Riporto di seguito la lettera che il Sindaco Vozza, ha scritto in risposta all'articolo sulla stampa padana, dove Castellammare di Stabia era usata come paragone negativo in merito a spreco di denaro pubblico in consulenze esterne.
Non voglio entrare nella polemica politica, ma semplicemente sottolineare che lì, in padania sono pieni di esempi negativi, Torino, Milano, Venezia ecc. eppure si impegnano a propagandare ancora l'arretratezza ed il disagio del Sud.
Ma se il Sud è stato già nel 1860 vittima di un invasione scaturita proprio dalle falsità che la stampa dell'epoca diffondeva, perchè ancora oggi si ostinano a parlarne male? hanno in mente ancora un altro genocidio?
La lettera:
Castellammare, padani invitati dal sindaco Vozza (a sue spese)
Il gesto d'ospitalità dopo una polemica sulla trasparenza
Balàbi - La nostra intervista sulla “questione consulenze” alla capogruppo consiliare leghista di Ballabio, più unico che raro comune della valsassina lecchese amministrato da una civica di sinistra, ha sollevato una vivace polemica dal Resegone… al Golfo di Napoli. Il sindaco di Castellammare di Stabia, rinomata località turistica del Napoletano citata nell’articolo ci ha scritto per difendere la reputazione della sua città. Nei giorni scorsi, infatti, l’intervista alla leghista Alessandra Consonni è stata ripresa dai media locali, compreso un quotidiano che ha parlato a sproposito di “offese leghiste”, e sbandierata dall’opposizione di Castellammare come la dimostrazione della cattiva fama guadagnata dalla località campana. A questo punto il sindaco Salvatore Vozza ha indirizzato ad Alessandra Consonni, al nostro direttore Giulio Ferrari e all’autrice dell’intervista una lettera che, di seguito, pubblichiamo integralmente.
ESEMPIO NEGATIVO. “Ho appreso con un certo stupore – scrive il sindaco - che la città, che ho l'onore di amministrare dal 2005, è stata citata nell'articolo in oggetto (intervista al consigliere Alessandra Consonni, pubblicata il 14 gennaio 2009, ndr) quale esempio negativo in fatto di consulenze elargite dalla pubblica amministrazione”. “Credo proprio – continua - che sia la giornalista che ha redatto l'intervista, sia la capogruppo leghista del Comune di Ballabio abbiano preso un abbaglio, facendo un pessimo servizio all'informazione. Si sono, infatti, basate sul pregiudizio che vuole le pubbliche amministrazioni sprecone e clientelari e hanno citato Castellammare di Stabia a sproposito, senza verifica alcuna di quello che veniva scritto”.
FUORI DAL SEMINATO. “Nel mio Comune, infatti – aggiunge Vozza -, non c'è alcun ricorso esagerato alle consulenze esterne, come potranno verificare direttamente il consigliere Consonni, la giornalista Frascini e il direttore Ferrari se vorranno accettare il mio invito a trascorrere qualche giorno a Castellammare di Stabia. A mie spese, ovviamente. Non potrei mai permettere, infatti, che – conclude il primo cittadino - le limitate risorse pubbliche del Comune siano in alcun modo sprecate”. Una lettera simpatica, anche “signorile”, ma abbondantemente “fuori dal seminato”, come rileva Alessandra Consonni nella sua riposta al sindaco di Castellammare.
SIGNORILE REPRIMENDA. “Non posso fare a meno di apprezzare – risponde la capogruppo leghista anche a nome del nostro direttore – la signorilità della sua reprimenda, scevra d’ogni vittimismo o permalosità, conclusa da un simpatico invito”. “Tuttavia mi pare che la polemica sia uscita dal seminato, come si suol dire. Nell’intervista citata – precisa la Consonni – non viene per nulla attribuita al suo Comune la maglia nera in fatto di consulenze. Il discorso è molto semplice: si parte da un ipotetico paesino del golfo di Napoli (non certo Castellammare di Stabia che è una popolosa città) per paragonarlo a un’altra realtà di piccole dimensioni ma completamente diversa: il comune montano di Ballabio. Ebbene, da nord a sud, dalla montagna al mare, c’è una sola legge per l’assegnazione degli incarichi: quella che consente il sostanziale arbitrio del sindaco e che può impedire a un valido professionista di lavorare per un’amministrazione comunale se non è nelle grazie del primo cittadino”.
PUBBLICA SELEZIONE. “Non metto pregiudizialmente in dubbio – prosegue l’esponente leghista – che a Castellammare non via sia un ricorso esagerato alle consulenze: il nocciolo della questione, tuttavia, non è di merito ma di metodo. Noi, dal nostro paesino di Ballabio, chiediamo una legge che renda obbligatoria l’assegnazione delle consulenze con pubblica selezione e con la rotazione dei professionisti, escludendo chi in passato abbia già ricevuto incarichi. Se la vostra amministrazione attuerà di regola questi principi di trasparenza, sarò la prima a riconoscere che il Comune di Castellammare di Stabia ha bagnato il naso a molte amministrazioni padane, e allora sarete un termine di paragone assolutamente positivo”.
IL GESTO DELLA SALVATO. Un confronto che, precisa Consonni, più avanti nell’intervista c’è stato. “E’ vero che a un certo punto dell’intervista – ricorda – è venuto fuori il nome della sua città. Per trasparenza, si è detto, Ballabio a livello di Castallemmare di Stabia. Ebbene, credo sia stato un po’ come un riflesso condizionato, perché in molti è rimasto il ricordo del gesto di Ersilia Salvato, l’ex sindaco della vostra città che dichiarò di aver lasciato i Ds visto che nessuno dava ascolto al suo allarme sui rischi d’infiltrazioni camorristiche nell’amministrazione comunale. Una denuncia simile, da parte di un sindaco, non è cosa da poco. Ecco –conclude Alessandra Consonni, che ribadisce di non aver voluto attaccare l’attuale amministrazione a cui augura buon lavoro - come mai è venuta in mente Castellammare, ed ecco perchè la necessità di scelte limpide deve essere considerata un’urgenza ovunque condivisa, a partire da quegli incarichi che dispensano denaro pubblico”. Articolo di Elsa Franscini - www.ilpadano.com
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