Caro Nello, non per protagonismo, ma perchè mi auguro si possa trattare di utile contributo, devo dirti che esordisci bene con quel "qualcuno più intelligente di me", perché c'é sempre qualcuno più intelligente di un altro, o meglio qualcuno dalla diversa intelligenza, e siccome Intelligenza viene etimologicamente da "intelligere" ( leggere dentro), il problema è tutto qui, bisogna cercare di capire che cosa hanno dentro, tutti quelli che parlano, dacché "se dalle bocche potesse uscire soltanto la verita', sai quante persone perderebbero la parola"! E da che ti conosco, la tua parola, credimi, è sempre lucida e cognitiva. Così come lo é quest'ultima tua riflessione sull'unità d'Italia, specialmente su quelli che sono i pericoli riguardanti il dover lottare contro tanti nemici "il primo dei quali è rappresentato dalla voglia di protagonismo e di potere che caratterizza l'operato di qualche esponente di movimenti indipendentisti, che sottrae energia alle azioni volte al recupero dell'identità storico culturale che è alla base del raggiungimento degli obbiettivi di noi tutti". Come se di energie non ne avessimo già poche! E quelle poche che abbiamo ci vengono inficiate dall'altro nemico che sono i media "servi dell'Italia, che diffondono propaganda sabauda screditando ingiustamente gli esponenti dei movimenti indipendentisti, accostandoli a seconda delle occasioni, a camorristi/mafiosi o a razzisti". Ebbene, Caro Nello, Sicuramente sai ( perchè ne sei partecipe), ci sono anche persone che prescindendo da quelle tue amare verità, pur essendo consapevoli delle difficoltà per addivenire a qualche risultato utile, continuano a diffondere la propria propaganda favorevole alle nostre più giuste rivendicazioni. Ma qui, a questo punto, devo essere d'accordo con te, quando concludi dicendo: "Essere consapevoli che potenzialmente siamo la maggioranza del culturalmente inesistente popolo italiano, ci dia la forza e la consapevolezza che proprio la loro creatura (l'unità dei popoli di diverse nazioni), gli si rivolterà contro. Ma questa maggioranza del culturalmente inesistente popolo italiano, deve assolutamente rendersi conto che compattezza, significa creare un unicum, una barriera insormontabile e non scalabile, per approfittarsi delle loro menti, dei loro facili consensi a fronte di generiche promesse che se non hanno mantenuto in 150 anni, continueranno a non mantenere, ottenendo intanto il loro più utile successo che è quello di tenerci divisi perchè più facile trasmettere loro la convinzione di un mondo migliore dove l'umanità potrà trovare - finalmente - la felicità. Non permettendo ad essi di guardarsi indietro, atteggiamento che da sempre vado spiegando nei miei scritti. E c'é una ragione, pur sapendo di diventare prolisso e fastidioso. Ma lo sarò anche in questa risposta per appoggiare la tua analisi; e fastidioso o meno, devo richiamarmi inevitabilmente a Nietzsche, quello vero! Quello che si rivolge all'intera umanità perché superi la divisione del lavoro; oppure quello che ha in orrore la massa dei "malriusciti" alla quale non riconosce nemmeno il diritto primario all'alfabetizzazione.
Nel processo di progressiva radicalizzazione che subì la Rivoluzione francese, fu stilata, nel 1793, una nuova Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino che nel suo primo articolo proclamava: "Il fine della società è la felicità comune". La rivendicazione di questo diritto positivo (rivendicazione che facciamo nostra anche noi umanità del 21° secolo), trovò la sua formulazione più appassionata in un celebre discorso di Saint Just pronunciato alla vigilia della controrivoluzione termidoriana. Contro questa idea "nefanda" di "felicità del popolo" si scagliarono con veemenza gli ideologi della Restaurazione.Ma questi erano grandi menti!
