mercoledì 5 maggio 2010

NON DIMENTICHERO' I 150 ANNI DI UNITA'

Come si può dimenticare…, una violenza che ancora è in atto.
150 di violenze, fisiche, morali, sociali ed economiche.
Me ne fotto del nizzardo, dei SaBoia che ancora oggi chiamiamo principi, sono episodi avvenuti nel lontano 1861, scritti da ottusi giornalisti dell’epoca, padri degli ottusi e prezzolati giornalisti di oggi.
ma bisogna riflettere sulle parole del presidente napolitano (carica politica che vale come il 4 alla briscola) “bisogna riflettere da dove veniamo, cosa eravamo, cosa siamo diventati, e dove andremo”
Bhe! al Sud avevamo ricchezza ed industrie, non conoscevamo emigrazione, e la mafia era un semplice problema di “guapperia”.
in 150 anni, sono state chiuse le fabbriche, ostacolato l’economia rurale, favorito l’emigrazione, e dato ampio potere alle mafie del sud; le realtà produttive che nel corso dei 150 anni si sono formate, o erano ben radicate nel territorio da poterle trasportare al Nord, come è stato fatto nel 1861, sono state statalizzate prima, e privatizzate poi, a favore (con costributi statali) degli imprenditori del nord; La più grande Banca d’italia (il banco di Napoli, è stato REGALATO ai piemontesi); il Sud italia è un enorme bacino sfruttato dall’economia settentrionale, dove attinge forza lavoro, e guadagni facili grazie all’eterna EMERGENZA MERIDIONALE; ancora oggi nel sud italia si aprono siti produttivi di industrie settentrionali che sfruttano gli incentivi statali, e che magicamente chiudono dopo 5 anni.
dove andremo? con il federalismo fiscale il sud italia morirà prima economicamente e poi socialmente, si stanno creando i presupposti per una rivoluzione che potrà scoppiare nel corso dei primo 5 anni di federalismo.
E’ bene ricordare che il sud italia, grazie ad enel, telecom, fiat, eni, assicurazioni, supermercati, ecc. versa nelle casse del nord più di 60 miliardi di euro ogni anno (alla faccia della palla al piede!!!)
COME POSSO DIMENTICARE 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA!!!
Nello, dal territorio occupato del meridione d’italia

Nessun commento: