sabato 25 ottobre 2008

350 BANDE

Ho ricevuto una mail, permettetemi di non divulgare il suo nome come richiesto da questa mia amica, ma voglio condividere con voi la tristezza delle parole pronunciate dalla ragazza di Praia a Mare.


Egregio Sig. Nello Esposito,
Io seguo da molto tempo le cose che lei scrive su questo blog, e le trovo interessanti, non voglio farle un complimento, ma la immaginavo più “vecchio” per i contenuti dei suoi articoli, e la pubblicazione della sua foto mi ha spinto a scriverla, immaginando che un giovane e sempre più aperto al dialogo ed al confronto.
Venerdì, seguendo il suo consiglio, ho visto la trasmissione Geo&Geo, quella sui briganti. Molto interessante, ma le voglio riproporre una frase che è rimasta impressa nella mia mente:
“Le bande dei briganti erano circa 350 in tutto il meridione, e qualcuna di essere raggiungeva anche le 400 unità, ma non esisteva un coordinamento unitario...”
Prima di continuare le voglio fare una piccola precisazione, grazie a lei la mia curiosità sulla storia delle mie regioni è aumentata e mi ha portata a leggere una quantità enorme di documenti e libri sul periodo florido del Regno delle Due Sicilie, Grazie.
In questo mio viaggio all'interno della storia ho capito che il Regno è finito nel 1799, considerando Ferdinando II e Francesco I non all'altezza della guida di una nazione grande come quella da loro guidata. Il primo si è concentrato, giustamente sull'industrializzazione ed il progresso, venendo meno in termini di democrazia e senso di stato, e cosa FONDAMENTALE per la fine del Regno, non ha saputo tramandare a suo figlio il senso di capo di stato, mancanza dovuta al tardivo, repentino e, suo malgrado, obbligatorio inserimento del suo diretto discendente alla vita politica. Lo stesso Francesco II, cresciuto all'ombra della madre, non è stato capace e non per colpa sua, di gestire e governare un paese che tramava alle sue spalle già prima della sua nascita.
Detto questo, ma sono opinioni che posso derivare dalla mia scarsa conoscenza storica, voglio farle notare come quella frase pronunciata all0interno di una trasmissione, possa essere riferita perfettamente alla situazione odierna in cui viviamo.
I prodotti a Km zero mi hanno portato a visitare il suo blog, e da lì è iniziato tutto. Ho lincato suoi suoi amici, e sugli amici degli amici, e sui conoscenti degli amici degli amici, ecc. ho passato giornate intere davanti allo schermo di questo computer, e sono giunta a questa conclusione:
“Le bande dei briganti erano circa 350 in tutto il meridione, e qualcuna di essere raggiungeva anche le 400 unità, ma non esisteva un coordinamento unitario...”
Mi scusi se sono franca nello scriverle.
Vi rendete conto che siete voi stessi a distruggere il vostro sogno. (diventato anche il mio per colpa sua)
Mi perdoni se do la colpa solo a chi scrivo ma penso sia meglio così anche se sono accuse rivolte a tutti i suoi amici, Lei Nello Esposito, è la rovina del mio, anzi nostro sogno “Duosiciliano”, appartenere ad un movimento, la configura come brigante agli ordini di un capo brigante, ma essere una delle 350 bande non vi porterà mai a sconfiggere “I MILLE” politici che incontrerete! Provo pena per Lei, come ho provato pena per i volti di quei briganti uccisi mentre difendevano la propria patria.
Comitati Due Sicilie, MIS, Insorgenza, Partito per il Sud, Per il Sud, Lega Sud, Alleanza Meridionale, e tutti quelli che non ho nominato sono semplicemente i Crocco del XXI secolo, pronti a saccheggiare nel buon nome della propria patria, Vi alleate con MPA, con la Lega (e dico con la Lega), qualcuno addirittura con Mastella, e tutto questo nel buon nome della PATRIA?
In cosa hanno fallito i Briganti? Forse proprio nel coordinamento unitario? Forse nella più squallida forma di individualismo e sete di potere? Forse nella filosofia del meglio un uovo oggi che una gallina domani?
Gian Battista Vico scriveva “Corsi e ricorsi storici” Lei ha addirittura scritto un post con questo titolo, eppure ancora oggi, voi che siete i divulgatori della nostra storia non avete tratto nessun insegnamento da essa.
Mi perdoni se sono stata scortese, e non educata, ma non si può credere in qualcuno se non si ha il diritto di alzare la voce.
Praia a Mare

8 commenti:

Anonimo ha detto...

La gentile lettrice ha PERFETTAMENTE RAGIONE! ci connota, infatti, un esasperato individualismo e "padreternismo" (male endemico)che rende vana ogni pur nobile iniziativa degli oltre 270 movimenti DISPERSI E DISPERSIVI, associazioni e partitucoli pseudo- SUDISTI!
marina salvadore
http://blog.libero.it/lavocedimegaride

Anonimo ha detto...

Questa ragazza merita un commento.
Mi sono preso degli improperi perchè
da anni predico una unità che taluni
ritengono impossibile (anche perchè
alcuni di noi ancora si gingillano
tra prodi e berlusca!!!) ma questo
non mi fa perdere di vista la realtà.
Un amico calabrese dice che ci hanno
cambiato il DNA e non riusciamo
per questo a prendere coscienza.
Io dico solo che la trasmissione
del 24 ottobre 2008 ha solo un
precedente: una trasmissione a puntate
mandata in onda alle due di notte
qualche anno fa. Tutto qui.
Il resto si chiama falsificazione
storica, mitologia, denigrazione.
I nostri insegnanti, i nostri ragazzi
i nostri intellettuali, i giornalisti
hanno studiato sui sussidiari
e si vergognano del loro paese.
Ma internet ha distrutto la gerarchia
delle fonti 3e la verità dilaga e
nessuno la potrà fernare.
Geo & Geo è solo un prima passo.
Abbiamo fede, non facciamo prendere
dallo scoramento - noi non faremo
la fine di Crocco (che comunque
aveva una banda di 2000 uomini).
Abbiamo imparato la lezione.
Zenone di Elea

Anonimo ha detto...

