Ricevo e pubblico da Zangari Emilio
la giornata del 6 luglio 2008 restera’ impressa nella mente di tutti coloro che sanno quello che successe ai nostri soldati, giovanissimi, imprigionati in una fortezza che li uccise, ma non li piego’.
Quando, dopo la salita alle celle, abbiamo potuto vedere dove i nostri soldat i venivano tenuti, credo che tutti abbiamo provato un senso di ammirazione per i nostri giovani e un senso di disprezzo verso chi, solo per la loro fedelta’, li fece morire di stenti e sofferenze.
Scorbuto, polmonite e setticemia, secondo una ricerca condotta dal direttore della fortezza,le maggiori cause di morte tra i nostri soldati.
Ma mentre ascoltavo le parole della messa in onore dei nostri caduti, pensavo a quante Fenestrelle
ci sono state, che non possiamo neanche ricordare.
Pensiamo alle nostre montagne, dove decine di migliaia di patrioti, chiamati col nome di Briganti, morirono per difendere la propria terra invasa in modo vigliacco dai sabaudi.
Pensiamo ai milioni di persone che sono state costrette ad emigrare, cacciati dalla loro terra, e che sono morti lontano dalle loro case , dai luoghi della loro infanzia, dagli amici; morti in miniera, o nelle fabbriche, dimenticati da tutti .
Pensiamo agli uomini, alle donne e ai bambini che vedono la loro vita rovinarsi per i rifiuti tossici scaricati da aziende senza scrupoli e dai loro conniventi.
A quelli che an cora adesso muoiono nelle fabbriche e che ancora adesso devono emigrare da questo che viene chiamato il “bel paese”.
Sono tante le Fenestrelle del passato ,cosi come lo sono quelle del presente, ma ho la certezza che noi possiamo evitare che altre , in futuro, ne nascano.
Non ho e non voglio pretendere di avere la soluzione a questo dramma che dura da 150 anni, ma credo che sia giunto il momento che i briganti non restino divisi in bande, che le persone, tante, convinte di dover mettere la parola fine a questa invasione , capiscano l’importanza di mettere da parte i personalismi, i rancori, le invidie, i risentimenti e le loro giuste certezze per arrivare ad avere la forza di poter incidere e contare, per poter influenzare le decisioni che qualcuno, comunque, prenderà per noi e per la nostra terra; che si capisca che divisi non si potrà ottenere niente.
Il miglior augurio che mi sento di poter fare a tutti i Duosiciliani è quello che non ci siano, mai più, altre Fenestrelle.
Zangari Emilio CDS-Lombardia
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