito a raccontare quello che nessuno ha mai detto, è riuscito a farci ricordare che i casalesi investono nelle redditizie attività delle loro industrie del nord Italia i proventi delle illecite attività che noi campani riusciamo a permettergli con i nostri silenzi. E' quindi logico che Saviano, rompendo gli equilibri, rompendo il muro del silenzio e dell'omertà, debba pagarla. Ma allora, perso per perso, perchè non reinveste anche una piccola parte dei suoi guadagni per un piccolo centro di recupero per giovani disagiati, magari proprio a Casal di Principe? Troppo?
Perchè sia chiaro a tutti, non ce l'ho affatto con Saviano, che ben raccoglie e romanza tranci di informative e rapporti giudiziari, di intercettazioni ambientali e telefoniche, e altrettanto molto bene riesce a raccontarli a persone che nemmeno avevano realmente idea di cosa potesse essere mai il cancro camorra.
Dico solo, e qui non vogliatemi male, che ha ragione un certo ministro della Repubblica Italiana, e per di più con la cravatta verde, quando dice che Saviano non è il simbolo anticamorra, ma uno dei simboli. L'anticamorra sono i tanti carabinieri e poliziotti che, rischiando la vita per poco più di 1500 euro al mese, e non per svariati miliardi delle vecchie lire come qualche scrittore, mettono realmente in gioco la loro esistenza quotidianamente; l'anticamorra è un prete lasciato solo in un quartiere della camorra, e costretto ad andare via per chissà quale vero motivo; l'anticamorra siamo tutti noi che potremmo essere capaci di essere vero simbolo per chi non crede possibile nessun cambiamento.
Non ho le profonde conoscenze che mostrate su questo blog sulle origini del Regno delle due Sicilie, non credo di poterne avere, ne credo che realmente possa mai interessarmi un così ampio discorso socio-politico-culturale, ma qualunque siano le origini che ci hanno portato ad oggi, credo che la camorra non faccia del bene a nessuno, e raccontarla possa essere non solo un'esigenza, ma una reale necessità, non perchè si possa emulare, come fa qualche giovane che mette le foto del giovane capo camorra sul cellulare, ma perchè si possa evitare, combattere, eliminare magari. Ma stare zitti no.
Saviano è solo un esempio di quanto i giovani napoletani possano essere in grado di dire la loro. E come i napoletani così anche i siciliani, i calabresi, i pugliesi, tutti con i loro prodotti tipici locali, nessuno può considerarsi immune, neanche quelli che chiamate Padani, Sabaudi, filo Savoia, o altre cose del genere. La camorra, le mafie, vanno raccontate e non mandate nell'oblio, se poi raccontando raccontando si riesce a guadagnare fior di euro, ben venga, a dispetto della capacità imprenditoriale che qualcuno del nord ci accusa di non avere.
Scusate infine se per ovvie ragioni non mi posso firmare liberamente, basterà un acronimo per poter dire che anche io ci sono.
Otello

FRATELLI

Niente di meglio di una sana e costruttiva discussione per compattare le fratellanze. Grazie per il rispetto che avete mostrato nei miei confronti.

ricevo e pubblico con piacere:

ORAZIO VASTA SCRIVE
Caro Mario,va tutto bene!
Le polemiche fanno bene,anche quando sono,diciamo,impostate irrazionalmente-Sono dannose quando sono in malafede o strumentali. Poi,ognuno è libero di pensarla come vuole.Con affetto,Orazio Vasta.

MARIO MOCCIA SCRIVE
Per certi aspetti, siccome stimo Orazio quanto te, fin dagli inizi della mia avventura duosiciliana, non ho nessuna difficoltà a chiedere scusa a te ed anche a lui, se pure lui (come te), dovesse avere equivocato il mio punto di vista. Ma vedi mio fraterno amico, io ho paura dell'infiltrazione massonica ( che quelli sono dei maledetti), e se capita, a costo di espormi anche troppo, non voglio avere "peli sulla lingua", così, per essere chiaro da che parte sto. Io posseggo alcune prove inconfutabili (ad esempio), che dietro le mafie, c'é la massoneria; così come l'ondata delinquenziale che ci arriva da fuori ( i nuovi barbari), servono sempre alla loro causa! Le scuse comunque ve le porgo senza problemi anche perché ritengo sia colpa mia non essere stato capace di farmi capire!
Forza e onore!
Mario

giovedì 23 ottobre 2008

PRODOTTI A KM ZERO

Abbiamo molte volte affrontato l’argomento prodotti a Km zero, ed altrettante volte abbiamo identificato come principale minaccia dell’economia locale i grandi magazzini e supermercati.
Descriviamo il modo in cui tale minaccia può concretizzarsi verso la nostra economia e verso chi finisce nella rete della GDO credendo di aumentare il loro volume d’affari, e ritrovandosi a veder aumentare solo il loro volume di vendita.

