venerdì 16 maggio 2008

EPILOGO GORI


Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? (Cicerone)

Fino a quando i cittadini duosiciliani sono disposti a vedere i loro beni svenduti per legge in mano alle imprese toscopadane?

Fino a quanto sono disposti a subire il senso di colonialismo?

Il giorno 14 maggio, come annunciato, si è consumato l'ennesima sconfitta dei politicanti locali (vecchi e nuovi), si sono visti sottrarre un bene da loro gestito, per volere dello stato. Come il capocamorrista manda i suoi delinquenti a farsi versare il pizzo dalla brava gente, così lo stato italiano, per mano del luogotenente (Galli) ha mandato le sue imprese a fare razzia dei nostri beni.

E inutile piangere, sulle schede votate, sono i cosiddetti nostri rappresentanti che in parlamento studiano come guadagnare più soldi e potere a discapito dei cittadini.

E pensate che nel 2007 è stato approvato alla camere dei deputati un subemendamento alla legge bersani a firma dei verdi bonelli e trepiccione il cui corpo principale narrava: La titolazione delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata a enti pubblici.

Nello Esposito





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