martedì 17 giugno 2008

… a proposito di politica, cosa c’è da mangiare?

Molte volte abbiamo criticato l’assistenzialismo che le regioni del mezzogiorno pretendono dallo stato sabaudo, ed altrettante volte i governi hanno ascoltato l’allarme lanciato dai politici di casa nostra per varare misure atte a rilanciare lo sviluppo ed il rilancio dell’economia meridionale. Illo tempore venne istituita la famosa Cassa per il Mezzogiorno, che grazie agli investimenti creò la gran parte degli acquedotti esistenti nel sud italia, mentre notizia di pochi anni, i vari governi si impegnano a predisporre il terreno, in termini di incentivi fiscali, alle imprese che vogliono investire nelle aree disagiate del mezzogiorno, per esempio l’istituzione del credito di imposta, strumento adottato anche dalla Tess dell’area vesuviana, che ha fatto nascere molte industrie nell’area torrese-satbiese, mentre ora con la Visco-Sud, si chiede di aumentare del 30% i 64 milioni di euro di incentivi previsti, ed addirittura la possibilità dei crediti di imposta ad erogazione automatica, con la possibilità che tali crediti possano essere utilizzati per il versamento dell’IVA.

Tutto questo, ha portato solo ad uno sviluppo temporaneo della produzione al Sud, basti vedere le imprese che sull’onda degli incentivi fiscali hanno creato o rilevato industrie al Sud, e quante di queste, dopo aver terminato il periodo di grazia regalatole dallo stato, stanno chiudendo i battenti lasciando i lavoratori e le relative famiglie con un pugno di mosche.

Non ultima la Meteco, multinazionale che ha usufruito degli incentivi della Tess, aprendo un sito produttivo a Torre Annunziata negli anni novanta, e che oggi chiude abbandonando al proprio destino 50 famiglie. Che abbia chiuso la cartiera di Pompei è un conto (vedi post di febbraio), ma che oggi chiuda un sito produttivo che opera nel campo della coibentazione (tanto di moda oggi che si parla di involucro edilizio e risparmio energetico nelle costruzioni) è un chiaro segno che si è voluto regalare a determinate imprese milioni e milioni di sgravi fiscali.

Dopo il furto subito 147 anni fa delle tecnologie presenti nel Regno delle Due Sicilie, oggi i governi stanno operando per rubarci anche i sogni e l’onore. Peggio del rubare c’è solo il rubare facendo credere che aiuti.

I soldi vanno con i soldi e o’ can morseca o stracciat.

Per rilanciare realmente la produttività nelle regioni delle Due Sicilie, bisognerebbe rivedere le aliquote IRAP, investire nella lotta alla criminalità, incentivare fortemente gli imprenditori del Sud che investono al Sud, snellire la burocrazia per la creazione e gestione delle imprese, investire nella ricerca e sviluppo (attualmente i fondi sono destinati prevalentemente alle regioni del Nord), creazione di un canale preferenziale dedicato alle imprese locali nella partecipazione agli appalti pubblici, alleggerimento delle aliquote fiscali dei beni, servizi, e produzioni commercializzati nello stesso ambito regionale.

Nello Esposito

http/nazionedelleduesicilie.blogspot.com

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