Lo schiaffeggiamento all'individualismo meridionale da parte della ragazza di Praia a Mare è l'ennesima testimonianza di chi rinnova la sua coscienza alla luce della rivisitazione storica e che, come me alcuni anni fa, non si spiega il disgregato mondo 'duosiciliano' che lo vede alla pari della lotta partigiana operata dai briganti.
Non credo ci siano arrampicatori sociali nelle compagini meridionaliste(?), ma più probabilmente degli individualismi con varie sfaccettature che non riescono a limarsi, o perchè, forse, ci si aspetta ancora l'arrivo di un Messia che unifichi tutto e tutti, e molti nuovi 'patrioti', aspettando alla finestra osservano e scartano ora la 'carne' e ora il 'pesce', con il risultato che alla fine non si è nè carne e nè pesce. Quindi io credo, che bisogna lanciarsi nella mischia, non creando un altro gruppo, ma infoltendo le file dell'associazione e/o partito in cui si pensi di dare qualcosa, in questo modo se ci sono egoismi individualistici, come dice la ragazza, passeranno in minoranza e si avrà più possibilità di aggregazione il più presto possibile. I colori delle divise ce li potremo scegliere con calma ed in piena libertà dopo la creazione del nostro nuovo stato.
Antonio Iannaccone
http://napoilitania.myblog.it/

Anonimo ha detto...

POCHISSIME PAROLE,
perchè non siete capaci di lottare insieme per un unico scopo?
il popolo meridionale, non riuscirà mai a vedere in voi, partitelli da 300 voti, e movimentucci lecchini, i liberatori della partia!!!
Nello sei grande perchè hai aperto ultimamente il tuo blog ai commenti anonimi, favorendo chi come me non vuole essere indicato come l'accusatore.
A.Caiano
'o munaciello e Napoli

Unknown ha detto...

Questo post è perfetto ed arriva con tempismo perfetto!
Ora, però, non limitiamoci soltanto a richiamare ciò che è saputo e risaputo. Certo siamo disorganizzati, magari in competizione e contrapposti, ma non serve alla causa: pensiamo alle soluzioni!!!
Io provo a dare le mie...
Concordo con Praia a Mare: MPA, Lega e Mastella non servono ad aqcuisire visibilità. La visibilità viene dallo scendere in strada, organizzare stand, avvicinare le persone, allargare la base (e non il vertice...).

Conni Castellano ha detto...

Ragazza di Praia a Mare ,non disperiamoci.
Sicuramente dobbiamo prendere atto della realtà sconfortante e inequivocabile del nostro individualismo ormai suicida .A cosa è dovuto ? Mi sono data questa risposta che è lontana nel tempo ma è la radice su cui si sono via via sovrapposte altre circostanze negative : noi meridionali non siamo portatori dello spirito di quelle orde selvagge che con armi e cariaggi migravano compatte verso il mitico Sud, spirito che le portava ad identificare nel gruppo il senso della solidarietà e la prospettiva del reciproco soccorso. Questo legame con la comunità noi non lo abbiamo (lo avevamo e lo abbiamo perso ? mah… ) e “gli altri “si presentano come un ‘entità estranea con cui misurarsi. Tutto ciò purtroppo è ormai nel nostro DNA.
Non solo ; le vicende storiche hanno accentuato il divario sociale ed economico tra la nostra gente al punto che il progresso dei singoli spesso viene visto tramite lo sfruttamento cieco e selvaggio di tutti gli altri anche mediante la coercizione e la sopraffazione fisica .In questa ottica si spiegano i fenomeni malavitosi , camorristici ed altri ,prime vittime tra le vittime ,che pagano il potere e il benessere con l’angoscia di una vita precaria .
Ma allora che possiamo fare ?Intanto diffondere con tutti i mezzi la verità che piano piano si fa strada . Pensa che io ho insegnato per 25 anni la storia dettata dai vincitori rendendomi complice di questa sciagurata falsificazione ! e poi entrare in un gruppo meridionalista ,non importa quale e lavorare .! I nostri “capi briganti”, prima o poi , COSTRETTI dall’evidenza dei fatti e dei FALLIMENTI,troveranno una strada comune e la mia terra , LA NOSTRA TERRA , non sarà più un luogo di cui vergognarci .
Costanza Castellano

leuvian ha detto...

Lo scrivo, l'ho detto e ribadito - come ospite - anche all'ultimo congresso dei CDS : è indigeribile e non condivisibile, pure a fronte d'un'urgenza di rappresentatività politica, il volersi alleare con chi è a sua volta alleato con i nemici del Sud come la Lega Nord. Bisogna farsi più forti, unirsi, per non fare i portatori d'acqua di gente come l'MpA o Alleanza Federalista. Vi sareste alleati all'epoca con Mazzini che era d'accordo con Cavour, Garibaldi e i Savoia? Ma sembra non ci sia niente da fare e con giustificazioni fumose e risposte inevase si va verso una figura davvero peregrina!
Andrea Balìa

Anonimo ha detto...

l individualismo esasperato di noi duosiciliani ci condanna ad un endemica inconsistenza culturale e di presenza sociale.io sono un filoborbonico sfegatato ma mi rendo conto che dovremmoadottare nelle nostre battaglie politiche e culturali una bandiera per il meridione napolitano indipendente dal vessillo pur glorioso borbonico