venerdì 9 gennaio 2009

Napoli, te voglio bene assaie

Una domenica mattina come tante, mi è tornata alla mente quella della mia fanciullezza quando mi svegliavo con mia mamma che alle otto del mattino era già al lavoro vicino ai fornelli per preparare il sugo della pasta e mio padre che armeggiava con la manopola della radio per sintonizzare la frequenza giusta dove stavano trasmettendo “Te voglio bene assaie”.
Benché questi ricordi siano ben radicati nella mia mente, difficilmente posso far ascoltare a mio figlio quelle canzoni che riempivano di gioia le mie domeniche. dove sono finite queste canzoni? oggi esiste qualcuno che mi possa regalare quelle stesse emozioni della canzone di Sacco e Campanella?
Eppure ancora oggi si organizzano centinaia di festival o rassegne musicali della canzone napoletana.
L'essenza di un popolo è rappresentata dalla cultura che esso diffonde.
Oggi Napoli quale cultura diffonde nel mondo?
Quando in qualche paese estero viene suonata una canzone napoletana, si rispolverano spartiti vecchi di 100 anni, o più.
Ma non sono state più scritte canzoni da allora?
La canzone napoletana si è trasformata da fenomeno mondiale e rappresentativo di una capitale culturale ad un inqualificabile voce che raramente varca le porte della città di Napoli.
Il passaggio da capitale di un Regno a Capoluogo di provincia, ha inibito la capacità che Napoli aveva di accogliere, adottare e formare gli artisti.
Ma l'elevazione a capitale europea della cultura, Napoli l'ha conquistata oltre che con la volontà politica dei regnanti anche con la volontà e la bravura del popolo, dunque se oggi l'arte napoletana resta chiusa nei nostri quartieri è colpa del popolo?
Il popolo napoletano ha sicuramente la colpa di non aver saputo difendere ciò che è stato, anzi spesso offende le proprie origini.
Oggi Napoli è rappresentata nel mondo con una immagine che è impregnata di camorra, munnezza, corruzione, arretratezza, e in tutto questo non trova spazio chi canta o scrive la bellezza della città e la bontà del popolo, perchè non è economicamente conveniente, non è un prodotto che “tira”.
Le canzoni vere esprimono emozione, quelle vuote sono l'espressione della promozione discogrrafica.
L'esigenza del mercato va soddisfatta, ed il produttore deve adeguarsi alla richiesta dei consumatori, ed è per questo che nei vicoli di Napoli si ascoltano canzoni come “a nnammurata e papà è troppa bbona”.
Chi invece, vuole distribuire il suo prodotto sul territorio nazionale deve andare a Milano, sede delle grandi case discografiche, e scendere a compromessi, come non cantare in napoletano!
Dunque l'unica cultura che può essere diffusa a Napoli è quella stupida e bassa delle canzonette neomelodiche?
Il cosmo dei neomelodici, contagiato dagli interessi economici della camorra, crea falsi miti, ragazzini che nel turbinio dei matrimoni sono costretti a percorrere migliaia di chilometri nella provincia napoletana per cantare “a macchina cinquanta”, manager che girano in mercedes con due telefonini, registi che girano i videoclips, una azienda che non può badare alla qualità.
Ma la musica non è solo l'unica falsa cultura napoletana che viene gridata nei vicoli di Napoli.
La cultura di Napoli è distrutta da chi la dovrebbe difendere, le istituzioni, e di pari passo dai media.
La fine del Regno delle due Sicilie, ha provocato un terremoto sociale che è stato malgestito dalle istituzioni che si sono succedute, impegnate a cercare di mantenere a galla l'economia locale, non vogliono dedicare tempo alla cultura.
La musica napoletana vive, senza rigenerarsi e progredire, eternamente l'attimo di gloria che i grandi del passato gli hanno donato, vive nel suo mondo, confinato tra i vicoli di Napoli ed ai matrimoni sul Vesuvio, schiacciato tra l'indifferenza delle istituzioni e le diverse esigenze di mercato.
Ieri la diffusione era limitata alle copielle distribuite al popolo che era l'unico giudice di un successo, e l'unico mezzo di diffusione mondiale di successi che ancora oggi rappresentano Napoli.
Oggi il successo viene sancito dalle copie vendute, dai soldi che guadagna una casa di produzione, che è l'unico giudice che condiziona il mercato.
I classici della canzone napoletana sono ancora un buon prodotto, usato anche dai politici che si prestano in discutibili esecuzioni per guadagnarsi la simpatia degli elettori.
Ma non bisogna identificarsi nella idea che solo la canzone antica napoletana è bella; fortunatamente Napoli può contare ancora oggi su personaggi che diffondono il loro essere napoletani, molti di questi furono invitati dal Cardinale Sepe, Arcivescovo di Napoli, quali ... (trova post sul cardinale)
Artisti come Nino d'Angelo, Teresa de Sio, Sal da Vinci, Gigi Finizio, rappresentano la napoletanità in modo egregio, ma vengono boicottati dai media nazionali. Nino d'Angelo eccellente organizzatore della ritrovata Piedigrotta urlò sulle pagine del Mattino il suo dispiacere per il disinteresse mostrato dalle istituzioni napoletane, Teresa de Sio promuove il suo album su una rete nazionale all'UNA DI NOTTE, mentre la domenica pomeriggio Simona ventura prende in giro la napoletanità con la ridicolarizzazione de “o ball do cavall”.
Sul fenomeno culturale ci sarebbe da dire tantissimo, ma come vive chi suda per esprimere i suoi napoletani pensieri.
Parlo con Carmine Spera, autore di tantissime canzoni, ed ultimamente impegnato nel mondo musicale per i bambini (www.filastrock.it)