IL CASO PARMIGIANO REGGIANO
L’analisi parte proprio dallo scandalo che ultimamente abbiamo avuto modo di conoscere tramite i media nazionali.
Il Consorzio per la Tutela del Parmigiano Reggiano ha chiesto ed ottenuto che il governo, nella persona del Leghista Zaia, agisca in aiuto dell’economia dei consorziati.
La strategia del Governo – spiga Zaia, è divisa in tre mosse. La prima: ritireremo, attraverso l’Agea, 100mila forme di parmigiano ed altrettante di Grana Padano, che acquisteremo a prezzi di mercato…; secondo passo un tavolo con la GDO per predisporre una campagna promozionale internazionale…; terzo passo, tavolo di lavoro con GDO per soppiantare le promozioni che utilizzano il Parmigiano Reggiano come prodotto civetta, deprimendo così il valore di un prodotto….
Con un rapido calcolo, ed utilizzando il costo del parmigiano all’ORIGINE, arriveranno nelle casse del consorzio circa 28 milioni di euro per una trattativa diretta con il ministro zaia.
Il consorzio già da tempo soffre una profonda crisi interna, che ha portato alla diminuzione dei caseifici consorziati e di conseguenza una riduzione della produzione di forme di formaggio, questa operazione governativa dovrebbe portare ad una riduzione delle giacenze nei depositi del consorzio, che associata alla diminuzione di produzione su base annua, porterà all’aumento del prezzo all’origine del prodotto così come auspicato dallo stesso consorzio, aumento che già il consorzio rileva sistematicamente nel periodo di dicembre-gennaio.
Ma dunque da dove arriva la crisi del parmigiano? Certamente come tutte le industrie, risente dell’aumento del costo del petrolio, ma anche dell’aumento dei costi dei mangimi, se si va ad esaminare l’elenco dei fornitori di mangimi si può notare che fra questi vi è anche la CARGILL, di Milano (fuori area consorzio) che fa parte di quel ristretto gruppo di market Maker globali che determina il prezzo del grano nel mondo. Ma non sono solo questi i MALI del consorzio, questo è solo l’incudine.
L’aumentare in passato dei caseifici consorziati, necessitava di una strategia di marketing mirata a rafforzare il gruppo, e diventare leader nazionale dell’industria casearia che vanta il primato in italia (come fatturato) nel settore alimentare.
Si pubblicizza la bontà del prodotto, e lo si rende prodotto d’alto livello, si crea un mito. Successivamente la proclamazione di Parma a capitale del buongusto ha alimentato e nutrito una pubblicità, questa volta gratuita, del prodotto parmigiano reggiano.
Ormai si era entrati in un circuito nuovo, bisognava aumentare la produzione.
Ma, in italia qualcosa stava cambiando, i supermercati erano in diminuzione, le salumerie in estinzione, nasceva la Grande Distribuzione Organizzata, e questo rappresenta il martello per il parmigiano.

LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA
L’esistenza di membri interni alla Distribuzione Organizzata che crescevano rispetto agli altri, mostrava segni di insofferenza, causati dalla necessità da parte dei leader di avere una contrattazione più vantaggiosa con i fornitori, quindi approfittando di queste divisioni interne, l’italia è stata colonizzata dalla Grande Distribuzione Organizzata estera (Francia e Germania), che grazie alla potenza economica hanno realizzato una rete capillare su tutto il territorio nazionale, relegando le piccole catene italiane a nicchie territoriali.
Nascono gli IPERMERCATI.
La filosofia degli ipermercati è “TI VENDIAMO QUELLO CHE NON TI SERVE”, e per attuarla usano prodotti civetta, che promuovono la falsa filosofia +qualità-prezzo.
Il parmigiano reggiano è entrato in questo sistema, ed ha visto lievitare le vendite del suo prodotto a poche Centrali di Acquisto della GDO.
Promuovendo sempre un prezzo più basso, si riduce l’elasticità della domanda, concentrandola in un oligopolio da parte della GDO.
La GDO, da parte sua rappresenta ormai un cliente unico per il Consorzio, e per la legge dell’economia si sa che con l’aumentare della richiesta di un bene diminuisce il prezzo del bene stesso.
Quindi il Parmigiano reggiano si è trovato fra l’incudine dei fornitori e il martello dei clienti.
Se questo lo si confronta con quanto relazionato sul rapporto FEDERALIMENTARI – ISMEA del 2007, dove nella proiezione al 2015 si legge:
“Per i prodotti lattiero-caseari, contemporaneamente ad una crescente produzione nei paesi emergenti (Cina e India), nel periodo recente si è osservata una riduzione dell’offerta e degli stock nei paesi Ocse. Tale flessione è da imputare a cause sia strutturali ( riforma della politica di settore Ue), sia congiunturali (riduzione della mandria in Australia, provocata dalla siccità). In tale contesto, si è osservata una forte tensione sul mercato mondiale, con prezzi in aumento per burro e latte in polvere nei principali paesi produttori (Ue, Australia, Nuova Zelanda). Dato il perdurare dello squilibrio tra offerta e domanda, previsto nel medio periodo, i prezzi dovrebbero continuare a mantenersi su livelli particolarmente elevati”
Si comprende che il marcio è nella GDO.

