martedì 23 marzo 2010

DIRETTIVA BOLKESTEIN – MORTE DEI PRODOTTI A KM ZERO




È fatta, venerdì il governo ha approvato la direttiva europea denominata Bolkestein, sulla libera circolazione dei servizi nell’ambito europeo.

Per qualcuno una buona occasione di crescita, per altri la totale e definitiva estinzione del piccolo imprenditore.

Benché, nella disamina mediatica della direttiva, l’esempio più famoso fu quello dell’idraulico polacco che avrebbe destabilizzato il mercato francese, bisogna vedere l’aspetto da tutt’altra prospettiva.

Prendiamo per esempio il salumiere sotto casa, che da decenni è in crisi per la prolificazione in tutto il territorio nazionale dei centri commerciali, che hanno dato opportunità alla GDO (grande distribuzione organizzata) di crescere sotto il profilo economico e contrattuale, diventando da liberatori a monopolisti del mercato.

Purtroppo per il povero idraulico polacco ci sarà poco da fare, perché anziché circolare liberamente nel territorio europeo per offrire i suoi servizi, sarà costretto, pena il fallimento, ad essere inglobato come manovale in una delle grandi aziende che possono offrire servizi di costruzione e manutenzione su tutto il territorio europeo a prezzi sicuramente più bassi rispetto alle piccole aziende.

Così oltre agli idraulici, chi rischia l’estinzione grazie alla direttiva Bolkestein?

Per esempio tutti i venditori ambulanti, o chi ha una concessione per la vendita nei mercati rionali.

Bene con questa direttiva, i centri commerciali e la grande distribuzione organizzata, varcheranno le porte delle città. Infatti se fino ad oggi, i centri commerciali, per ragioni urbanistiche e di spazio, sono sempre stati costruiti nelle zone periferiche, ora possono acquistare licenze per la vendita nei mercati rionali, per la buona pace del piccolo commerciante.

Questo, è un attacco alla piccola economia locale, il salumiere diventerà banconista, il fruttivendolo sarà assunto come trasportatore, i ragionieri, non avendo più clienti, diventeranno impiegati dell’ufficio commerciale di zona delle grandi multinazionali che invaderanno le nostre strade.

Questo per qualcuno significa più scelta e maggior risparmio per i consumatori, ma in questa liberazione dei mercati si cela la MORTE economica delle nostre terre. Il banconista, il trasportatore, l’impiegato, continueranno a vivere e spendere, incrementando però la potenza economica di società che non risiedono nelle nostre città, che diventeranno sempre meno produttive e sempre più colonie da sfruttare.

Nel sud italia esistono più di settantacinquemila bancarelle, che fine faranno?

Si riuscirà a comprare un prodotto a km zero, una volta che la GDO invaderà anche i mercati rionali?

Questi sono gli interrogativi che i governatori delle regioni si devono porre prima di approvare una direttiva che già il governo italiano ha recepito senza nessuna modifica.

Nello Esposito

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