venerdì 30 gennaio 2009

BRITISH WORKERS


Quando nel 1869, il canale di Suez venne aperto, ci fu una rivoluzione nel trasporto navale da e per l'Asia. La massonica Inghilterra aveva da tempo intravisto l'importanza di avere sotto controllo il traffico marittimo nel Mediterraneo, colonizzando da prima Gibilterra e poi Malta, ma il vero obbiettivo non erano i due piccolissimi ma strategici territori, il loro vero obbiettivo, era la conquesta economica del Regno delle Due Sicilie.

Oltre al controllo dei traffici marittimi, cosa portava gli interessi anglo-massoni a concentrarsi sulla caduta dei Borbone?

Oltre alla crescente “simpatia” dell'impero russo per la vivacità economica delle Due Sicilie ed alla famiglia regnante, è bene ricordare che la Sicilia in piena rivoluzione industriale, copriva con i suoi giacimenti il 90% della produzione mondiale di ZOLFO, e poco prima dell'invasione piemontese i Borbone gli tolsero la gestione dei giacimenti.

Ma fu proprio la presenza a Marsala degli inglesi, proprietari di grandi vitigni nella zona, che consentì lo sbarco dei mille, finanziati proprio dai massoni inglesi, e di lì l'invasione del Regno delle due Sicilie e la caduta dello Stato Pontificio, quest'ultimo protagonista dell'annoso conflitto Massoneria-Chiesa.

Questo schematico riepilogo di un disastro vecchio di appena 148 anni, mi riporta ad oggi, con società inglesi presenti ancora in tutto il nostro territorio, compagnie assicurative che si fregano i nostri soldi, la falsa moda che irrompe con la loro volgarità nei nostri negozi, petrolieri che vengono ad inquinare le nostre terre, si sono imposti come lingua ufficiale internazionale, nonostante sia una delle meno parlate nel mondo, loro che hanno infuso la mentalità esterofila a milioni di persone per trarne vantaggi, una famiglia reale che cade a pezzi e nulla ha da trasmettere ai suoi sudditi se non falsità, tradimenti, violenza, microcriminalità e non ultimo il razzismo mostrato dal principino nei confronti del popolo arabo.

Proprio questo sentimento è meglio diffuso nel popolo inglese, che ti guarda di traverso quando tu, turista fai da te, nel chiedere informazioni sbagli una parola, o come ultima notizia ascoltata al notiziario di oggi 30 gennaio.

Una cittadina protesta per l'arrivo di una impresa italiana vincitrice di un appalto per l'ampliamento di una raffineria dei francesi della TOTAL, la presenza di operai italiani (circa 300) che sono dipendenti della società hanno fatto infuriare i disoccupati inglesi, che si sono visti fregare una buona opportunità di lavoro.

La protesta contro l'arrivo di operai italiani sul sito della raffineria Lindsey Oil, nell'est dell'Inghilterra, si estende a macchia d'olio in tutto il Regno Unito.

All'origine della protesta un appalto di 220 milioni di Euro dato dai francesi ad italiani e portoghesi, e subito Lincolnshire le proteste si sono estese in Scozia Galles ed in altre regione dell'inghilterra.

Ma come proprio loro che hanno lottato per la libera circolazione dell'economia all'interno dell'Europa.

Anzi come dicevo prima, la rabbia dei disoccupati inglesi, è degenerata nel loro sentimento più ricorrente, xenofobia.

Arrivati ad un certo punto, dopo che hanno diffuso il peggior virus massonico nel mondo, era difficile che, benché si definiscono fratelli, non vi si ritorcesse contro nel momento del bisogno.

La decantata crisi economica mondiale ha avuto certamente il primo effetto, si sono rotti gli equilibri, quella che ieri era una superpotenza protetta dalla stabilità della propria moneta, oggi vede diminuire la differenza di valore con la divisa europea, si cerca di correre ai ripari con commesse affidate ad imprese più economiche, e quindi straniere, ma il popolo tanto fiero di sentirsi ENGLISH, è pronto per tutto questo?

Un paese sempre dominante, che sta per crollare sulla pochezza del loro potere, come si confronterà con la prossima invasione economica che sconvolgerà il modo di esistere degli ENGLISH?

Con tutta probabilità uno dei paesi danneggiati dal potere massonico nel 1860, sta gongolando... e non per forza l'ex Regno delle Due Sicilie.

Nello Esposito



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