LE MINACCE DELLA GDO ALLE AZIENDE DUOSICILIANE
Dallo stesso rapporto, (Federalimentare-ISMEA) si legge che nel Sud si riscontra una riduzione delle imprese agricole di circa il 12%, contemporaneamente si assiste ad un processo di ampliamento della dimensione aziendale media, ed è aumentata anche la produzione.
Dalla relazione Federalimentare sull’export del mezzogiorno nel 2004, si desume che “l’export dei prodotti agricoli del Sud Italia, (della Puglia Principalmente), sono largamente superiori a quella dell’industria alimentare locale, sottolineando la forte vocazione agricola delle regioni, e ne evidenzia la potenzialità. Una filiera regionale più equilibrata porterebbe infatti una maggiore valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura locale, e la trasformazione arricchirebbe certamente il tessuto economico, rendendo inoltre più articolati i flussi di esportazione.”
Quante volte nei supermercati, Ipermercati nazionali ed esteri, leggiamo sulle etichette, prodotto per X SPA di Milano dalla Y di Messina?
Pomodorini, pasta, melanzane, sono prodotti delle nostre terre che sono entrati nel circuito della GDO, e rischiano come il Parmigiano Reggiano di essere schiavi del loro unico cliente che gli imporrà costi, ricavi, giorni di chiusura, produzione minima, isinteressandosi dei costi che l’azienda fornitrice stessa subisce dalle altri multinazionali (Grano, Fertilizzanti, Petrolio).


LE MINACCE DEL GOVERNO ALLE AZIENDE DUOSICILIANE
Non vorrei mancare di sottolineare, l’interessamento del governo leghista ad aziende nel nord, sono altri soldi che arrivano sempre e solo nelle tasche dei toscopadani, alla faccia del fondo di perequazione.
Nelle Due Sicilie co sono aziende, realità produttive, ma anche piccoli produttori, che soffrono la prepotenza della GDO, e l’atteggiamento leghista e toscopadano del governo contribuisce semplicemente all’estinzione dei nostri prodotti.
Ma questo attacco non è certamente solo italiano.
Anche l’europa, prima con le quote latte, e poi con i finanziamenti per le conversioni delle colture agricole (Finanziamenti per la soppressione dei vigneti) favorisce le potenze economiche della GDO Europea, mostrando la filosofia dell’industrializzazione della produzione alimentare, e la conseguente eliminazione delle produzioni tipiche locali.


In passato ho lanciato slogan tipo “Compra prodotti a KM zero” o compra prodotti locali, ora voglio aggiungere:
PER IL BENE DELLE AZIENDE DEL SUD COMPRA PRODOTTI LOCALI COMMERCIALIZZATI DA VENDITORI LOCALI E BOICOTTA LA GDO.
Nello Esposito

mercoledì 22 ottobre 2008

ENZO RICCIO SU GOMORRA

Ammetto che non mi aspettavo tanto interessamento, ricevo e pubblico con molto piacere il commento lasciato dall'amico Enzo Riccio dallo Stato Pontificio, con una nota:
Caro Enzo, spero di aver chiarito la mia posizione con il mio post "Roberto Saviano".



Cari compatrioti,
sinceramente questo accanimento contro Saviano lo trovo inspiegabile...ed anzi lo reputo pure dannoso per la nostra causa meridionalista e duosiciliana.

Premesso che credo per tutti noi la Camorra, come la Mafia e la 'Ndrangheta ovviamente, sia un cancro da estirpare e che, anche se per tutti noi le cause prime del radicamento della mafia e della camorra vanno ricercate nella nefasta unità del 1860 (cosa che Saviano non dice...), oggi la criminalità organizzata è a tutti gli effetti il braccio armato della colonizzazione dello Stato Italiano liberal-massone al Sud.

Capisco che si possa provare fastidio per il "fenomeno" Saviano perchè troppo esposto mediaticamente...ma per quello che dice non possiamo che essere con lui, basti pensare che solo lui e pochi altri coraggiosi (tra gli altri cito A. Iacuelli) hanno iniziato a parlare tempo fa della "Terra dei Fuochi" e del disastro ambientale campano.

Io ho letto il libro "Gomorra", che trovo molto bello e ben fatto specie per i primi capitoli, un po' meno mi ha entusiasmato il film...il libro e' basato su inchieste e su fatti e solo alla fine si fa prendere un po' la mano dalla voglia di renderlo spettacolare così come il film...comunque sfido chiunque a contestare i fatti e la tesi che "tutti lo sappiamo ma non ci facciamo i soldi" mi sembra un po' troppo debole.

E' ovvio che Napoli ed il Sud non e' solo questo, come la Sicilia non e' solo mafia o la Calabria non e' solo 'ndrangheta, però un meridionalista non può chiudere gli occhi di fronte a questi fenomeni e dire soltanto che e' colpa degli altri...dobbiamo lottare anche e soprattutto NOI contro la Camorra, Mafia e 'Ndrangheta.

Vorrei concludere che e' meglio essere con un Saviano o con un Masciari che con la politica di centro-destra o di centro-sinistra di oggi ...vogliamo prendere come esempio Cosentino, politico di FI, in combutta coi casalesi!

Onore a tutti quelli che denunciano, ai pochi giornalisti (molti purtroppo non ci sono più come Siani, Fava, Alfano...)che alzano la voce...e non al piattume politico di regime tricolor-padano.

Un saluto napolitano!

Enzo Riccio

PARTITO DEL SUD - ROMA

22 ottobre 2008 13.16

ROBERTO SAVIANO

casino!
devo imparare a non parlare di cose che non ho mai letto!
io non sono un "antisaviano", poveretto lui che si è giocato la sua libertà credendo di scrivere qualcosa di utile alla società napolitana, e neanche penso che la sua morte l'avrebbe reso un eroe, ma certamente NON MI SONO BEVUTO IL CERVELLO!, mi sono semplicemente MANGIATO IL FEGATO, ascoltando che ieri la storia di Saviano è stata scritta su ben 52 quotidiani nel MONDO!!!
Non so voi ma io non vivo a Oslo, io vivo a Castellammare di Stabia, una bellissima città infangata dall'operato di gente vigliacca che commercia droga, pretende il pizzo, e ti vieta quella libertà che molte altre persone possono avere, devo aver paura di uscire con mio figlio e mia moglie per strada, devo fare attenzione a chi apro la porta, il sottoscritto è stato oggetto di svariate truffe, organizzate dalla camorra paesana con la complicità di banche e società toscopadane, sto pagando 3 avvocati che curano i miei interessi nei confronti delle banche delle società e dell'ERARIO, figurati quanto può interessarmi leggere sto benedetto libro di Saviano. Il fatto di essere coinquilino di camorristi non mi fa certamente odiare il mio paese, e mai ne parlerò male.
Bisogna semplicemente riflettere sul fenomeno Saviano, gonfiato a dismisura dalla sua casa editrice.
Certamente su quel libro ci sono scritte cose giuste come mi suggeriva Giulio LAROSA, ed altrettanto è pesante la responsabilità e l'impegno di cui si è gravato il giove cronista napoletano, ma c'era bisogno di un giovane scrittore per indagare sull'operato delle industrie del nord in combutta con la camorra? Sentivamo noi tutti la necessità di propagandare l'ennesimo lato negativo che Saviano e BEN descritto nel suo libro? sentivamo la necessità di sentire i politici che pubblicano il bilancio di esercizio della camorra, 'ndrangheta o mafia? nessuno mette in dubbio il fatto che viviamo circondati da persone che hanno fatto della prepotenza il loro stile di vita, ma sono nauseato e mai riuscirò a leggere un libro che racconta del disagio in cui vivo, ancora oggi devo sopportare i ragazzi di strada che come suoneria del telefono usano la colonna sonora del film "IL CAMORRISTA", e devo vedere che la locandina di un film che racconta di Napoli all'estero ha come soggetto principale due ragazzi che si divertono a sparare a mare!
No, non mi sono bevuto il cervello, nè tantomeno sono asntisaviano, ma avevamo veramente bisogno di Saviano?


Mario MOCCIA:
Caro Orazio, per quanto io ti stimi per il lavoro che stai facendo per la nostra causa ( comunque utile), anche se talvolta le tue posizioni sono un poco "olimpiche" ( come discendenti cioé dall'olimpo siciliano), Questa volta hai veramente male interpretato il pensiero di tutti gli antisaviano campani. Parlo per me ( napoletano d.o.c. di Benevento), però di nome Moccia, ma penso anche di interpretare il punto di vista degli altri.E' ora di finirla di fare figure di merda senza mai dire che la malapianta della camorra e della mafia, non é un costume nostro ( di noi duosiciliani tutti), e quindi compresi i siciliani... ma qui dovrei dilungarmi e scrivere un intero trattato partendo però da un autore milanese, un certo Manzoni dei "Promessi sposi" con tutta la preziosa storia che é un piccolo trattatello di mafia di potere ( don Rodrigo), che si serve dei "bravi" i mafiosetti locali, e del solito pavido don Abbondio. E siamo a Milano, non a Palermo o a Napoli! Rifletti se hai letto quel vero capolavoro e non Saviano, chi permetteva a don Rodrigo di essere quel che era? Di chi si sono serviti gli americani quando sono sbarcati in Sicilia, e con il permesso di quali autorità italiane? Ma prima ancora, chi ha consentito a Garibaldi di sbarcare in Sicilia, e chi lo ha consentito agli inglesi? Ma tu credi veramente che sia stata la mafia in prima persona? E il cazzo di plebiscito a Napoli, che ha definitivamente consacrato la presenza della camorra nelle sorti politiche, chi lo ha consentito, il cattivissimo Popolo meridionale? Ma spiegami una cosa, caro Orazio, ti ho conosciuto attraverso il tuo interessante blog, come persona lucida ed intelligente, ma ora devo chiederti: "MA TI SEI BEVUTO IL CERVELLO? Ecco, Orazio, questa é la mia risposta alla tua difesa a spada tratta di chi infama le nostre terre ed i nostri costumi. Per caso, non sarai mica un agente segreto dei servizi deviati, un provocatore? Tu parli di Pippo Fava, ma che cosa c'entra uno che faceva veramente inchiesta, contrariamente ad un certo modo di trattare la vicenda mafia del potere giornalistico ufficiale, con un "furbetto" del quartiere come Saviano? Ora, mi spieghi perché la gente del Popolo é costretta a dipendere dall'elemosina ( sostegno economico), dei camorristi? Se lo Stato, il potere politico avesse fatto per il Sud quello che andava fatto, soprattutto dopo averlo messo in ginocchio, la Gente, la nostra gente, sicuramente non avrebbe mai dovuto eccettare, né si sarebbero poste le condizioni per accettare il sostegno di Camorristi e mafiosi! Che hanno trovato libero quello spazio che avrebbe dovuto occupare il potere politico!
Orazio, ora mi sono stufato, ma voglio sperare che tu abbia capito che cosa intendeva dire Nello, e che cosa intendono dire tutti gli Antisaviano...Quantunque ti saluto con fraterno affetto e con immutata stima... tutti possiamo sbagliarci, in questo grande imbroglio nel quale siamo stati precipitati!
Mario Moccia di Montemalo