HAI SCRITTO MOLTE CANZONI, ED IN DIVERSI AMBIENTI. QUALE DELLE TUE CANZONI, A PRESCINDERE DAL SUCCESSO, SEI PIU' FIERO DI AVER SCRITTO?
> La canzone "Edizione straordinaria",per diversi motivi,il primo perchè l'ho scritta di getto quando è nato mio figli Giovanni,il secondo perchè leggendola mi accorsi che dovevo continuare a scrivere per l'infanzia,il terzo perchè grazie a questo testo conobbi Fabio Macchioni che l'arrangiò rendendola per me speciale e poi perchè arrivò tra le prime dieci alle selezioni dello zecchino (ne scelgono solo7) .
QUALE TUA CANZONE HA AVUTO PIU' SUCCESSO?
Nessuna mia canzone ha avuto successo, ho scritto qualcosa che ha avuto molta popolarità.
HAI FREQUENTATO TRE AMBIENTI DELLA MUSICA, QUELLA COMICA, QUELLA NAPOLETANA ED ATTUALMENTE SEI ATTIVISSIMO NEL MONDO DELLA MUSICA
PER BAMBINI. QUALE FRA QUESTI AMBIENTI E' IL PIU REDDITIZIO? QUALE FRA QUESTI E' PIU' IMPEGNATIVO? ED INFINE DOVE HAI INCONTRATO PIU' DIFFICOLTA' NELL' INSERIRTI?
La redditività di una canzone non dipende dal settore, se poi vuoi sapere io personalmente dove ho guadagnato di più direi quello cabarettistico,ma sicuramente preferisco guadagnare meno soldi e più soddisfazione nel settore
dell'infanzia. Il più impegnativo è quello dell'infanzia perchè devi stare attento di non trasmettere qualcosa differente da ciò che realmente dici...Poi esiste un discorso di linguaggio e di comunicatività che differisce in base alla fascia di età cui vuoi rivolgerti.
QUALE CANZONE NAPOLETANA FAMOSA, SCRITTA FINO AD OGGI, TI PIACEREBBE AVER SCRITTO E PERCHE'?
I testi che amo di più sono "Voce 'e notte" "Anema e core " e "Na sera e Maggio"
perchè oltre ad essere canzoni sono quadri.

SPULCIANDO NELLA STORIA DELLA MUSICA NAPOLETANA, ESISTONO OPERE CHE NON POSSONO ESSERE RICORDATE COME BELLE CANZONI, MA RAPPRESENTANO
ANCH'ESSE LA CULTURA E LA VITA NAPOLETANA DELL'EPOCA.
Sono convinto che non esistono brutte canzoni, ci son canzoni che a me non piacciono.

