martedì 28 ottobre 2008

UNA DELLE 350 BANDE

Ricevo e pubblico, in risposta al mio post 350 Bande, la lettera del Segretario dei Comitati Due Sicilie Fiore Marro:

Carissimo Nello
Come da te richiesto ho letto e riletto l’intervento inviatoti da questo tuo conoscente, che in un primo momento mi ha trovato molto partecipe per alcuni suoi passaggi ma che poi rileggendolo invece mi ha dato la consapevolezza che il cammino è ancora lungo da fare, perché un’accusa è un’accusa ed un rimprovero è un rimprovero, ci sono cose che personalmente non posso accettare visto che dovrei essere in questo caso una capobrigante almeno dal punto di vista di questo tuo lettore.
A questo punto cosa dovremo fare dunque? Tornarcene tutti a casa? Questo potrebbe essere anche un buono spunto di riflessione. Chi ci sarà dopo di noi? Noi così disgregati, così incostanti eppure ancora gli unici a lottare. Noi l’ultimo brandello di speranza, si gli unici ed ultima pazzi in un mondo di senzienti.
350 bande? Ma perché non 450 o 1000?
Credo certo che il confronto sia il sale per la crescita della nostra giovane comunità, ma penso pure che ciò che accade da sempre in questo nostro mondo è che non anche le pulci fanno la tosse ma TUTTE le pulci che si avvicinano alla Causa la fanno e pure molte volte in maniera esagerata e questo dopo il lungo tirocinio che mi contraddistingue non mi trova disponibile ad essere accondiscendente ad accettare imputazioni che dovrebbero essere magari prese per salutari bacchettate per spronarci a dare una rotta diversa al nostro lavoro, questo finora non è riuscito a nessuno, quindi ripeto cosa dobbiamo fare starcene tutti fermi fino a quando non arriva il Messia o il Garibaldi al contrario?
Queste lettere, queste situazioni assieme a quella di chi sta nell’attesa di momenti migliori sono le cose che più mi fanno incazzare maledettamente, si incazzare, perché al contrario di chi si preoccupa della mancanza unitaria delle “bande”, altri invece si fanno il cosiddetto per le contrade del mondo, cercando di risvegliare l’orgoglio e l’identità perduta del nostro popolo quindi chi si perde in bizantinismi armonici farebbe meglio a dare un contributo fattivo alla lotta, altro che balle!
Non siamo al fronte, né alla macchia, la guerra che stiamo facendo non è una guerra d’arme convenzionale e una guerra di nervi, di resistenza. Noi non siamo briganti, noi siamo solo gli ultimi innamorati della nostra Patria perduta, con le loro debolezze, con i loro errori, con le personali bassezze ma che con enormi sacrifici personali stanno tentando di dare un apporto per un Sud migliore, commettendo sbagli ed orrori ma che almeno ci provano.
Il Sud ha avuto sempre i suoi briganti, anche nel periodo borbonico, ed anche adesso ci sono briganti e briganti, come non si riesce a capire ciò me lo risolvo perché in molti non vivono l’interno del nostro cosmo ed allora mettono assieme Crocco e Frà Diavolo, Ruffo e Musolino, Ninco Nanco con Giuliano, qui stiamo parlando del futuro della nostra Nazione, delle Due Sicilie non della Macedonia! Le armi ed i tempi sono cambiati, la nostra gente è diversa dal popolo di allora, bisogna inserirsi nel sistema per farlo implodere da dentro o qualcuno crede che si possa vincere con qualche archibugiata? Di quali bande da unire parliamo qui? La gente si unisce attorno ad un progetto perché sente il bisogno di farlo.
Gli approcci ed il dialogo con la politica nazionale italiana e con le istituzioni sono un fatto naturale non viviamo mica su Marte, poi come quasi sempre accade se le condizioni non ci convengono si ritorna sui nostri passi, punto! Ripeto non siamo sugli spalti di Gaeta, purtroppo qui la lotta si fa con le armi dei nostri tempi che sono pazienza e forza di volontà e fede, infinita fede.
Chiunque vuole dare forza alla voce flebile delle Due Sicilie è bene accetto da qualunque posto, sito, movimento, raggruppamento sente il bisogno di farlo e personalmente è il benvenuto.
Il resto è nebbia!
Forza e onore
Fiore

Devo onestamente dire che la lettera della amica Praiese mi ha profondamente colpito, e come me anche altre persone.
In tutta onestà immaginavo una discussione ben più partecipata, ma nelle ultime due settimane abbiamo dimostrato che è più facile prendere spunto da argomenti di carattere nazionale per accusare liberamente chi esprime un proprio pensiero, che cercare di giustificare gli attacchi che riceviamo, e credo che su questo punto non possiamo che dar ragione a Praia a Mare, non siamo UNITI neanche nel difenderci.
In merito all’unità dei movimenti, proprio stamattina chiacchieravo con un amico che mi ha fatto notare come persone che di base ideologica, non hanno niente in comune, come possono essere Berlusconi, Bossi e Fini, (o piuttosto Veltroni, Pannella e Di Pietro), si siano uniti in un'unica forza politica che rappresenta uno dei due lati dell’italia.
Oggi posso ritenere che le uniche divergenze che ho riscontrato all’interno del nostro mondo sono di natura calcistica, (danno ricevuto dagli inglesi subito dopo l’unità d’italia), eppure sembra che i noi fratelli non ci riconosciamo!
Non credo che la generazione attuale del nostro mondo sia tanto intelligente da capire il tempo che sta buttando in inutili lotte interne per la autorità indiscussa di questo o quel partito.
Io nella mi STUPIDITA’ ho scelto di condividere il progetto dei Comitato due Sicilie, per identificare il mio pensiero, per non essere un IGNAVO, per la voglia di confrontarsi che caratterizza le persone che compongono il movimento, per gli intenti dei Comitati che ben concordano con la mia voglia di RINASCITA CULTURALE,
Quanti come me hanno deciso di dedicare il loro impegno ad un progetto di un partito o movimento che lotti per la rinascita economica del sud, sono sempre e comunque da apprezzare, come ancora oggi apprezziamo le gesta di ognuno dei briganti di quelle Benedette 350 Bande.

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