GAMORRA,SAVIANO E DINTORNI...
Riprendo integralmente dal blog www.nazionedelleduesicilie.blogspot.com del mio caro amico Nello Esposito questi interventi dell'area "neoborbonica"-"duosiciliana" -"merdionalista" sul caso "Gomorra" e del suo autore,Roberto Saviano,che,a causa di questo libro,è costretto a vivere sottoscorta della polizia per le minacce di morte ricevute dalla camorra.Chi conosce A RARIKA sa chiaramente che io e il gruppo del blog siamo e stiamo con Roberto,siamo e stiamo con tutti coloro che con i fatti denunciano la malapianta della mafia e della mafiosità. Gli interventi pubblicati da Nello sul suo blog non li condivido/condividiamo! Ma,nello stesso momento,sono contento che essi ci siano...In merito agli attacchi gratuiti e,direi,"cattivi" espressi contro la persona di Roberto mi viene spontanea una domanda: MA,VI SIETE BEVUTI IL CERVELLO?

Rispetto tutte le idee,ma,Santo Dio,come si fa ad infieire a livello personale su un giovane che rischia di saltare in aria per aver scritto un libro? A Catania,il giornalista e scrittore Pippo Fava denunciava la mafia e i suoi protettori ,e,contemporaneamente,veniva accusato, da più parti,compresi settori dell'area sicilianista,d'infangare la Sicilia e i siciliani...Pippo,poi è stato trucidato dai killer del boss Nitto Santapaola,capo di Cosa nostra a Catania!
Ripeto:MA,VI SIETE BEVUTI IL CERVELLO?
La vergogna per Napoli e per Catania,non sono Roberto-LUNGA VITA!- e Pippo...Il fango sui "duosiciliani" e sui siciliani non lo buttano gli scrittori e i giornalisti che rischiano la propria vita...La vergogna per il popolo campano è la villa-nella foto sopra-del boss camorrista Schiavone...
Oppure,la colpa di Roberto è quella di essere ancora vivo?...
Perchè,e non sarà un caso,i giornalisti che "infangano" Napoli e Catania,da morti diventano EROI...pensate che a Catania,da qualche anno,la via dov'è stato ammazzato quel "calunniatore" di giornalista,porta il nome VIA GIUSEPPE FAVA!....
Poi,è chiaro-a parte Nello che ammette di non aver letto "Gomorra" e di non aver visto il film-che questo tanto odiato libro non è mai stato letto da gran parte degli intervenuti nel blog nazione2sicilie...vero Mario Moccia?...Comunque,la lotta contro la mafia o camorra che sia passa anche attraverso l'esercizio della democrazia... e ciò è stato fatto da Nello ,e così sto facendo io... Scusate per la franchezza. Cordialmente,
Orazio Vasta .


martedì 21 ottobre 2008

A proposito di Gomorra

Pubblico due dei commenti ricevuti sul post Gomorra:

RICEVO DA MARIO MOCCIA:

Ciao Nello, se dovessi commentare il libro di saviano e soprattutto i danni che lo stesso sta creando a Napoli ed ai Napoletani, non potrei utilizzare altre parole che le tue che sottoscrivo pienamente! Ho appena finito di scrivere un libro che titola L'Italia non esiste (soprattutto se ha bisogno di un Saviano per propagandarsi nel mondo). E nel quale, all'interno, - misticamente ho espresso un pensiero identico al tuo. E siccome il libro ancora non l'ho mandato in giro, non puoi averlo suggestionato dal mio scritto.
Un abbraccio, forza e onore!
Mario
P.S. al solito non sono riuscito a postare il mio commento. te lo invio in allegato sperando possa farlo tu, se vuoi!

*SaVIANO,un “eroe” attentamente studiato a tavolino per propagandare quello che fa comodo al potere del Paese che non c'é che continua a seminare odio e bugie sulle popolazioni duosiciliane. Che la camorra, la mafia, la n'drangheta e Sacra corona unita esistano, si sapeva già, non c'era bisogno di un Saviano per capire che esiste; ma il grande scrittore ha dimenticato, forse perché troppo serrato dal business-system, di dire il perché esiste il fenomeno mafioso ( come gli altri citati), e chi sono i loro padrini! Solo in questo caso, Saviano sarebbe stato un vero Eroe!

