lunedì 27 ottobre 2008

commenti alla lettera 350 bande

La gentile lettrice ha PERFETTAMENTE RAGIONE! ci connota, infatti, un esasperato individualismo e "padreternismo" (male endemico)che rende vana ogni pur nobile iniziativa degli oltre 270 movimenti DISPERSI E DISPERSIVI, associazioni e partitucoli pseudo- SUDISTI!
marina salvadore
http://blog.libero.it/lavocedimegaride

25 ottobre 2008 17.52
Anonimo Anonimo ha detto...

Questa ragazza merita un commento.
Mi sono preso degli improperi perchè
da anni predico una unità che taluni
ritengono impossibile (anche perchè
alcuni di noi ancora si gingillano
tra prodi e berlusca!!!) ma questo
non mi fa perdere di vista la realtà.
Un amico calabrese dice che ci hanno
cambiato il DNA e non riusciamo
per questo a prendere coscienza.
Io dico solo che la trasmissione
del 24 ottobre 2008 ha solo un
precedente: una trasmissione a puntate
mandata in onda alle due di notte
qualche anno fa. Tutto qui.
Il resto si chiama falsificazione
storica, mitologia, denigrazione.
I nostri insegnanti, i nostri ragazzi
i nostri intellettuali, i giornalisti
hanno studiato sui sussidiari
e si vergognano del loro paese.
Ma internet ha distrutto la gerarchia
delle fonti 3e la verità dilaga e
nessuno la potrà fernare.
Geo & Geo è solo un prima passo.
Abbiamo fede, non facciamo prendere
dallo scoramento - noi non faremo
la fine di Crocco (che comunque
aveva una banda di 2000 uomini).
Abbiamo imparato la lezione.
Zenone di Elea

25 ottobre 2008 22.52
Anonimo Antonio Iannaccone ha detto...

Lo schiaffeggiamento all'individualismo meridionale da parte della ragazza di Praia a Mare è l'ennesima testimonianza di chi rinnova la sua coscienza alla luce della rivisitazione storica e che, come me alcuni anni fa, non si spiega il disgregato mondo 'duosiciliano' che lo vede alla pari della lotta partigiana operata dai briganti.
Non credo ci siano arrampicatori sociali nelle compagini meridionaliste(?), ma più probabilmente degli individualismi con varie sfaccettature che non riescono a limarsi, o perchè, forse, ci si aspetta ancora l'arrivo di un Messia che unifichi tutto e tutti, e molti nuovi 'patrioti', aspettando alla finestra osservano e scartano ora la 'carne' e ora il 'pesce', con il risultato che alla fine non si è nè carne e nè pesce. Quindi io credo, che bisogna lanciarsi nella mischia, non creando un altro gruppo, ma infoltendo le file dell'associazione e/o partito in cui si pensi di dare qualcosa, in questo modo se ci sono egoismi individualistici, come dice la ragazza, passeranno in minoranza e si avrà più possibilità di aggregazione il più presto possibile. I colori delle divise ce li potremo scegliere con calma ed in piena libertà dopo la creazione del nostro nuovo stato.
Antonio Iannaccone
http://napoilitania.myblog.it/

26 ottobre 2008 1.04
Anonimo Anonimo ha detto...

POCHISSIME PAROLE,
perchè non siete capaci di lottare insieme per un unico scopo?
il popolo meridionale, non riuscirà mai a vedere in voi, partitelli da 300 voti, e movimentucci lecchini, i liberatori della partia!!!
Nello sei grande perchè hai aperto ultimamente il tuo blog ai commenti anonimi, favorendo chi come me non vuole essere indicato come l'accusatore.
A.Caiano
'o munaciello e Napoli

26 ottobre 2008 14.20
Blogger megliovincenzo ha detto...

Questo post è perfetto ed arriva con tempismo perfetto!
Ora, però, non limitiamoci soltanto a richiamare ciò che è saputo e risaputo. Certo siamo disorganizzati, magari in competizione e contrapposti, ma non serve alla causa: pensiamo alle soluzioni!!!
Io provo a dare le mie...
Concordo con Praia a Mare: MPA, Lega e Mastella non servono ad aqcuisire visibilità. La visibilità viene dallo scendere in strada, organizzare stand, avvicinare le persone, allargare la base (e non il vertice...).

26 ottobre 2008 16.19

1 commento:

Mario Moccia di Montemalo ha detto...

questo di vincenzo di Meglio è il miglior commento, al quale mi associo, solo che - comunque - ci vuole un coordinatore; scendere in strada, mettere in piedi dei gazebo, va bene, ma la gente che formerà la base, ha bisogno di sapere che cosa si vuole, e chi sono quelli che lo vogliono. Questo é il punto!
Risorgimento duosiciliano
il promotore