FRA CENTO ANNI SECONDO TE CANTERANNO ANCORA 'O SOLE MIO, O CI SONO AUTORI ATTUALI CHE STANNO SCRIVENDO UNA BELLA PAGINA NELLA STORIA DELLA MUSICA NAPOLETANA?
Se tu parli di "O sole mio " ti accorgi che non stai parlando diuna canzone,ma di
ricordi,emozioni,tragedie,viaggi,guerre,...la storia ha legato ad una canzone tutto questo e altro ancora..le canzoni oggi non hanno tutto il tempo per far legare tutto ciò..prima si scriveva poco ma bene,oggi si scrivono tante canzoni ed ognuna annulla la precedente...si canta e si canterà sempre "O sole mio " perchè lega più culture efascie di età insieme. Se per canzone napoletana intendiamo scrivere il lingua napoletaa al di là della struttura armonica propria napoletana allora dico che belle pagine dela musica napoletana l'hanno scritta Pino Daniele e Enzo Gragnaniello quando avevano qualcosa da dire,oggi ci sono Almanegretta,99 posse che ci dicono qualcosa.

Ora invece è il momento di un nostro amico, che vive e lavora in Brasile da ualche tempo, autore, musicista e cantante di musica napoletana, Paolo Fiore.
TU VIVI IN BRASILE, DOVE SUONI E DIFFONDI LA MUSICA NAPOLETANA. SEI NEL PAESE DELLE SCUOLE DI SAMBA, TU EMIGRANTE FRA GLI EMIGRANTI NAPOLETANI, RAPPRESENTI IL PUNTO DI CONGIUNZIONE FRA DUE CULTURE, CANTI CANZONI BRASILIANE IN LINGUA NAPOLETANA, E CANZONI NAPOLETANE IN LINGUA BRASILIANA. PRIMA DI RAGGIUNGERE LE SPIAGGE D'OLTREOCEANO, QUALI SONO STATE LE TUE SODDISFAZIONI E DELUSIONI IN ITALIA?
Vivo in brasile da 4 anni, ma visito questo paese in realta da 10 anni, nella fantasia da oltre 30..da quando un giorno ascoltai una canzone strana , suonata in modo scarno da un certo Joao Gilberto...la canzone si chiamava Garota de Ipanema....e fui fulminato sulla strada di Damasco.
Il brasile non e pero solo scuole di samba, ma tantissime realtà musicali e culturali completamente differenti tra di loro, e il paese multirazziale e multi culturale per antonomasia.
Da sempre ho sperimentato la bossa su testi napoletani, dai tempi in cui io e Pino Daniele suonavamo insieme e ricercavamo, ogniuno con la propria sensibilita ed il proprio gusto , colori e profumi nuovi ..armonie nuove...strade non ancora percorse.
Collaborazioni poi con vari musicisti, colonne sonore per film e commedie musicali, anni e anni di Piano Bar e musica dal vivo nei migliori locali italiani ed un po in giro nel mondo.
Un disco registrato col il gruppo di Gino Paoli, disco mai uscito per differenze di opinione con la casa discografica.
Gli incontri scontri con l industria discografica del Nord...il terribile dilemma....essere me stesso o diventare quello che gli altri volevano che diventassi?
Ricordo di una mia canzone di allora:
SONO STATO SUL NEL NORD , DOVE COMPRANO EMOZIONI
NON APPENA MI HANNO VISTO MI HANNO FATTO UN AUDIZIONE
SENZA STARE LI A PENSARE SE SAPEVO O NO CANTARE
SI VA BENE, MI HANNO DETTO, IL NAPOLETANO E GIUSTO
MA CI VUOLE UNA CANZONE CHE SIA UN PO PIU COMMERCIALE
E IO FACENN A FACCIA TOSTA ME NE VACO E SBATT A PORTA
NA NUTTATA INT O TRENO
INT O SANGHE STA RRAGGIA
E CHI HA AVUT NU BAGNO GELATO
MA FORSE HANNO RAGIONE STU FIGLIE E MAPPINE
La frustrazione di vedere far dischi da "Pepp o Bell" ( cera sempre un "pepp o bell" di turno con la sua..." a nammuratell e papa e troppa bbona!") in una Napoli che si disgregava e degradava artisticamente sempre di piu...lo sconforto..il domandarmi "ma come e possibile?"......" ma chi c'e dietro ? chi e caccia sti sord?..poi ho capito ...NUN ERA PE MME!!
Non era per me...me ne sarei vergognato per tutta la vita .
E il neomelodico che dilagava e dilaga ancora...che squallore.