Conosco tante persone e tanti onesti magistrati che lottano contro la camorra, e potrebbero riempire tante pagine per un intero trattato su gomorra, eppure non sono degli eroi, nè possono contare sulla potenza economica che Saviano è riuscito a costruirsi tantomeno possono doversi preoccupare di essere uccisi - come si presume - la camorra vorrebbe fare con Saviano. Per fortuna anche questa è una buon orchestrata propaganda per dare più spessore al libro ed allo stesso film, che ne hanno proprio bisogno. Saviano, attenzione, che quando la vena aurifera del tuo “giacimento” si sarà esaurita, i tuoi padrini non decidano di farti fuori sul serio, tanto per rilanciare il messaggio e far capire al mondo in quale drammatico clima deve operare la politica italiana, per rieducare i meridionali, quelli che briganti erano ieri, e briganti sono oggi! Perché che i briganti sono stati e restano il leit-motiv della ragion di stato di un risorgimento assassino! Durante il quale però – stranamente – a morire sono stati circa un milione di duosiciliani! Avrà capito Saviano con chi si è messo? Parla male di coloro nel cui stesso piatto sta mangiando. Non è propriamente un comportamento da eroi!

Saviano è diventato un personaggio della lotta alla camorra, protetto, propagandato ed elogiato anche dalle autorità Romane, che godono nel vedere esportato un loro prodotto (la camorra, come le altre mafie,) in tutto il mondo!

Tratto dal volume autobiografico “L'Italia non esiste” di Mario Moccia di Montemalo

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RICEVO DA GIULIO LAROSA

Devo in parte non concordare con quanto scritto a proposito di Gomorra.
Non ho letto il libro di Saviano ma ho visto il film, in piu' ho letto e promosso la diffusione del libro di Nazario "per fortuna che ci ho la camorra" (vedere sito Duesicilieabruzzo), un amico e collega meno famoso di Saviano, che denuncia cose estremamente simili e negli stessi termini di Saviano.
Anche qui viene data una immagine triste e senza speranza della nostra societa' e nella mia recensione questa critica circa l'assenza di qualsiasi riferimento positivo c'e' e netta.
Tuttavia va riconosciuta la veridicita' di cio' che si denuncia e anche gli esiti molto positivi che questa denuncia sta ottenendo, in particolare gli arresti e la decimazione dei Casalesi.
Nel film invece le figure positive non mancano: in particolare c'e' un giovane che dopo aver visto gli orrori del commercio di rifiuti tossici si rifiuta di continuare e affronta il faccendiere con parole coraggiose e piene di onesto amore per la sua terra.
C'e' poi il sarto bravissimo e onesto che e' costretto a cambiare mestiere e si mette a fare il camionista, insomma ci sono anche belle figure e non soltanto brutti ceffi e gente corrotta.

lunedì 20 ottobre 2008

GOMORRA

Ricevo da Virginia Lalli la seguente mail:

Cari neoborbonici,
avrete saputo che il film "Gomorra" rappresenterà L'Italia agli Oscar.
Allora se da una parte ha il merito di essere un film denuncia, dall'altra è
evidente che diffonde a livello internazionale un'immagine del Paese e
soprattutto di Napoli come una società oltre che corrotta, profondamente
immorale e di fatto sottosviluppata ( e senza rimedio) e conferma lo
stereotipo dell'italiano meramente e solo mafioso.
Allora esprimo le mie perplessità in tal senso. Si dovrebbe quantomeno
controbilanciare con qualcosa di positivo di eguale risonanza o con poderose
misure di contrasto alla criminalità e incentivi all'economia.
Diversamente quale risultato si ottiene, data la situazione.?

Virginia Lalli


Purtroppo devo condividere quanto da Te detto cara Virginia, oggi la società ci propone sempre gli eroi attentamente studiati a tavolino per propagandare quello che fa comodo al potere.
Premesso che non ho mai letto il libro di Saviano, reputandolo un mattone scemo di morale (ma questo è un mio personale parere), mi chiedo se davvero i camorristi che lo hanno condannato a morte l'abbiano letto?
Conosco tante persone che lottano contro la camorra, potrebbero riempire le pagine di 10 gomorra, eppure non sono degli eroi, ne possono contare sulla potenza economica che Saviano è riuscito a costruirsi.
Saviano è diventato un personaggio della lotta alla camorra, protetto, propagandato ed elogiato anche dalle autorità Romane, che godono nel vedere esportato un LORO PRODOTTO (la camorra) all'estero.
Nello Esposito

domenica 19 ottobre 2008

BRIGANTI SU RAI 3

RICEVO E PUBBLICO DALLA RETE DUE SICILIE:

BRIGANTI SU RAI 3

Venerdì 24 ottobre, ore 17.00, RAI 3 - Programma Geo & Geo

Dopo un lavoro di documentazione e ricostruzione estremamente complesso e delicato che ha portato le troupe televisive per mesi nei luoghi più importanti e, spesso, più impervi della nostra Patria, è stato realizzato un documentario dal medesimo titolo della nostra Mostra Itinerante: " Briganti, eroi o malfattori? ".

