venerdì 19 marzo 2010

POLITICI D’ONORE – LA MALAVITA NELLA POLITICA DEL SUD

La magistratura indaga nel meridione passando a setaccio tutte le liste delle candidature alle prossime elezioni comunali e regionali, il sospetto, fondato, è che la malavita abbia inserito all’interno dei partiti uomini d’onore per poter meglio “governare”, economicamente e politicamente a proprio favore, la loro “zona di competenza”.

Ma è forse una novità l’interferenza e la connessione fra politica e malavita?

È forse un discorso che riguarda solo gli ultimi anni?

Uno stato, quello italiano, fondato nel 1860 grazie all’aiuto di chi allora erano semplici guappi di quartiere, e poi nominati, dai piemontesi invasori, prefetti, questori, o poliziotti, quali aspettative può avere? O meglio, non deve scandalizzarsi se un deputato viene eletto grazie ai voti della malavita.

L’eroe dei due mondi, (quello che la coscienza contemporanea definirebbe un volgare mercenario al soldo della mafia) colui che ha dato inizio 149 anni fa all’invasione del meridione, Giuseppe Garibaldi, incaricò Liborio Romano (un altro eroe nazionale) di creare i presupposti per un ingresso trionfale nella capitale partenopea, e questi prese accordi con Tore ‘e Crescenzo, (fresco di carcere) nominandolo Capo della Polizia.

I vari picciotti di Tore ‘e Crescenzo, tutti con la coccarda tricolore perché poliziotti, forti della loro prepotenza, fecero piazza pulita di tutte le persone “criminali” (quelli che difendevano la loro città) ed accolsero il loro CAPO DEI CAPI, Giuseppe GARIBALDI. In seguito approfittarono del loro status di uomini di legge, per dare il via a traffici illeciti o meglio il contrabbando. Quando qualcuno non voleva essere disturbato in perquisizioni bastava dichiarare “è rrobb e zi peppino” riferito appunto a Giuseppe Garibaldi.

Successivamente, quando il popolo meridionale, stanco dei soprusi e delle razzie che il sud aveva subìto dall’unità d’italia, iniziò ad aggregarsi in gruppi ci fu un nuovo accordo stato-malavita, quando il movimento democratico cristiano, per imporsi politicamente nel sud, prendeva accordi con gli uomini che avevano più potere in un sud agricolo, coloro che gestivano l’erogazione dell’acqua nelle campagne, uomini di potere e d’onore.

Accordi fra Massoneria e Malavita, mediati dai veri picciotti italiani, ovvero quelli che noi conosciamo come politici, sono state le basi su cui si è stata fondata l’Italia, ed oggi, SOLO OGGI, i picciotti, vogliono mostrarsi estranei a questi accordi.

Art. 1

L'Italia è una truffa secolare, fondata sull’inganno.

La sovranità appartiene alla massoneria, che la esercita nelle forme politiche ed oltre limiti della Costituzione.

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