venerdì 28 maggio 2010

CAVIE!

L’italia è sempre stata un laboratorio politico europeo. Ho usato il termine laboratorio, non come nobilmente è stato usato più volte negli ultimi anni dai politici nostrani, ma inteso come termine per identificare un posto dove si elaborano esperimenti e si catalogano le reazione delle cavie. Noi italiani per l’europa, siamo le cavie!

Nell’ultima tornata elettorale, per gli europei, è stata più fragorosa la vittoria della Lega che la sconfitta di nicolas sarkozy.

Ma oltre all’aspetto politico, anche se di rilevanza internazionale, vengono presi in esame anche gli aspetti economici.

L’italia, per la cultura apatica e sottomessa degli italiani, è la nazione dove si può enfatizzare la dose da sperimentare per constatarne gli effetti estremi.

Gli interessi economici degli europei hanno ingigantito da prima la GDO (grande distribuzione organizzata – la parola mi ricorda tanto la “nuova camorra organizzata” di cutolo) creando per il popolo italiano (almeno per gran parte di quello meridionale) unico luogo per acquisto di beni di prima necessità. Giusto per non commettere spudoratamente i loro interessi, hanno creato vari loghi per dare una parvenza di concorrenza, (auchan, conad, coop, carrefur, ecc.) anche se dietro ci sono solo due centri GDO italiani.

In primo luogo questo ha comportato una predominanza sul mercato di pochi, riuscendo a governare il mercato della domanda e dell’offerta a loro piacimento, costringendo fornitori ad applicare i prezzi da loro richiesti ed i clienti a comprare quello per loro più vantaggioso.

La loro massiccia presenza, comporta inoltre una pressione maggiore nell’influenzare le abitudini della vita dei cittadini, valutandone, come se fossimo tutti cavie, le reazioni a politiche da adottare in altri luoghi.

L’ultimo confronto, ha provocato un quasi incidente diplomatico, ma forse era tutto voluto politicamente.

Gli israeliani, mi riferisco ai politici, sono, come sempre, padroni del mondo e come tali si comportano, la riconferma di questo loro ruolo è l’atteggiamento di sudditanza del resto del mondo, che condiscendono a tutte le volontà del governo ebreo. Guai infine a paragonare qualsiasi strage alla, purtroppo vera e tragica shoah, ma in genere tutto e tutti non possono ritenersi degni di poter criticare qualsiasi cosa rientri nell’aspetto ebro o intacchi la sovranità di Israele.

Come proprietari dei territori a loro affidati, a discapito dei palestinesi, hanno ben pensato (sempre i politici israeliani) di estendere i loro territori anche nella più fertile zona palestinese. Atteggiamento che gli è costata anche la TIMIDA reazione di ammonimento da parte della UE.

Per accordi commerciali, e per la solita sudditanza, Israele può esportare i suoi prodotti in europa non pagando dazi doganali, agevolazione valida per i prodotti provenienti dai territori LEGALI di Israele.

L’invasione Israeliana nei territori fertili ha dunque arrecato notevoli vantaggi economici, incrementando la dose di ILLEGALITA’ che il governo israeliano è abituato a compiere.

Alcuni centri commerciali italiani hanno ben pensato di non vendere i prodotti commercializzati dalla Agrexco, la principale esportatrice di prodotti da Israele. Salvo però, ribadire che era una scelta commerciale per prodotti fuori stagione.

Ancora una volta una scelta imposta dalla GDO. Ma se per una volta fosse il popolo a decidere?

Se per una volta il popolo meridionale decidesse di non comprare più i prodotti di tutte le società del nord che sfruttano i territori occupati del meridione per trarne vantaggi ILLEGALI?, se per una volta i pugliesi comprassero l’olio dal frantoio sotto casa, anziché andarlo a comprare all’Auchan da un produttore che impone il prezzo delle olive agli stessi agricoltori pugliesi? Se per una volta il pomodoro di Vittoria, venisse coltivato per i siciliani? Se per una volta ogni meridionale si rendesse conto che per una svolta del sud, bisogna comprare I PRODOTTI DEL SUD?

Uno dei punti che segnano il NON SVILUPPO di un territorio è proprio l’imposizione ed il favorire della prolificazione dei centri commerciali di smercio monopolistici della GDO.
Guardandoci dall'alto sembriamo tante cavie, che girano nelle gabbiette che i nostri scienziati hanno predisposto.

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