Sfidando le note ostilità dei cattedratici, il regista ha cercato di raccontare con obiettività la storia della reazione disperatamente violenta che il Popolo dell´ex Regno delle Due Sicilie intraprese contro la feroce invasione piemontese.

Nel diramare il comunicato stampa emesso dalla San Paolo Produzioni s.r.l., invitiamo tutti i compatrioti a dare la massima divulgazione alla notizia ed a predisporre e-mail di approvazione da inoltrare a valanga alla RAI, dopo la trasmissione, all´indirizzo: geo_geo@rai.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Abbiamo ragione di ritenere che con questo nuovo coraggioso lavoro che ha raggiunto livelli insperati di divulgazione, si è aperta una nuova e possente breccia nel muro delle menzogne risorgimentali.

Che Dio ci aiuti.

Cap. Alessandro Romano


COMUNICATO STAMPA

Messa in onda - documentario

BRIGANTI

Eroi o malfattori?

Venerdì 24 ottobre, su Rai Tre, nel corso del programma "Geo & Geo" che va in onda alle ore 17, verrà trasmesso il documentario "Briganti, eroi o malfattori?", prodotto dalla Rai, Radio Televisione Italiana, e realizzato dalla San Polo Produzioni s. r. l., per la regia di Andrea Cherubini.

Attraverso numerose testimonianze di anziani che hanno raccolto i racconti di testimoni diretti di quelle vicende, e il parere di alcuni studiosi, questo documentario intende far piena luce sul controverso fenomeno del brigantaggio.

I briganti, considerati da alcuni come volgari malfattori o incalliti criminali, da altri come una sorta di benefattori e di giustizieri, formarono numerose bande (circa 1400) in tutta l´Italia meridionale. Complessivamente furono 80.000 circa, uomini e donne, le persone che vollero ribellarsi all´invasione dei Piemontesi del 1860.

Il documentario intende far piena luce su quella guerra civile che si scatenò nel decennio successivo alla forzata unificazione dell´Italia (1860-70) e che causò centinaia di migliaia di morti (qualcuno parla addirittura di un milione), che vennero occultati dalla storiografia ufficiale per non intaccare la connotazione epica ed eroica che si volle dare al Risorgimento.

Intende, inoltre, chiarire, con obiettività, il vero significato e la reale portata di quella terribile lotta.

Dall´analisi emerge uno scenario di feroci guerriglie, di tremende repressioni, di fucilazioni, di atti di crudeltà da entrambe le parti, ma anche gesta di solidarietà, attaccamento alla propria terra, ai valori, alla Religione ed al Sovrano Francesco II.

Il documentario è impreziosito dalla limpida voce del narratore Cristian Jansante.

Molte scene d´azione sono state girate sul monte Sirente, con il gruppo teatrale "I briganti", di Secinaro (AQ), che recitano la parte di "ribelli" con un realismo sorprendente.

Pregevoli scene sono state girate a Sante Marie, Tagliacozzo, Pietrasecca, Gaeta, Caserta, San Leucio, Civitella del Tronto, Napoli ed a Bitonto con i reparti dei soldati borbonici.

Altro gruppo che ha partecipato è quello delle "brigantesse" di S. Elpidio (RI).

La fedeltà della ricostruzione storica è stata garantita dalla partecipazione diretta di Alessandro Romano, che conduce parte del documentario.

Il lavoro prodotto è pregevole per la bellissima scenografia, per la sapiente regia di Andrea Cherubini e per l´obiettività con cui è stato condotto.

giovedì 16 ottobre 2008

RECUPERO MEMORIA STORICA

Per la rinascita del Meridione


Il popolo siciliano, e del Meridione d'Italia in generale, da troppo tempo avanza a tentoni lungo una via buia, verso un futuro incerto, quasi senza speranza.

[...]

Recuperare la memoria per riappropriarci del nostro futuro.

Dario Antonio Vetrano

http://www.agrigentonotizie.it/notizie/leggi/30089/per-la-rinascita-del-meridione.html


GRAZIE GENNARO

CARLO DI BORBONE

Ricevo e pubblico da Rete Due Sicilie:

INTERVISTA

A S.A.R. CARLO DI BORBONE DELLE DUE SICILIE

Il compatriota Pasquale Zagaglia ci ha inviato un articolo, apparso sul quotidiano “Calabria Ora” del 12 ottobre 2008, che riporta un’intervista al Principe delle Due Sicilie S.A.R. Carlo di Borbone.

