martedì 16 giugno 2009

COLONIA DEI FERROVIERI

Promettere, cercando di non dimenticare nessuno che possa godere di un progetto, protrarre la discussione fino alla campagna elettorale ed iniziare i lavori solo dopo la rielezione a Sindaco di Castellammare di Stabia, Questa è politica!!!
Si tira in ballo nuovamente l’ex colonia dei ferrovieri, si propone di farla diventare o un centro per anziani (Voti!!!) o un ostello per la gioventù e centro per la cultura destinato ai giovani stabiesi (altri voti!!!) o un super albergo di lusso (guadagni sicuri per le casse comunali e buon merce di scambio per …voti!!!)
La politica, anzi il pensiero dei politici è volto solo ai consensi elettorali, ed a conferma di quello che dico si può constatare come negli ultimi periodi, alla luce dei risultati elettorali, si vedono le alleanze/riappacificazioni fra vari partiti stabiesi.
Poco importa se già è stato deciso cosa dovrà diventare l’ex colonia dei ferrovieri, (chissà forse vedremo fra 4-5 anni un bel HOTEL MARRIOT STABIAE, albergo superlussuoso, chissà forse il Sindaco ha già contattato qualche albergatore che nella nostra zona rappresenta qualche catena alberghiera per constatare la fattibilità del progetto) , l’importante è recuperare consensi elettorali aprendo un dibattito cittadino, e coinvolgendo il popolo in una discussione pilotata.
La ricerca di consensi politici con la realizzazione di opere pseudopubbliche, porta benefici fittizi ai cittadini, che vedono nuove strutture ma non possono trarne benefici diretti, magari anche passeggiando la dove prima c’era uno spazio aperto.
Per esempio con la delocalizzazione delle risorse turistiche, Marina di Stabia, si lascia nel centro cittadino il porto industriale, (tendenza opposta a tutte le realtà di riqualificazione del water front di diverse cittadine europee), quindi da una parte un oasi di ricchezza non fruibile vista la posizione infelice (stiamo parlando quasi di Torre Annunziata!!!) ed un'altra inaccessibile ora e dopo la ristrutturazione perché è, e sarà sempre, luogo di carico e scarico merce dalle navi (il porto ed i sottoservizi sono strutturati per questo), quindi non si può parlare di una riconversione turistica della città se prima non si creano i presupposti, anzi si distrugge quello che di buono c’era.
La “donazione” di parte del litoraneo pubblico “ex calce e cemento” a società con sede legale al nord per la realizzazione di altri spazi chiusi alla cittadinanza, anzi al popolo stabiese.
Palazzo Reale. Troppo lontano per poter promettere alla popolazione qualcosa di concreto, meglio scaricare le pene alla Regione Campania!!!
In ultimo con la realizzazione del futuro albergo superlusso “ex colonia dei ferrovieri” si occluderà un ulteriore spazio che forse andrebbe sfruttato diversamente.
Ma cosa farne allora dell’ex colonia dei Ferrovieri?
Vista la posizione e la struttura, creata per essere ricettiva, sarebbe difficile prevederne un utilizzo diverso, ma sicuramente qualcosa per la popolazione può essere fatto.
In diverse città Europee sono nate le residenze di sviluppo, studio e compagnia.
In effetti sono luoghi in cui gli anziani, ancora fisicamente autosufficienti vanno ad abitare, ed in cui trovano come coinquilini giovani non sposati ed in cerca di prima casa. I primi coltivano il proprio orto, insegnando ai secondi l’arte dell’agricoltura, o l’arte della professione da loro esercitata in passato, mentre i secondi ricambiano regalando il proprio tempo libero, per fare la spesa, per sbrigare una pratica burocratica, o magari per un po’ di compagnia per vedere una partita di calcio in televisione.
L’ente cittadino avrà il compito di controllare, stabilire le condizioni per accedere al servizio ed effettuare costantemente (in alcuni casi sono stati realizzati uffici in loco) il mantenimento di tali requisiti, e naturalmente la banca del tempo è un requisito a cui i giovani e gli anziani non possono sottrarsi per accedere alla residenza.
Certo questa è solo un idea, sono sicuro che a tanti potrebbe piacere, ma “i tanti” non sono la politica, sono semplicemente il popolo.
Nello Esposito

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