E quando essa ricomparve, come l'araba fenice, negli sconvolgimenti del 1848, trovò pronti a contrastarla Toqueville in Francia (che la bollò come filosofia "sensualistica e socialista") e Rosmini in Italia (che tuonò contro "la terrena e carnale felicità"). La condanna della "felicità del popolo" ebbe la consacrazione, nel 1878, persino in un'enciclica del papa Leone 13° (evidentemente agivano ancora sentimenti di terrore suscitati dalla Comune di Parigi), secondo la quale, a spingere l'umanità "alla sua estrema rovina" sarebbe stato in primo luogo "l'ardente desiderio della felicità"! Ora, se ci rifletti, anche noi meridionali ( e forse gli italiani tutti), di fronte al fallimento della democrazia ( anzi alla sua morte), siamo di fronte ad un ardente desiderio della felicità, Per cui, pur volendo ripensare a quando i nostri antenati di solo 150 anni fa, erano felici sotto l'amministrazione borbonica, a parte i pochi infelici paglietta traditori, che per questo tradimento per il quale non ottennero la felicità se non i soli trenta denari. Ecco perché ciascuno tenta di dire la propria invece di cercare la coalizzazione; per tema di sbagliare nuovamente. Avremmo bisogno di un Maestro assolutamente credibile, il cui pensiero sia incontrovertibile, inoppugnabile! Ma anche in questo caso, ci saranno sempre tanti altri che tenteranno di superare il Maestro, proprio in attesa di un evento di potere dal quale essi non vorranno restare indietro. Perciò, amico Nello, pazienza. Noi continuiamo a fare la nostra parte di diffusori di verità. Quando sarà il momento di avere un Maestro, lo riconosceremo tutti, e lo seguiremo! Per una nuova felicità.In una nuova restaurazione umana.Perché se ci pensi bene, il problema che stiamo attraversando, non riguarda solo noi, bensì l'umanità intera!
Mario moccia di Montemalo
che come detto sopra, intanto, ha detto la sua. Opinabile, ovviamente, tanto che aspetto altri intellettuali più intelligenti di me ( ammesso che io lo sia), a confutare quanto da me detto in quella che voleva solo essere una risposta ad un testo che già da solo, diceva tutto. Senza bisogno delle mie precisazioni. Ma io ho esattamente lo stesso difetto dei tanti "protagonisti". Perciò scusami. Intanto, ci vediamo a Pontelandolfo. E a questo proposito, chi non fa nessun sacrificio per esserci, non avrebbe - secondo me - neppure il diritto di insegnare agli altri come si ricostruisce uno Stato. Una Nazione!
Mario Moccia di Montemalo
2 commenti:
Salve egregio signor Nello sono un responsabile del movimento noi,Giovani del Sud e io e i ie i amici abbiamo avuto modo di vedere in questa sere il vostro operato su questo blogger!!A quanto vediamo siete una persona oltre che ben formata sulla storia del notro meridione ma anche una persona che potrebbe darci consigli perche stiamo preparando dei lavori che porteremo nelle scuole riguardo la "Questione Meridionale" e la fine delllo stato Delle Due Sicilie argomenti poco trattati come lei ben sa nelle scuole italiane e cosa piu vergogniosa nel sud!!!Noi abbiamo la sede nazionale in Torre Annunziata!!!In attesa di una vostra risposta attendiamo una vostra email a giovanilegasud@libero.it o sul seguente blogger:http://movimentogiovanidelsud.blogspot.com/2008_05_01_archive.html
Distinti saluti!!!
Salve amici, ho scritto ogni tanto sul sito dei Comitati ma lì la censura è abbastanza severa per cui da un po' di giorni non posso più entrare o partecipare ai già disertatissimi e abbandonati forum... Approfitto della libertà che il curatore del sito ha concesso ai tutti noi e vi semplicemente di aprire magari un piccolo dibattito sul futuro nostro e dei CDS: leggo di un recente accordo stipulato tra Movimento per l'Autonomia e Fiore Marro. Allora è tutto vero: un accordo con MPA e quindi con Calderoli (più volte streto in foto a Lombardo) e con i vecchi politicanti della Campania (Enzo Scotti ecc.)???
Così rischiano non solo i CDs ma anche tutti quelli che amano le Due Sicilie... Non possiamo mischiare le nostre bandiere a quelle di una politica che ha già fatto "tanto" per tutti noi. Altro che "cavalli di Troia", "stanze dei bottoni" ecc. Questi hanno capito che possono far finta di fare sul serio solo facendoci(vi sventolare due bandier nei loro congressi...
Gennaro Schiano, Napoli
schiano70@gmail.com
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