martedì 1 aprile 2008

CHE MANGI?

L'interesse mostrato da tutti i duo siciliani sparsi per la penisola italica per il post ATTACCO ALL'ORO BIANCO, sprona il blog NAZIONEDELLEDUESICILIE ad approfondire il discorso.

Inizio con l'esprimere piena condivisione per quanti mi hanno scritto in merito alla gelosia da parte dei produttori toscopadani per il prodotto bufalino, simbolo della fragranza e genuinità dei prodotti delle Due Sicilie, anche se non possiamo affermare (per mancanza di documenti) l'interessamento economico o logistico per un eventuale spostamento della produzione nella (politicamente nominata) capitale del buon gusto Parmense della mozzarella di bufala.

Mi preme precisare che, come ho letto e tradotto dall'organo di stampa governativo della Corea del Sud, il blocco delle importazioni nei paesi orientali della mozzarella di bufala campana, è stato effettuato per il procurato allarme da parte degli organi di stampa internazionali.

Gli organi di stampa internazionali, sono quelli politicizzati italiani sulla quale si legge quello che il governo ed opposizione vuole, e quelli internazionali che ricopiano pari pari gli articoli in lingua toscana delle testate italiane, o si avvalgono di corrispondenti in italia che, italiani o stranieri, vengono sponsorizzati ed indirizzati dalle correnti politiche italiane.

Nell'effettuare le ricerche per quanto ho scritto sopra, mi sono imbattuto in altre notizie che hanno turbato la mia tranquillità in merito alla qualità dei cibi che giornalmente ingurgitiamo.

Dalla camera di commercio italo-cinese ho estratto l'elenco delle aziende italiane che lavorano nel settore alimentare ed hanno sedi produttive nel territorio cinese. Tali aziende, che in italia vendono prodotti di qualità, si avvalgono del vantaggio economico ricavato dal basso costo della manodopera locale producendo con macchinari italiani e materia prima ricavata dalle coltivazioni cinesi.

Successivamente volendo riscontrare tracce di importazione dei loro prodotti nella nostra nazione, ho scoperto una nota del Inforamtore agrario che nell'anno 2004 scriveva ... Tuttavia, nei primi mesi del 2003, l'importazione ad un prezzo competitivo, ma di qualità inferiore di concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina verso l'Italia è aumentato del 75% e del 20% di tutti i prodotti trasformati a base di pomodoro... Mentre nell'anno 2007 uno studio della Coldiretti faceva emergere che ... Nel 2007, il valore totale delle importazioni di prodotti alimentari provenienti dalla Cina è quasi raddoppiato (+78%)...

Si consideri, nel contesto, che la Cina non ha sottoscritto il trattato di Kyoto, si consideri che in Cina la richiesta di petrolio sta subendo una crescita esponenziale, si consideri che le norme igieniche in Cina non sono certo paragonabili a quelle delle aziende italiane, si consideri che già l'anno scorso in italia ci fu un caso di sequestro di aglio contaminato proveniente dalla Cina, si consideri che, almeno il sottoscritto, in tutta la mia vita non ha mai comprato un tubetto di pomodoro concentrato.

Dunque, o le abitudini culinarie degli italiani sono cambiate tanto da giustificare gli incrementi riscontrati nell'importazione del concentrato di pomodoro ed aglio dalla Cina, o negli ultimi anni i supermercati toscopadani ci stanno abbuffando di sughi pronti, primi piatti pronti, e tutto quanto è pronto, che se da un lato abbreviano la fatica di cucinare, dall'altro sono tutte preparate (leggete gli ingredienti) con concentrato di pomodoro ed aromi naturali. Certo il commento delle massaie (mammà compresa) è si ma io in 5 minuti ho accontentato tuo padre, ma cosa si mangia mio padre...ehm...booooo!

Come ultima tegola che cade sulle vostre certezze in merito alla qualità dei cibi che i supermercati toscopadani ci vendono, è giusto segnalare che la Sanità Marittima di Venezia (e spero esista anche negli altri porti) già da tanti anni è attiva nel valutare e segnalare i sequestri di alimenti provenienti dalle nazioni estere. Tali segnalazioni fanno capire che nessun impresa, grande o piccola che sia, è stata immune da sequestri per merce non idonea al mercato italiano. Infatti si può leggere tra le tante segnalazioni pubblicate dall'ente, anche di una notissima marca di dolciumi italiana che in data 06/06/2000 era destinataria di un carico di zucchero proveniente dalla Polonia, che non è stato ammesso all'importazione per presenza di anidride solforosa. Un altro esempio? Una nota marca di caffè di Torino, che vanta conoscenze in paradiso, in data 14/04/1998 era destinatario di un carico di caffè crudo, non ammesso all'importazione per Ocratossina. Continuo? Una nota ditta di produzione di conservati sottolio con sede in Pistoia, in data 08/03/2002 gli veniva bloccato un carico di funghi in salamoia proveniente dalla CHINA KINGDOM IMP.EXP Co Ltd per la presenza di spore di clostridi, solfiti riduttori (400UFC/GR)... Non voglio continuare ad elencarvi tutte le tipologie di alimenti sequestrati e le rispettive motivazioni, anche perché sono nomi scientifici a me sconosciuti che ho semplicemente trascritto dalle segnalazioni che ho letto.

Questo vi faccia però comprendere l'atteggiamento delle TV e dei giornali italiani, che in occasione dell'allarme diossina nelle mozzarelle di bufala campana, hanno pubblicizzato e consigliato l'acquisto dei prodotti che vengono venduti dalle grandi catene di distribuzione (i supermercati toscopadani), i quali, per legge, sono esenti dallo specificare sulla confezione la tracciabilità delle materie prime utilizzate nella loro lavorazione, riuscendo a venderci anche tartufi sottolio toscani realmente prodotti in Cina.

Nello Esposito

Nazione delle Due Sicilie


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