QUANTO ED IN CHE MODO TUO ZIO, GIUSEPPE MAROTTA, HA INFLUITO SULLA TUA FORMAZIONE CULTURALE E MUSICALE?
i ricordi....zio peppino( Giuseppe Marotta) con la sua camicia bianca immacolata nella sua casa del Monte di Dio, alla sua scrivania a scrivere in napoletano, guaglio'...vien acca...assiettette .
Ed io lo guardavo ammirato....trasudava Napoli da tutti i pori...scriveva in Napoletano, pensava in Napoletano,amava in Napoletano, viveva in Napoletano.
Zio Peppino con quel vestito grigio perla nei vicoli a parlare e ridere con la gente, i festival di Napoli, gli artisti che frequentavano la sua casa.
Zio Peppino che nella "Galleria" schiaffeggia un giornalistucolo che, in cerca di sensazionalismo e fama, scrisse male di una sua canzone al Festival di Napoli.
Zio Peppino e i suoi romanzi nei quali raccontava Napoli con quel tocco di classe e fantasia che solo un grande Napoletano puo avere.
Ricordo di uno di questi romanzi, si chiamava GLI ALUNNI DEL SOLE... splendidamente surreale..scritto in modo esemplare. Circa 20 anni dopo un altro scrittore napoletano, copiandone spudoratamente l idea ed alcuni personaggi fece la sua fortuna....ancora oggi e considerato un mito della Napoletanita..ma gia stiamo parlando della Napoli della contraffazione ,della Napoli della "Camorra ripulita" con i suoi MEDIA e la sua facciata perbene e rassicurante.

LUI ERA UN AMANTE DI NAPOLI, QUANTO DI QUEL AMORE HAI EREDITATO E QUANTO E' UN TUO BAGAGLIO PERSONALE?
Mi ha trasmesso l amore per Napoli, Napoli "uno o novanta", "bianco o nero", "regina e puttana"
Oggi vivo in brasile e faccio musica qua, misturando colori brasiliani con sonorita napoletane e l inverso....e mi piace quello che faccio...e sopratutto piace a quelli che mi ascoltano, che mi domandano, che vogliono sapere della mia splendida e meravigliosamante unica NAPOLI, della sua enorme cultura .

UN PROVERBIO CINESE DICE “SE VUOI SAPERE SE UN PAESE E' BEN GOVERNATO, ASCOLTA LA SUA MUSICA”. ASCOLTANDO LE CANZONI CHE OGGI VENGONO SCRITTE DAGLI AUTORI NAPOLETANI CONTEMPORANEI...
Il proverbio cinese di cui parli ha probabilmente un grosso fondo di verità, come tutte le cose cinesi.
La musica Napoletana oggi ? esiste ancora una musica napoletana?
Esistono autori e poeti oggi a Napoli?
Credo di si......Antonio Annona e bravo, Adriano Pennino ottimo musicista ( ha arrangiato un disco di ZIZZI POSSE, una cantante brasilana di origini napoletane, il disco e meraviglioso, solare, caldo..............NAPOLETANO!).. e ce ne sono altri...tanti altri Ma non hanno spazio, non hanno mercato.
La cultura da fastidio, la napoletanita da fastidio...e' scomoda.
Meglio produrre il "pebb o bell" di turno....costa meno e non da problemi...ed il livello si abbassa sempre di più....sara cosi sempre piu facile vendere i vari "Grande Fratello"..o far sognare alle nostre figlie e nipoti di poter diventare un giorno nientepopodimeno che una VELINA...sarà sempre più facile creare bisogni e prodotti che li soddisfino ( naturalmente delle industrie del nord).
Ma attenzione un altro proverbio cinese dice " siediti sulla riva del fiume e aspetta che il cadavere del tuo nemico passi"
Come vorrei esserci quel giorno....come vorrei esserci seduto su quella riva.!!!!!


Chiacchierando con i miei due amici, è venuto fuori che il mercato e la diffusione delle canzoni napoletane è fortemente influenzato da un fenomeno presente sia in italia che in Brasile, la pirateria musicale, musica venduta a basso costo, ma questo se pure importante è un altro capitolo.


La verità è che come in tutti i mondi esiste il bello ed il brutto, e anche non condividendo qualche lato artistico che oggi viene diffuso,se questa è Napoli, non posso amarla parzialmente.

Nello Esposito

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