Ricevo dal compatriota Orazio Vasta, un triste intervento sull'ultima tragedia del lavoro. Io aggiungo che purtroppo l'economia italiana, disastrata da 147 anni di cattiva gestione, porta alla speculazione delle aziende che si ripercuote sui tentativi di abbassare i costi di produzione, e quindi, lavoro sommerso (una piaga che colpisce maggiormente il sud italia ma i grandi numeri di evasione si vedono soprattutto al nord), tagli dei costi delle forniture e servizi che gli enti o le grandi aziende affidano a subappaltatori, la mancanza di professionalità dei tecnici incaricati per la coordinazione dei lavori che ad un costo inferiore assicurano la presenza della figura professionale stabilita dalla legge, ecc.
Insomma penso che in termini di sicurezza c'è troppa burocrazia e pochi controlli, si creano nuove figure professionali solo per istituire legalmente un capo espiatorio in caso di infortunio, ma si fa troppo poco per cercare di evitare altre tragedie.
Mi unisco al dolore che ha colpito le famiglie di Mineo.
La morte di sei operai avvenuta a Mineo è una delle tragedie del lavoro più gravi degli ultimi anni. Solo l'incendio alla Thyssen Krupp di Torino, il 6 dicembre 2007, ha avuto un bilancio più pesante (sette morti); mentre la dinamica della tragedia ha qualche analogia con quella accaduta il 3 marzo 2008 a Molfetta, quando furono cinque persone ad essere uccise dalle esalazioni durante i lavori di pulitura della cisterna di un camion.
Ecco alcuni dei più gravi episodi di questa GUERRA DEL LAVORO,VERO E PROPRIO MASSACRO DI PROLETARI,che si svolge sui luoghi di lavoro,e che interessa tutte le "regione" d'Italia...a riprova,che LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI non conosce confini...
8 gennaio 2007 - Due operai muoiono a Pegognaga (Mantova) dopo una caduta nell'imbuto di un silo di una azienda agricola, durante operazioni di pulizia.
12 marzo 2007 - Due operai romeni muoiono travolti dalla ghisa fusa nella Fonderia Anselmi, a Camposampiero (Padova).
16 marzo 2007 - Padre e figlio muoiono a Cogollo di Tregnago (Verona), uccisi dalle esalazioni provenienti dalla cisterna in cui si erano calati per eseguire lavori di manutenzione.
23 aprile 2007 - Una fabbrica di fuochi d' artificio esplode a Gragnano (Napoli); muoiono il titolare e due nipoti che lavoravano con lui.
11 maggio 2007 - Due morti, e 32 feriti, per un'esplosione in una fabbrica di fuochi d'artificio a Piane di Montegiorgio (Fermo).
24 maggio 2007 - A Correggio, due muratori sono uccisi dal crollo del muro di un vecchio fienile da ristrutturare.
18 giugno 2007 - Il crollo di un cornicione di un albergo in ristrutturazione a Ischia travolge un'impalcatura: muoiono due operai romeni.
6 dicembre 2007 - Incendio alla Thyssen Krupp a Torino: sette operai, fra i 26 e i 54 anni, muoiono nel giro di 24 giorni. È il più grave incidente degli ultimi anni.
18 gennaio 2008 - Due operai addetti ai lavori di pulizia della stiva di una nave a Porto Marghera (Venezia) muoiono asfissiati dalle esalazioni di gas.
6 febbraio 2008 - Quattro persone, tutte appartenenti alla stessa famiglia, muoiono nell'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio nel comune di Orvieto.
3 marzo 2008 - Cinque persone muoiono a Molfetta (Bari) per le esalazioni liberatesi durante la pulitura della cisterna di un camion. Nella cisterma muoiono tre dipendenti e il titolare dell'azienda 'Truck center', calatisi successivamente nella cisterna nel tentativo di salvare i colleghi, mentre un altro lavoratore muore in ospedale il giorno seguente.
16 aprile 2008 - A Cornate d'Adda, due operai dipendenti dell'azienda Masterplast muoiono per l'esplosione di un macchinario per la lavorazione della plastica; le vittime sono un italiano ed un cittadino del Burkina Faso. Un terzo operaio resta ferito.
22 aprile 2008 - Il titolare di un'azienda di trasporti e un suo parente muoiono folgorati in un incidente a Schiavonia d'Este (Padova),mentre lavorano alla pulizia della cisterna di una betoniera.
11 giugno 2008- A Mineo(CT) ...
Orazio Vasta/a rarika
1 commento:
Carissimo Gennaro,nel ringraziarti per la visibilità che hai dato al mio intervento,colgo l'occasione per INVITARE I LAVORATORI a non SVENDERE PER UN TOZZO DI PANE AMARO LA PROPRIA VITA!
Santo Dio,non è possibile che i proletari si facciano massacrare perchè RIBELLARSI significherebbe magari perdere il posto di lavoro. E perdere la vita? Lasciare i propri bambini senza papà? Le mogli seza futuro?
I proletari DEVONO PRETENDERE la sicurezza sul posto di lavoro,OVUNQUE e COMUNQUE!
Che fare?
I proletari ritornino a fare i proletari,ad occuparsi delle proprie vite,a lottare contro gli sfruttatori e i loro lacchè. Ritornino a prendere nelle loro mani la propria soggettività politica consegnata nelle mani di una sinistra italiana asservita agli interessi politico-economici di un SISTEMA,il SISTEMA ITALIA,che da Mestre a Mineo,continua a massacrare il proletariato!
BASTA!
Un fraterno abbraccio. Orazio Vasta
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