Cap. Alessandro Romano












lunedì 13 ottobre 2008

Commenti al congresso


al commento sul post del Congresso dei CDS di Enzo Meglio, stabiese:

"Complimenti e auguri ai nuovi eletti!
Noto con piacere un interesse crescente e diffuso in italia e all'estero intorno a questo movimento!
Nello, c'è un modo per conoscere gli obiettivi e le iniziative, a breve e lunga scadenza, programmati dai CDS?"

risponde direttamente il neoeletto segretario nazionale dei Comitati delle Due Sicilie Fiore Marro:

Carissimo Enzo innanzitutto grazie per il tuo interessamento verso i CDS.
Per quel che concerne le nostre azioni future, posso grosso modo farti un elenco temporaneo dei progetti in cantiere.
I CDS di Caserta stanno organizzando una serata teatrale presentando la mia commedia sui Briganti per l’8 novembre. Per fine anno precisamente il 27 dicembre allestiremo una messa in nome dell’ultimo re delle Due Sicilie Francesco II.
Per il 2009 alcune delle nostre iniziative saranno: La presentazione dell’annullo postale dedicato a Ferdinando II nel 150° anno della sua scomparsa, in collaborazione con il Compatriota Guglielmo Di Grezia organizzeremo le convocazioni e l’allestimento della Nazionale delle Due Sicilie che si presenterà ai mondiali di calcio delle nazioni senza Terra del 2010, per settembre ci sarà la prima festa delle Due Sicilie sulla falsa riga della Pontida dei legaioli, politicamente ci stiamo ancora confrontando con l’Mpa per scorgere se sussistono margini per una sinergia alla pari.
Nel frattempo ciò che preme di più è naturalmente ingrossare le fila del reggimento CDS fino a farlo divenire un esercito, per tanto ti invito ad entrare in squadra a te ed a tutti gli innamorati delle Due Sicilie.
Fiore Marro

sabato 11 ottobre 2008

FALSITY

Quanti sono i soldi che versiamo nelle casse del governo colonizzatore e che vengono spesi secondo criteri non confacenti alle proprie idee?
non credo di dover pagare le gabelle sabaude per pagare i debiti contratti dall'alitalia, come non credo che tutti sti reality e programmi spazzatura che la tv di stato ci costringe a sovvenzionare con il pagamento del CANONE OBBLIGATORIO PER TUTTE LE FAMIGLIE ITALIANE rispecchino i gusti televisivi degli italiani.
la televisione evidentemente è l'unica cosa che rispecchia lo stato, ci costringono a pagare qualcosa che fa comodo solo a loro per propagandare il volere di stato.
Oggi, sabato 11 ottobre, a riprova del mezzo di propaganda che lo staterello italiano ha a sua disposizione, il terzo canale della televisione di stato ha mandato in onda un servizio sulla glorificazione di garibaldi da parte degli ungheresi, che gli hanno dedicato una piazza con tanto di mezzobusto.
Addirittura il giornalista voleva far passare per patrioti italiani quegli ungheresi che combatterono al fianco del nizzardo per sconfiggere i borbonI (qualcuno gli spieghi che si dice Borbone).
paghiamo le tasse per avere in tutte le città italiane una piazza dedicata al nizzardo;
paghiamo le tasse per celebrare un vigliacco, delinquente, latitante richiamato all'ordine dalla Massoneria per svolgere per loro i compiti più sporchi;
paghiamo lo stipendio al presidente della repubblichetta, Napolitano manda anche i messaggi d'amore alla celebrazione al nizzardo tenuta dal GOI;
ma pagare il canone ad una televisione di stato che va a ricercare in una nazione estera dei falsi eroi di nazionalità ungherese mi sembra troppo.
Perchè il giornalista di RAI3 non dice come Garibaldi stesso il 5 dicembre 1861 definì i suoi 1000 "tutti generalmente di origine pessima, con radici genealogiche nel letamaio della violenza e del delitto".
Il peggior governo che possa esistere è quello che cerca consensi in altri paesi per propagandare nel proprio quello che la maggioranza del popolo non vuole sentire.
Brava italia, brava RAI3, per contrastare l'epoca della tV spazzatura hanno inventato un nuovo format: FALSITY
Nello Esposito

MARIO MOCCIA COMMENTA IL CONGRESSO CDS

il fraterno compatriota MARIO MOCCIA, coordinatore dei Comitati Due Sicilie del triveneto scrive a NazionedelledueSicilie per commentare il congresso dei Comitati tenutosi a Caserta il 5 ottobre scorso.

Ciao Nello, al solito, non riesco a postare il mio commento. Come mai? Vedi tu. Lo incollo qui di seguito...

Amici compatrioti, mentre mi compiaccio per l'elezione "bulgara" di Fiore Marro cui ho personalmente contribuito, dalle chiare note esposte dal Segretario Nazionale riconfermato plebiscitariamente, si evince con chiarezza un aspetto importante e determinante, per i nostri futuri obiettivi. A prescindere dal nostro sostegno ad un partito, quello dell'MPA, riunito - peraltro attorno ai CDS, mi sorge spontaneo un pensiero che qui voglio ribadire proprio in funzione di una nuova, prossima iniziativa culturale. Noi Duosiciliani che ci siamo resi conto che dovevamo riprenderci la nostra dignità in primis, non siamo un partito: "Siamo ( ed é chiaro), una Nazione".
La Nazione delle Duesicilie!
m.se Mario Moccia di Montemalo