lunedì 28 aprile 2008

100 ANNI PIU' IMPORTANTI DI 225!?!

Il 3 aprile la Fincantieri SpA ha festeggiato i cento anni di attività del suo più grande stabilimento, quello di Monfalcone.

La Fincantieri celebra la storia e i successi di questo stabilimento con una grande mostra: “Cantiere 100, cent’anni di navi a Monfalcone”.
L’esposizione, che è stata inaugurata lo scorso 27 marzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

In una azienda, che punta sul consolidamento economico basato sulla tradizione cantieristica, pubblicizza i 100 anni di Monfalcone dimenticandosi i 225 anni del Cantiere di Castellammare di Stabia.

Infatti nel 1783 il ministro del Re Ferdinando IV, Giovanni Edoardo Acton (da non confondere con il vigliacco che permise lo sbarco a Marsala da parte di Garibaldi), individuò nell’area stabiese, già ricca di materia prima e maestri d’ascia, il sito ideale per la realizzazione del Regio Cantiere Navale in grado di dotare la Regia Flotta di nuove navi, e da allora a Castellammare di Stabia, operavano i cantieri navali più importanti e tecnologicamente avanzati d’Italia. In questo cantiere fu allestita la prima nave a vapore, il Real Ferdinando, 4 anni prima della prima nave a vapore inglese. Da Castellammare di Stabia uscirono la prima nave a elica d' Italia e la prima nave in ferro.

Tutto ciò fino al 1861, quando gli invasori toscopadani si impossessarono delle tecnologie e delle menti in esso presenti (considerate che il primo ingegnere si laureò a Milano solo nel 1870, mentre il Regno delle Due Sicilie era florido di menti eccelse) per allestire e dare vita ai cantieri navali al Nord.

Forse tutto questo è stato dimenticato dalla Fincantieri, e dalle istituzioni locali che nascondendosi dietro la partitocrazia toscopadana, non riescono a dare vita alla rinascita culturale che può risollevare le sorti della nostra terra, non riescono a dare vita ad una mostra o un museo sulle realtà che grazie ai loro avi hanno reso grande il Regno delle Due Sicilie, regalando ai propri votanti solo iniziative mediocri e anonime, che gli garantiscono la permanenza sulla poltrona al palazzo.

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